Capitolo 35

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Guè

Guè:" Ah sei tu" la fisso

X:" Speravi che tornasse da te strisciando dopo questa sfuriata?"

Guè:" Non sono cazzi tuoi" faccio per entrare in macchina

X:" E' una delle mie migliori amiche, l'hai ferita!!!" ma a queste parole mi blocco

Guè:" Ormai!"

X:" Ma devi ringraziare Dio se non ti ha beccato a parlare con quella puttana, proprio sotto casa!"

Guè:" Eri tu, Vanessa? Le hai detto qualcosa??"

Vane:" Solo che vi ho visti ma non ho sentito cosa vi stavate dicendo e sinceramente vorrei sapè come stanno veramente le cose" per la prima volta è calma ma so che sarà solo una cosa momentanea

Guè:" Lei che t'ha detto?" chiudo lo sportello della macchina per appoggiarmi

Vane:" Una storia di ricatto e sappi che nessuno ci crede!"

Guè:" E' la verità, cazzo!!" mi altero

Vane:" Allora, prima cosa statti calmo perché sono venuta qui con tutte le buone intenzioni per capire ma se mi fai rodere il culo ti appendo al muro e ti lascio lì!" indica un punto indefinito e mi scappa un mezzo sorriso "cazzo ridi? Voglio la verità sennò ti ammazzo veramente!"

Guè:" Oh te l'ho detto! C'eravamo messi insieme, tempo fa, perché ci serviva visibilità ad entrambi"

Vane:" Già mi facevi schifo, ora ancora peggio"

Guè:" Fammi finire, figa! Serviva più a lei che a me, abbiamo stipulato una specie di accordo"

Vane:" Eri proprio disperato, fai schifo!" dice con voce disprezzante

Guè:" Hai rotto il cazzo!"

Vane:" Sai che c'è? Sei na persona di merda, sei uno stronzo. Sono venuta qui per capire perché Ilaria sta male per uno come te ed ora ho capito che non ne vale la pena"

Guè:" Non sai un cazzo e parli!" mi altero

Vane:" Mi basta sapere che sei una merda e non capisco cosa realmente ci trovi in te!"

Guè:" Giudichi senza sapere cosa provo per lei!"

Vane:" Te la sei scopata ed il giorno dopo sono uscite le tue foto con la Minetti e tu proveresti qualcosa per lei? Ma fammi il piacere!" si avvicina alla porta del bar per rientrare "stammi bene Cò e non ti avvicinare più a lei!" mi minaccia

Guè:" Ma vai al diavolo!" le urlo.

Entro in macchina nervoso, devo riuscire a conquistarla di nuovo; non mi interessa un cazzo di nessuno e soprattutto non mi interessa un cazzo del loro parere.

 Lo sanno anche i sedili questa macchina che persona sono,  tutti sanno che sono lo stronzo della situazione ma in pochi riescono a capire che anch'io posso provare dei sentimenti e non posso permettermi di perdere del tutto la persona che è riuscita ad andare oltre all'apparenza.

Accendo la quinta sigaretta mentre, deciso, prendo il telefono per scriverle: voglio vederla, voglio parlarle, voglio farle capire che non può buttare tutto al cesso , non può perché solo noi due sappiamo le emozioni che proviamo quando stiamo insieme.

Guè:" Devo parlarti" le invio questo messaggio senza pensarci due volte

Ila:" Che vuoi?" risponde subito dopo

Guè:" Vediamoci a casa, devo parlarti"

Ila:" Non voglio vederti"

Guè:" Ma devo parlarti, cazzo"

Ila:" Non mi interessa ciò che devi dirmi"

Guè:" Porca troia, non fare la bambina del cazzo" so di aver sbagliato ma ormai glielo ho inviato

Ila:" Ah beh, oltre ad esser cornuta sono pure una bambina! Ma vai a fare in culo, stronzo!"

Guè:" Cazzo, Ila non volevo dire quello. Bisogna parlare, non puoi scappare dai problemi così"

Ila:" Non sto scappando da nessun problema, ho già chiuso la questione!"

Guè:" Per me non è finito proprio un cazzo, voglio vederti!" invio accendendomi un'altra sigaretta.

Guido tra le strade di Milano guardando il cellulare senza dar retta alla strada, ho voglia di vederla so' che non vuole veramente chiudere la nostra storia ma improvvisamente un fuoristrada mi viene addosso mandandomi a sbattere contro un muro.

Poi il buio più totale.

Rose NereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora