Capitolo 26

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Ilaria

E’ da stamattina che mi chiedo dove sia, forse è in studio o forse ieri sera se n’è andato a scopare da qualche troia, al solo pensiero mi sale il crimine.

Vane:” Io c’ho fame!” dice alle mie spalle

Ila:” Peccato che non c’è un cazzo in casa”

Vane:” Andiamo a far la spesa?” mi fissa

Ila:” Non mi va di uscire” ricambio lo sguardo sperando che avesse capito

Vane:” Sia mai che arriva il cretino e non ti trova in casa” la fulmino  con lo sguardo, mi irrita quando parla così di lui “dai che scherzo, cretina” mi da un bacio sulla guancia. Così lei e Nicole escono ed io resto da sola a contemplare il vuoto. La casa è troppo silenziosa ma mi pesa talmente tanto il culo che non ho voglia di alzarmi ma appena suonano il campanello mi alzo in due secondi, potrebbe esser lui e l’ansia inizia a farsi sentire. So di aver esagerato a reagire in quel modo e l’unica cosa che voglio è poterlo abbracciare, poter stare tra le sue braccia, poter sentire il suo sapere sulle mie labbra. Apro la porta con un terrore assurdo ma appena lo vedo ogni tipo di paranoia emigra dalla mia testa.

Guè:” Hey” dice sorridendomi

Ila:” Hey” sorrido di rimando, so di aver sbagliato e chieder scusa mi è difficile e l’unica cosa che mi passa per la testa è quella di abbraccialo forte con la speranza di non essere rifiutata ma lui mi stringe forte tra le sue possenti braccia ed io mi tranquillizzo facendolo entrare in casa.

Guè:” Allora? Come stai?” si butta sul divano

Ila:” Uhmm bene dai, te?” mi avvicino a lui senza mettermi seduta sul divano

Guè:” Incazzato” mi prende da un braccio e mi tira verso di sé “incazzato con te” abbasso lo sguardo a quelle sue parole è così difficile chiedergli scusa.

Ila:” Lo so” cerco di sorridergli “è che…”

Guè:” Facciamo una cosa?” dice interrompendomi ed io annuisco “siamo partiti entrambi con il piede sbagliato, ricominciamo da capo. Te vuoi un uomo che ti dimostri le cose, io è la prima volta che provo una cosa così forte per una ragazza, è tutto nuovo. Dovremo andare con calma senza pensare al futuro, dovremo viverci giorno per giorno e dovresti fidarti di me”

Ila:” Ehm ti pare che mi fido di uno come te? Sappiamo tutti come sei o come vuoi far credere”

Guè:” Ti sei risposta da sola, lo hai detto anche tu che sono un personaggio e so che con te potrei essere me stesso, ci serve del tempo per conoscerci”

Ila:” Da quant’è che sei diventato saggio?” lo fisso

Guè:” Da quando mi hanno fatto capire che sto buttando la mia vita e che forse provo un qualcosa per te ma non so cosa” mi guarda ed io scoppio a ridere, è così buffo quando vuole fare il duro della situazione quando invece non lo è “cazzo ti ridi?” dice iniziando a farmi il solletico

Ila:” Hahahahahah no no no no no ti prego” cerco di fermarlo ma si alza dal divano con me in braccio e mi appoggia su di esso iniziando a farmi ancora più forte il solletico

Guè:” Chiedi scusa o non la finisco più di torturarti” mi blocca i polsi all’altezza della testa e si mette sopra di me

Ila:” Non ti chiederò mai scusa” cerco di svincolarmi ma la sua presa è ancora più forte, avvicina il suo volto al mio, ci guardiamo intensamente negli occhi anche se ogni tanto mi fissa le labbra, gli sorrido

Guè:” Vedi? Hai smesso di ridere” mi lascia un polso per accarezzarmi i capelli, continuo a sorridergli come una perfetta beota “smettila”

Ila:” Di fare cosa? Non sto facendo niente” ero consapevole che più sorridevo e più lui impazziva

Guè:” Di sorride così, sei una stronza” si avvicina sempre di più alle mie labbra

Ila:” Lo so” gli sorrido ancora ma lui accorcia la distanza che ci separa ed iniziò a baciarmi, prima dolcemente e poi con più foga. Mi bacia sul collo per poi tornare le labbra, le nostre lingue si rincorrono, una segue l’altra, si scontrano, ci stacchiamo solamente quando dobbiamo riprender fiato

Guè:” Ti voglio” sussurra sulle mie labbra che io unisco alle mie in un bacio travolgente, passionale. Passa la sua lingua calda sul mio collo, dei brividi percorrono lungo alla mia schiena facendola inarcare. Sono consapevole che è presto ma il desiderio di sentirmi sua è tanto e ad ogni bacio aumenta sempre di più.

X:”Ehhhhhhhhhh scusate, potete evitare di accoppiarvi sul mio divano?!” eravamo talmente presi dai nostri desideri che non ci siamo neanche accorti che le ragazze erano già rientrate. Lui si alza di scatto sistemandosi la felpa ed io lo seguo a ruota abbastanza imbarazzata.

Guè:” Stavamo facendo pace” dice sarcastico per stemperare l’atmosfera

Vane:” Io di solito ci parlo con le persone per fare pace, non me le faccio su un divano” ci fulmina con lo sguardo, so che è infastidita da questa cosa ma non posso controllare i miei sentimenti.

Niky:” Dai, capita ma la prossima volta chiudetevi in camera” fortuna che c’è lei che riesce sempre a calmare un uragano in arrivo anche se so che lo odia anche lei.

Guè:” Beh, io tolgo il disturbo allora” le guarda prendendomi la mano per poi avvicinarsi alla porta “oggi non ho niente da fare, vieni da me più tardi?” mi cinge i fianchi con le sue braccia

Ila:” Sì” mi alzo in punta di piedi per baciarlo ed esce da casa mia.

Vane:” Quasi vomitavo”

Ila:” Dategli una possibilità, vi prego. Non così merdoso come pensate” le imploro guardandole.

Niky:” Una possibilità Ila, una sola”

Vane:” Alla prima cazzata che fa lo massacro di botte” ci abbracciamo fortemente per poi andare in cucina per preparare l’attesissimo pranzo. 

Rose NereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora