diciotto

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"Dillo Harry. Dillo." Harry sussurrò un discorso di incoraggiamento a se stesso. 

"Penso di amarti." disse ad alta voce. Fu la prima cosa che Louis sentì quando si svegliò.

Aveva dormito da Harry, si frequentavano da ormai un mese. (E, no, il Naxolone non aveva ancora funzionato tanto quanto avrebbe voluto.)

"Hm?" Mormorò Louis, ancora stanco con le gambe intrecciate con Harry.

"Ho detto, ti amo." gli sussurrò Harry, facendogli venire i brividi lungo la schiena.

E sul serio, non stava mentendo. lui Credeva fermamente nelle anime gemelle e pensava di aver trovato la sua. Amava il modo in cui Louis faceva praticamente tutto, dal dormire al mangiare al modo in cui alzava gli occhi al cielo quando diceva qualcosa di stupido.

"Va bene se non vuoi dirlo anche tu, lo capisco." disse Harry dopo che Louis non rispose per un po'. 

E non è che Louis non ami Harry, perché lo ama da un po'. È che Harry era l'unica persona oltre a sua madre a dirgli Ti amo. Suo padre invece non gliel'ha mai detto, non lo amava, i suoi amici non l'hanno mai amato davvero, o almeno non l'hanno mai detto, e Louis non era mai uscito con nessun altro.

Quindi, in tutti i suoi diciannove anni, era stato amato da una sola persona. Beh, ora due, ed era questo che lo sconvolgeva.

"No, anch'io ti amo".  disse finalmente, e Harry ricomuncio a respirare anche se non si era accorto di aver smesso.

Harry cercò di baciarlo, ma Louis lo respinse. "Prima lavati i denti, signor Alito mattutino." 

"Va bene!"  Harry saltò fuori dal letto e corse in bagno, per lavarsi i denti.

Louis rise e poi si alzò lentamente, arrossendo quando si rese conto che non indossava i vestiti a causa delle attività della notte scorsa. (Beh, Anne non era a casa per la notte, cosa ti aspetteresti che facciano due adolescenti gay?) Così indossò i pantaloni del pigiama - che erano stati lanciati con noncuranza attraverso la stanza la notte precedente - e si diresse in cucina.

Cominciò a versarsi dei cereali, perché sapeva che ad Harry non dispiacevano. Dopo averne mangiato due cucchiai, sentì Harry correre giù per le scale. Il problema di Harry con le scale è che le scende sempre velocemente.

Poi si avvicinò a Louis con un sorriso sfacciato sul viso e gli diede un bacio enorme. Louis sorrise nel bacio, e così fece Harry, Poteva sentire la menta del dentifricio che aveva appena usato.

Dopo quello, Harry si versò una ciotola di cereali e ne prende un cucchiaio, facendo una faccia schifata subito dopo.

"Che c'è?"

"Questi cereali fanno schifo!"

"Harry, ti sei appena lavato i denti"

"Oh, si, giusto." Si diede dello stupido, ma ne prese comunque un altro cucchiaio. "Mangiare per il dolore" disse.

Louis alzò gli occhi al cielo, si, amava Harry.

"Vuoi sentire una barzelletta?" 

"Ehm, ok..." 

"Perché una scimmia chiese alla giraffa perché il muso lungo?" 

"Non lo so, perché?" 

"Perché pensava che il collo della giraffa fosse la sua faccia!" 

Louis non disse nulla, perché quella battuta era semplicemente stupida, e sperava che non ridendo o dicendo nulla sarebbe riuscito a fargli capire il punto.

"Okay, scusa. Era stupida."

"Fa niente, amore" Louis sorrise, finendo i suoi cereali e mettendo la ciotola nella lavastoviglie.

Harry fece lo stesso quasi subito dopo di lui  e mise anche il suo piatto nella lavastoviglie.

Così, guardarono un po' di TV prima che Louis ricevette un messaggio da sua madre che diceva che sarebbe dovuto tornare a casa.

"A dopo, Haz." Louis sorrise, dandogli un leggero bacio sulle labbra. 

"A dopo, Lou! Mi mancherai!" Gli disse mentre si allontanava.

Louis sorrise e gli mandò un altro bacio prima di uscire dalla porta principale e dirigersi a casa.

Quando arrivò, sua madre era al telefono.  Entrò dalla porta e cercò di passare davanti a sua madre e di andare nella sua stanza, ma lei lo fermò prima di dire è per te

Il telefono venne messo in mano a Louis prima ancora che potesse chiedere chi sia.  Lo portò all'orecchio e sentì una voce maschile che non riconobbe.

"Ciao, Louis."

"Uh, Ciao. Chi parla?"

"Tuo padre"

"Si, uh, no. Ciao" Andò nel panico, e ripassò il telefono a sua madre andando nella sua stanza prima che potesse ripassargli il telefono.

Louis ringraziò chiunque abbia fatto questa casa per aver messo una serratura nella sua porta, perchè quaneo Jay bussò alla porta, lei non potè aprirla e fargli parare con suo padre. 

"Deve parlarti di una cosa, Louis!" 

"Non voglio parlare di niente con lui, mamma!" urlò Louis, strappando gli auricolari dal comò e mettendo la musica ad alto volume in modo che non potesse sentire sua madre. 

"È una cosa seria, Louis!" urlò attraverso la porta, e Louis sapeva che faceva sul serio, quindi si alzò con riluttanza dal letto e aprì la porta.

La sua faccia era rossa e arrabbiata e gli mise il telefono in mano. Louis lo portò all'orecchio.

"Prima che riattacchi, c'è un offerta per il college che tua madre ha accettato di fare"

"Oh?" 

"Sì. C'è una clinica nel campus nel college più vicino a me. Tua madre ha detto che le piacerebbe che tu facessi domanda." 

"Ci penserò." 

"È una cosa seria, Louis. La tua educazione è molto importante!" 

"Beh, a quanto pare io non lo sono per te. Quindi, ciao." Riattaccò. 

Poi tornò da sua madre. Gli rivolse uno sguardo acuto, che lui non riconobbe.

Ma sa che questa è un'opportunità che non può lasciarsi sfuggire.

Painless ➪𝐋𝐚𝐫𝐫𝐲𝐒𝐭𝐲𝐥𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧 {𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora