Capitolo 28

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Guè

Forse è la prima volta che faccio l’amore con una ragazza, sono abituato a fare del semplice sesso. Non so, se in realtà ci siano delle differenze, in entrambi i casi ti scopi qualcuno ma credo che l’amore lo fai con una persona a cui tieni veramente e non la prima che capiti. La guardo dormire tra le mie braccia, è buffa, la sua testa è appoggiata al mio petto ed i suoi capelli mi stanno torturando. Cerco di alzarmi senza svegliarla ma ogni mio tentativo è vano.

Guè:” Buongiorno” le bacio i capelli mentre si stringe a me senza rispondermi, ho già capito che appena sveglia non le devo rompere le palle perché sennò si incazza. Restiamo in silenzio per una ventina di minuti tra baci, carezze e tutte queste cose smielate che non ho mai fatto in vita mia.

Ila:” Lavori oggi?” mi chiede mentre traccia dei ghirigori sul mio petto

Guè:” Ogni giorno devo andare in studio, soprattutto in questo periodo”

Ila:” Perché?” dice sbuffando

Guè:” Tra un po’ inizia il tour e ci dobbiamo preparare al meglio. Vuoi fare colazione?” continuo a giocare con i suoi capelli

Ila:” No, mi viene l’acidità se bevo qualcosa”

Guè:” No no che già sei acida di tuo” rido

Ila:” Stronzo!!” mi colpisce con un pugno sul petto

Guè:” Che hai fatto??” cerco di afferrarle il pugno

Ila:” Ehm niente” ride mentre cerca di allontanarsi ma l’afferro per il braccio e l’attiro a me

Guè:” Rifallo sei hai coraggio” lei scuote la testa divertita e non posso fare altro che iniziarla a baciare. Odio baciare di prima mattina, odio baciare una ragazza con cui sono andato a letto la sera prima, odio queste smancerie ma con lei è tutto completamente diverso. Continuo a baciarla sulle labbra e su ogni parte del suo esile corpo, adoro il fatto che mi faccia fare ciò che voglio ma il nostro momento d’amore viene interrotto da Maria che si presenta a casa senza un reale motivo così mi alzo dal letto lasciandola sola per vedere cosa voglia la signora visto che è venuta ieri a pulire.

Guè:” Maria? Che ci fa qui??”

Maria:” Oggi devo stirare, ti avevo lasciato un bigliettino sul tavolo ma credo che tu non lo abbia letto”

Guè:” Cazzo! Mi sono dimenticato! Che ore sono??”

Maria:” Le 9.20”

Guè:” Cazzo cazzo cazzo è tardissimo” me ne torno in stanza per prepararmi mentre Ilaria mi fissa senza capire

Ila:” Che è successo??” mi chiede preoccupata

Guè:” Devo scappare” la bacio frettolosamente “ci sentiamo dopo”  esco di corsa lasciandola lì come una cretina. Ho sbagliato, lo so, ma sono troppo in ritardo, oggi è la volta buona che mi uccidono seriamente. Devo pensare ad una scusa plausibile perché sennò è la fine. Entro in best sound di corsa, spalancando la porta ritrovo tutti intorno ad un tavolo che mi fissano malissimo.

Guè:” Scusate, ho avuto problemi con la macchina” è la prima cazzata che mi viene in mente

Emi:” Noi abbiamo già iniziato, muoviti” dice tutto serio, l’aria è così tesa che si taglia con un coltello. Loro parlano di cose già dette ma non riesco a capire un emerito cazzo.

La riunione è durata tutta la giornata, fuori ha iniziato a piovere ed i ragazzi mi hanno rivolto parola solo se era necessario, che giornata di merda. L’iphone mi si è scaricato e non posso neanche sentire Ila e ciò mi rende alquanto nervoso. Esco dallo studio aspettando l’arrivo del taxi che mi porta dritto a casa ma sento afferrare il mio braccio e mi giro di conseguenza.

Guè:” C-che ci fai qui??” la guardo in modo perplesso

X:” Dobbiamo parlare!!!”

Rose NereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora