CAPITOLO 2

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Roma Termini, ore 9.00, il treno parte tra un’oretta e Vanessa non è ancora arrivata. Iniziamo proprio bene, insomma, al telefono non risponde e non è mica una novità. Mi sento una cretina in preda al panico più totale, ho paura di ciò che ci diranno a Milano e sinceramente ho pure paura che Vanessa non arrivi in tempo.

X:”Oooh sei qui!” dice una voce alle mie spalle afferrandomi dal braccio

Ila:” Cazzo vuoi?” dico senza girarmi e provando a svincolarmi dalla presa

X:” Cogliona! Se fossi stato un ladro ti avrei ucciso”

Ila:” Ma sei scema? Potrei morire d’infarto” dico abbracciandola, finalmente è arrivata

Vane:” Oh porca troia, è tardissimoooo, andiamo che sennò rimaniamo qui e non ci penso minimamente” dice scoppiando a ridere come una scema.

Ila:” Il posto vicino al finestrino è mioooo” dico correndo verso il treno

Vane:” Sei una stronzaaaaaaaaaaaaa” dice urlando.

Il treno è partito, entrambe siamo alla parte del finestrino, una di fronte all’altra, abbiamo corrotto dei vecchietti ed eccoci qui.

Vane:” Ti dispiace se….” Dice fissandomi

Ila:” Se ti metti a dormire? No no, dormi pure che io mi ascolto il mio Cosimino”

Vane:” Madonna che schifo!” dice facendo finta di vomitare “svegliami però ad un certo punto”

Ila:” Dormi e non scassare.. Ti sveglio dopo Firenze” dico mettendomi le cuffie e la voce di Guè mi culla. La cosa che amo dei viaggi è che sai come parti ma non sai come torni, non sai quanto un viaggio ti possa cambiare dentro e fuori. Guardo il mondo scorrere fuori dal finestrino e penso a questa grande occasione , non possiamo farcela scappare, rappresenta la svolta della nostra vita, uno dei tanti nostri sogni che si realizza. Non so perché proprio questo progetto si sia realizzato e gli altri no, forse perché c’ho creduto veramente, forse perché siamo in tre a crederci e si sa: l’unione fa la forza e noi tre insieme abbiamo la forza di un uragano. “In un mondo di ciechi il Guercio è il solo re”, non so perché ma ogni volta che sento questa frase mi esce un sorrisino da ebete.

Vane:” Stai sorridendo ascoltando Mostro, vero??” dice lanciandomi la sua sciarpa addosso

Ila:” Ehmmmmm” dico scoppiando a ridere “te non dormivi mica?”

Vane:” Non rispondermi con una domandaaaaaaa, sorridi per chi? Per cosa? Perché??”

Ila:” No niente, c’è una frase di Guè che mi piace particolarmente”

Vane:” Vomito!” dice facendo la faccia schifata

Ila:” Oh metti caso che lo becchiamo alla stazione di Milano? Cioè io muoro”

Vane:” Ed io vomito”

Ila:” Ma smettila pirla!”

Vane:” Oooooh non iniziare a fare la milanese, dobbiamo tenere il nostro accentaccio romano, ci dobbiamo distinguere”

Ila:” Gne gne!” dico facendogli la linguaccia

Vane:” Che c’hai?? Sei malinconica”

Ila:” Ci avviciniamo a Torino e….”

Vane:” E sti cazzi! Ora devi pensare a te stessa senza pensare a gente che t’ha rovinato la vita. Ok fratella?”

Ila:” Fratella??” dico scoppiando a ridere

Vane:” Minchia ci guardano tutti male”

Ila:” Madonna, davvero! Non respirare che ti fucilano” dico scoppiando a ridere insieme, sembriamo due cretine.

Vane:” Ma Niky??”

Ila:” Ci aspetta alla stazione e poi bho non so come andiamo lì e soprattutto dove andiamo”

Vane:” Annamo bene, proprio alla cieca”

Ila:” Mi sono rottaaaa di stare su sto treno, necessito di una sigaretta!”

Vane:” Io le ho finiteeeeeeeeeeeee!” dice facendo finta di piangere

Ila:” Appena comprate”

Vane:” Ti amo donna ti amo, se fossi Denny ti sarei già saltata addosso”

Ila:” Sei un amore” dico scoppiando a ridere.

Dopo circa due ore il treno è finalmente arrivato a Milano, scendiamo e sembriamo due cretine che si guardano intorno come se fossero nel paese dei balocchi.

Ila:” Nikyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy” dico correndo verso di lei

Vane:” Sei una stronzaaaaaaaaaaaaaaaaaa” dice urlando alle mie spalle “non farmi correre”

Ila:” Ma porca troia!!!” dico sbattendo addosso ad un ragazzo alto e muscoloso

X:” Ma porca troia lo dico io! La mia giacca nuova!” dice sistemandola

Ila:” Oddio non te mette a piange che sei grosso e giuggiolone”

X:” Ma levati per favore”

Ila:” Ma vattene a fanculo cretino” dico avvicinandomi a Nicole per abbracciarla.

Rose NereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora