Capitolo 21

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GUE’

Stamattina la giornata è iniziata proprio male, quelle 3 non fanno altro che urlare ma cosa gli costa parlare normalmente? In più devo andare in studio e stasera all’ennesima festa inutile, che vitaccia. Mi alzo dal letto con la lentezza di un bradipo in letargo, non ho voglia di fare un cazzo neanche oggi. Sento sbattere la porta di casa delle ragazze, magari è lei ma non faccio in tempo per beccarla sul pianerottolo, è un fulmine quella ragazza. Scendo le scale di corsa, magari sta ancora lì; la vedo che inizia a un po’ a correre, che culo che ha con quei leggins, la chiamo ma mi ignora come se non ci fosse un domani, fanculo! Non ho voglia di guidare, il traffico di Milano è troppo stressante così decido di chiamare un taxi, tanto ormai sono abituato.

In studio tutti scherzano e ridono ma io sono scazzato senza un reale motivo.

Joe:” Pronto per stasera?” mi fissa

Guè:” Non ne ho voglia”

Jake:” Non hai voglia di fare un cazzo ultimamente”

Joe:” L’amore eh??” ride

Guè:” Tua sorella! Ma stasera è obbligatorio? E poi chi cazzo sono ste tipe?”

Jake:” Tre ragazze che scrivono un libro? Saranno tre cozze assurde, tipo Ugly Betty”

Guè:” Mincha che schifo! Mi aspettavo una serata piena di figa ed invece mi passerà la voglia di scopare per 2 giorni”

Joe:” Oh seriamente! Possiamo andarcene a casa perché abbiamo finito” lo guardo malissimo

Guè:” Figa! Mi hai fatto alzare presto per finire tutto in poco tempo? Sei stronzo!”

Joe:” C’era poco da fare e poi ci dobbiamo preparare per stasera” fa una pausa “scopati qualcuna entro stasera così ti rilassi eh!” esce dalla stanza lasciandoci da soli come due pirla

Jake:” Effettivamente, ha ragione” sorride “io so perché stai così” ride a crepapelle

Guè:” Sbeeeeeeeem! Sentiamo sta cazzata dai” lo guardo incrociando le braccia

Jake:” Quella tipa, com’è che si chiama? La tua nuova vicina” ha fatto centro

Guè:” Ilaria!” lo riprendo “ci credi che non sono mai riuscito a parlarle? La prima volta che l’ho vista mi ha beccato mentre pomiciavo con quella troia di Elena e l’ultima volta che l’ho vista lei si stava baciando con quel tipo, amico di Fred, in balcone”

Jake:” Sei sfigato frate” mi da una pacca sulla spalla “o forse è il destino che ti sta dicendo chiaramente che devi mollarla”

Guè:” Eh figa, a quanto pare” prendo la mia giacca nera di pelle “frate, ci vediamo stasera” esco dalla stanza e lo sento urlare che dovrei farmi una scopata, scuoto la testa sorridendo; può essere così idiota? Torno a casa e neanche stavolta l’ho beccata, forse è come dice Jake e dovrei farmi semplicemente i cazzi miei. Appena entro in casa mi butto immediatamente sul divano iniziando a fare zapping tra i canali della Tv ma nel giro di 5 minuti crollo in un sonno atroce.

Il telefono continua a squillare senza sosta, non posso dormire in santa pace porca troia!

Guè:” Prontoooooo?!”

X:” Dove cazzo sei? Porca troia manchi solo te!”

Guè:” Cazzo, cazzo, cazzo!” mi alzo velocemente dal divano “mi sono addormentato, cazzo!”

Jake:” Muoviti! Manca poco”

Guè:” Mandami la via, porca troia, cazzo” mi infilo i primi vestiti trovati in armadio, non mi interessa di niente, sto in fottutissimo ritardo.

Jake:” Te l’ha mandata Joe! Sbrigati” riattacca il telefono, fortunatamente è solamente 15 minuti di macchina ma devo correre come se non ci fosse un domani.

Joe:” Ti uccido, porca troia” dice vendendomi incontro

Guè:” L’importante è che sia arrivato!”

Jake:” Non immagini chi siano le tre ragazze” inizia a ridere

Guè:” Non dirmi che..” mi guardo intorno per cercare chi penso io e quando la vedo nel suo magnifico vestito, sento come un pugno nello stomaco

Joe:” Sì, frate” ride anch’egli “te la sei scelta bene stavolta, che gran figa”

Guè:” Sei sposato!” la riprendo “ora capite?”

Jake: Due botte gliele darei pure io” sogghigna

Guè:” Ti uccido” lo minaccio con il dito

X:” La conferenza sta iniziando, se vi volete accomodare” dice una specie di pinguino umano, alle nostre spalle.

Entriamo e la vedo seduta dietro a quel enorme tavolo, è dannatamente bella, noi ospiti dobbiamo categoricamente occupare le prime file. Sorride, continua a sorridere ad un ragazzo che già mi sta sulle palle a prescindere.

Jake:” Oh con te col cazzo che sorride così” neanche gli rispondo, lo manderei solo a fanculo ma non mi sembra il caso. Cerco di far incrociare i nostri sguardi ma quando ci riesco, ricevo solamente un’occhiataccia di disprezzo.

ORE 21.30

Fortunatamente questa lagna è completamente finita, stiamo aspettando nella hall che tutto sia pronto, ho una fame della madonna e lei non so che fine abbia fatto.

Jake:” Ma la smetti?” mi fissa

Guè:” Cazzo vuoi?” lo guardo male

Jake:” Le stai addosso, la cerchi con lo sguardo e poi sta lì fuori con quello” mi indica con la testa la direzione in cui dovrei guardare. Mi volto e la vedo abbracciarsi con quel tipo al quale sorrideva di continuo. Non dico niente, forse mi sta bene ma so solo che mi è salito un senso di gelosia e possessività.

Rientrano mano nella mano, sorride di continuo, i loro gruppi si uniscono e sta bene, è felice con quello ma io vorrei solo farla e spaccare la faccia a quel tipo.

Finalmente l’appartamento è pronto, così potremo mangiare e forse avrò la possibilità di parlarci almeno per mezzo secondo ma non si molla mai da quello, mi sto innervosendo parecchio da tutto ciò.

Guè:” Io me ne vado” le volto le spalle, non ho più voglia di vedere niente

Jake:” Se te ne vai per lei, sei un coglione!”

Joe:” E’ appena uscita ed è sola”

Guè:” Sti cazzi, non posso dargli ciò che realmente vuole”

Joe:” Non fare il coglione e parlale, non le hai rivolto neanche mezza parola solo perché sta facendo il tuo stesso gioco”

Guè:” Gioco? Che gioco?” lo guardo perplesso

Joe:” Ti scopi chiunque e ti fai vedere da lei per farla ingelosire e lei sta facendo lo stesso ma sei talmente coglione che non te ne accorgi”

Guè:” Che?” lo guardo ancora non sapendo cosa fare realmente

Joe:” Va da lei e non rompere il cazzo!” mi spinge dalla parte della finestra

Mi faccio largo tra la gente, facendo in modo che né lui né le sue amiche mi vedano, voglio stare solo con lei almeno per un minuto. Esco fuori da quel appartamento che cominciava a starmi stretto, è in disparte al buio mentre fuma una sigaretta, trama dal freddo. ‘E’ troppo freddolosa’ penso dentro di me, mi avvicino facendo massimo silenzio, le poggio la mia giacca sulle sue esili spalle

Ila:” Hey” si gira sorridendomi, è davvero così bella. Mi avvicino a lei ed unisco le nostre labbra in un bacio ma non il solito bacio a stampo. Un bacio che sa di qualcosa, non so di cosa precisamente. Le nostre lingue si rincorrono ed io la stringo ancora più forte a me, voglio farla sentire al sicuro anche se non posso renderla davvero felice.

Rose NereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora