Capitolo 8

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E’ passata una settimana da quella serata e quella sera sotto all’albergo con Guè è ancora ben impressa nella mia mente. Io e Vanessa siamo tornate a casa per qualche giorno per prenderci tutte le nostre cose, domani  torneremo a Milano, uscirà il nostro primo libro e l’ansia sale. Se non venderemo abbastanza copie, si ritorna in questa città. Sono nella mia stanza mentre preparo le ultime cose, sono persa nei miei pensieri, ho sempre voluto andare a vivere a Milano ma ora fa tutto così paura, la voce calda di Rocco Hunt mi fa compagnia anche se qualche frase mi fa star male: “Mammà ji t salut è l'or ca mo part, scus se so fiut ma a gioia mij è distant, nu bigjett rind e man m port luntan guard o rifless rind o specchij o sorris e vacant. Salutm a papà rill che o vogj ben, ca stess tranquill no vogj vrè in penzier sò nfam sti ster” ma il suono della chat di Messanger mi riporta alla realtà. Sblocco il telefono per vedere chi fosse ma sicuramente saranno Nicole e Vanessa ma appena tocco l’icona si vede la foto di Guè, PANICO. Cosa vuole dopo una settimana? Come ha fatto a trovarmi? Si sarà sbagliato anzi quasi sicuramente è un fake; sì è sicuramente un fake.

“Finalmente ti ho trovata, è una settimana che ti cerco” non è un fake, cazzo! Ed ora cosa faccio? Cosa gli dico? Cosa vuole ancora? Sono stata chiara l’altra volta, noi due non potremo mai stare insieme.

Ila:” Non ti rassegni eh?!”

Guè:” Ricordo ancora come se fosse oggi il nostro incontro in quello scontro ti bastò uno sguardo per fulminarmi e donarmi la luce e senti sei proprio tu che hai sconvolto i miei sentimenti e menti se dici che io non ti ho fatto effetto siamo gli opposti ingredienti di un drink perfetto ammetto di avere forse ingrandito il tuo rifiuto al mio invito…”

Ila:” Ma almeno usa le tue canzoni e non quelle dei Gemelli DiVersi!!!”

Guè:” Era un modo per carino per dirti che voglio portarti a letto”

Ila:” Mi sembrava strano, allora”

Guè:”Lo prendo come un sì?!”

Ila:” Non riesci a capire. Ora scusami ma devo andare” spengo il telefono senza leggere la sua risposta. Perché proprio a me? Andasse a fanculo: ho già avuto persone come lui al mio fianco, persone che vogliono solo portarmi a letto e basta, sono stanca di essere usata e stavolta metto me al primo posto; tanto ne cambia una ogni settimana ed io sono solo un capriccio, in fin dei conti penso di essere l’unica che gli abbia detto di no. Finalmente prendo sonno e mi faccio cullare dalle braccia di Morfeo.

ORE 8.00

La sveglia continua a suonare senza sosta, mi fa salire l’omicidio. Tra due ora parte il treno e stavolta non ho tanta voglia di lasciare questa città. Accendo il telefono ed il wifi trovandomi altri messaggi di Guè, non ho proprio voglia di leggerli anzi glieli farò leggere a Vanessa sul treno almeno non si addormenta e mi fa compagnia. Arrivo in stazione in ritardo, avevo appuntamento alle 9.15 con Vanessa ma sono arrivata alle 9.35, mi uccide ma vale per tutte le volte che sono io che aspetto lei.

Vane:” Mi hai fatto aspettare tutto questo tempo da sola in questo posto bruttissimo” dice abbracciandomi forte

Ila:” Sorry baby”

Vane:” Che faccino che hai, che è successo vita?” chiede preoccupata

Ila:” Mi ha scritto Cosimo…”

Vane:” Chi? Perché? Quando? Come ha fatto a trovarti?”

Ila:” Poi li leggiamo insieme i messaggi che mi ha mandato stanotte, ho quasi paura ad aprirli”

Vane:” Sì amò ma se non saliamo sul treno, rimanemo qui e la bresciana c’ammazza” dice ridendo come una scema. Corriamo come pazze, fortuna che anche stavolta entrambi i posti sono vicini al finestrino. “Allora? Cosa dice Cosimino??” chiede curiosa

Ila:”Bho, tieni, leggi te e fammi sapere” le porgo il telefono

Vane:” Alloraaaaaaaaa, primo messaggio: ‘potevi evitare di venirmi addosso così ora io non avrei sta voglia di portati a letto’” fa una piccola pausa “donna, io lo massacro, giuro che lo massacro con le mie mani!”

Ila:” Ti ricordo che ti sei fatta Fred… In macchina… Neanche lo conoscevi!” la punzecchio

Vane:” Ci metterei la firma, lo farei di nuovo”

Ila:” Fai schifooooooooooo” dico ridendo

Vane:” Zitta fammi leggere l’altro messaggio: ‘tanto prima o poi ti farò mia, anche solo per una sera.. Ah complimenti per il culo’

Ila:” Cosa urliiiiiiiiiiiiiiiiii?” cerco di tapparle la bocca

Vane:” Che maiale porco che è.. Ma come si permette? Ma un po’ di tatto nel dire ste cose?”

Ila:” E’ Guè, lui è così comunque io ho sonno e mi metto a dormire”

Vane:” Io pureeeeeeeeeeee”

Ila:” Buonanotte allora”

Vane:” Ma chi ci sveglia??” chiede perplessa

X:” Io, se non vi dispiace” dice una voce alle mie spalle.

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Scusate l'assenza ma ho avuto dei problemi a casa. Spero vi stia piacendo la storia

Rose NereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora