Capitolo 25

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Guè

Finalmente aveva accettato che avesse dei sentimenti nei miei confronti, finalmente avevamo passato un po’ di tempo insieme in cui le nostre parti più oscure erano uscite senza paura. Non avevo mai parlato di Cosimo a nessuna donna perché nessuna era interessata a lui ma solo a Guè, mi ha fatto strano parlarne. Non so cosa le abbia dato fastidio per farla reagire così, ho semplicemente detto ciò che sentivo in quel momento: non ho mai amato nessuno ed ora provare un tale sentimento per una persona, in fin dei conti, sconosciuta mi spaventa; non saprei né come intraprendere né di come gestire il rapporto, è tutto così nuovo per me e speravo che lei capisse. Ieri non sono neanche riuscito a parlarle, non ne ho avuto modo e non ho neanche il suo numero per chiamarla o mandarle un messaggio. Potrei suonare a casa sua ma sono le 8.30 e sicuro mi uccidono, oggi preferirei starmene qui nel letto ed invece mi tocca andare in studio per decidere le ultime cose per il tour ma non ne ho voglia. Mi alzo controvoglia, alle 9 dovrei stare in Best Sound e sono le 8.50, tanto ormai sono abituati ad aspettarmi soprattutto da quando ho lei come vicina di casa anche se non ci siamo mai beccati sul pianerottolo. Mi vesto velocemente, Maria dovrebbe esser già qui per pulire questo porcile ma è peggio di me, non è mai in orario ma non la mando via perché è l’unica di cui mi fido.

X:” Buongiornoooo” urla entrando in casa, è una bella donna per avere quasi 50 anni

Guè:” Sempre in ritardo eh” la saluto con un bacio sulla guancia

Maria:” Mai quanto te che dovevi essere in studio alle 9 e mancano 5 minuti”

Guè:” Cazzo cazzo cazzo, mi uccidono” la saluto frettolosamente uscendo di casa; prima di andarmene fisso la porta di Ilaria ma sono in un fottutissimo ritardo per parlarle.

Alle 9.30 finalmente sono in studio ma fortunatamente Jake ed Emi devono ancora arrivare e mi sono risparmiato il mega cazziatone di Joe.

Guè:” Giorno” entro in sala lanciando il giacchetto sul divano

Joe:” Puntuale come sempre eh” mi da una pacca sulla spalla “allora com’è andata ieri?” si siede sul divano

Guè:” Bho, bene” mi schiarisco la voce “cioè fino a quando non mi ha chiesto cosa fossimo”

Joe:” Che le hai detto?”

Guè:” Che per ora, il rapporto non si può definire. Cioè non siamo né amici né fidanzati, non so se hai capito”

Joe:” Te sei proprio un coglione, porca troia!”

Guè:” Perché?” lo fisso con le braccia incrociate

Joe:” Perché non hai tatto in queste cose! Ma ti pare che gli vai a dire che il rapporto non si può definire? Dopo che tu le hai detto quelle cose? Sei imbecille per caso?”

Guè:” E’ che..”

Joe:” Non sai amare e tutte cose qui” dice interrompendomi “ma porca troia, Cò, hai 34 anni quando cazzo metti la testa apposto? Quando cazzo pensi di farti una famiglia? Ti stai rovinando la vita da solo”

Guè:” Non rendo felice me figuriamoci un’altra persona, poi una come lei”

Joe:” Pensi che lei non abbia mai sofferto? Se è diventata così fredda e così insicura ci sarà un cazzo di motivo. Scoprilo, superate insieme i casini che avete in testa, affrontate i mostri che avete e son sicuro che voi due insieme andrete avanti. Siete due disastri e secondo me vi completate” non rispondo, resto in silenzio a pensare a ciò che mi ha detto, forse ha ragione o forse insieme ci distruggeremo definitivamente. Finalmente sono arrivati anche gli altri e senza perder tempo mettiamo giù una scaletta, l’intrattenimento per il tour che dovremo affrontare tra qualche mese. Ogni tour è diverso dall’altro e c’è il rischio che si possa ripetere ciò che è successo in quello precedente. Anche se sono passati  16 anni da quando facciamo questo mestiere, la paura di sbagliare o di fare un pessimo lavoro c’è sempre ed anzi negli ultimi periodi è anche aumentata: forse le troppe critiche o i troppi insulti ci fanno pensare che non venderemo molto ma per fortuna ci sono sempre quei Dogo Fieri pronti a sostenerti sempre e comunque.

E’ l’ora di pranzo e fortunatamente abbiamo finito, di solito pranziamo insieme ma oggi ognuno di noi aveva da fare i cazzi suoi. Rientro in casa e ritrovo ancora Maria che sta finendo di pulire le ultime cose, mi tolgo immediatamente le scarpe perché sennò poi mi uccide veramente.

Maria:” Ti ha cercato una ragazza” mi dice appena entro in cucina, quasi mi paralizzo a quella parole

Guè:” Ah sì?” la guardo con un sopracciglio alzato “era figa?”

Maria:” Era troppo bella per te” mi fa la linguaccia

Guè:” Addirittura??”

Maria:” Lei si meriterebbe un altro ragazzo mica te” la guardo male “scherzo, lo sai” sorride per stemperare l’atmosfera

Guè:” Ti sei salvata” le dico minacciandola per finta “chi era??” spero sia lei e non quella troia di Elena.

Maria:” Il nome non me l’ha detto”

Guè:” Cazzo, com’era?? Mora???” la fisso ansioso di sapere la risposta

Maria:” Te l’ho detto: era bella e mora” faccio un sospiro di sollievo “se mi avresti fatto finire la frase forse avresti capito: mi ha detto che è la tua vicina” a quelle parole sorrido incondizionatamente e lei mi fissa scuotendo la testa “sembra così dolce e fragile, non farle del male come fai con le altre”

Guè:” Stavolta no” l’abbraccio e mi precipito davanti la porta di casa di Ilaria. Faccio un respiro profondo, non so come potrebbe reagire, sicuramente non sarà contenta di vedermi.

Suono, aspetto un po’ prima che la porta si apra e la vedo, è fottutamente sexy

Guè:” Hey” le sorrido

Ila:” Hey..” mi fissa prima di abbracciarmi forte ed io non posso fare altre che stringerla ancora più forte di lei per farla sentire al sicuro.

Rose NereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora