Capitolo 36

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Ilaria

E' una settimana che non lo vedo, è una settimana che non ho più sue notizie. Quella sera dovevamo parlare ma sparì nel nulla; non ho più provato a richiamarlo, non ero così importante per lui sennò non sarebbe mai sparito così.

Il nostro libro è finalmente uscito e va alla grande, non ci aspettavamo un riscontro così positivo da parte delle persone; ogni giorno in pagina ci arrivano tanti messaggi di apprezzamento, altri invece sono solo per insultarmi per aver avuto una relazione con uno come Guè ma ormai non mi sento neanche più ferita.

Ila:" Escooooooooooo" urlo alle altre due

Vane:" Me sembri quello de I soliti idioti" ride come una cretina

Niky:" Dove vaiiiiiiiiiiii? Voglio venire pure io"

Ila:" Vado a correre un po'" la guardo sapendo già la risposta

Niky:" No no, vai tranquilla" ride "ti aspetto qui, comoda comoda" si butta sul divano

Ila:" Ti pesa il culo" dico uscendo di casa.

Sistemo meglio la maglietta e le cuffie mentre cerco una canzone decente da mettere per iniziare meglio la corsa mattutina ma la mia attenzione viene catturata da un Van che si ferma proprio davanti il portone di casa. Da questo macchinone esce Emi Lo Zio e cazzo, quasi sicuramente ci sarà anche lui ma non so perché resto impalata immobile ad osservare la scena: dal furgone esce Guè dolorante con un collare al collo, ma cosa diamine gli è successo?

Ila:" Cazzo" cerco di sussurrare per non farmi sentire ma il mio tentativo è vano e lui mi si avvicina, non posso neanche indietreggiare perché dietro ho  il muro; la sfiga ormai si è impossessata di me. "Ma cosa hai fatto?" chiedo fissando ogni suo livido visibile

Guè:" Non hai saputo?" mi fissa le labbra

Ila:" Non ho il piccione viaggiatore che mi dice le cose" lo scanso

Guè:" Esiste internet"

Ila:" Non ho letto nulla"

Guè:" Ho avuto un incidente quella sera"

Ila:" E perché non me lo hai detto??" mi sento dannatamente in colpa

Guè:" Non volevo farti preoccupare" mi sposta una ciocca di capelli

Ila:" Ah beh sparire per una settimana invece era la cosa giusta da fare" mi scanso

Guè:" Lo so ma saresti stata troppo in pensiero"

Ila:" No perché invece ho passato una bellissima settimana senza ansia!" lo rimprovero

Guè:" Eddai" cerca di avvicinarsi

Ila:" Devo andare" lo lascio lì correndo, scappando da lui.

Ma per quale fottuto motivo non mi aveva detto nulla? E se fosse morto? E se fosse rimasto paralizzato? E se avesse perso la memoria? Non riesco né a darmi pace né a trovare una reale motivo a questa sua omissione ma non lo voglio vedere, almeno no per il momento.

Corro senza pensare a dove stia andando realmente quando improvvisamente mi ritrovo con il culo a terra.

Ila:" Ma porca troia, vuoi stare attento?!" sbraito come un'iena

X:" Cazzo guardi agli unicorni? Mi sei venuta addosso e non in quel senso!"

Ila:" Pure con un maniaco mi scontro" dico alzandomi da terra e solo in quell'instante mi accorgo di chi ho di fronte

X:" Non sono Guè che mi vieni addosso per farmi innamorare"

Ila:" Non è innamorato di nessuno se non di sé stesso" faccio per andarmene ma mi afferra per il braccio "che c'è Riccà?"

Ricky:" Ti sta sanguinando il ginocchio" cerco di guardare verso la parte sanguinante "nooo non guardare che poi svieni"

Ila:" Che ne sai?" lo guardo incuriosita

Ricky:" Me lo dicessi tempo fa che svieni alla vista del sangue" sorride

Ila:" E te lo ricordi?" Mi appoggio a lui

Ricky:" E come faccio a dimenticarmi di Pierozzi che ti inseguiva con il sangue anche finto e te scappavi?" ride mettendomi un braccio intorno alla vita "sediamoci un attimo qui" dice poggiandomi delicatamente su una panchina "volevo chiederti scusa"

Ila:" Per cosa?" cerco di sistemarmi i capelli

Ricky:" Per quello che ti ho detto prima" mi sposta una ciocca di capelli mettendola dietro l'orecchio

Ila:" Sta tranquillo, tanto ormai" cerco di sorridere provando a riscaldarmi

Ricky:" Hai freddo?" fa una piccola pausa "Cazzo te lo chiedo a fare che senti freddo pure d'estate" ride porgendomi la sua felpa

Ila:" Ti ricordi pure questo?"

Ricky:" Solo te le sere di agosto stavi con un giacchettino" continua a ridere prendendomi in giro "ce la fai a tornare a casa??" si alza

Ila:" Ovvio" ma appena mi alzo, la testa inizia a girarmi in un modo assurdo

Ricky:" Cazzo" mi prende al volo prima che cadessi nuovamente a terra "ti porto io a casa!" dice severo

Ila:" Ma no, ce la faccio" cerco di svincolarmi dalle sue braccia senza mettendoci forza.

Ricky:" Andiamo scassa palle" e mi riporta così a casa, tra una risata ed un'altra anche se avrei voluto passare altro tempo con lui, siamo arrivati

Ila:" Ora posso andare da sola" cerco di scendere dalla sua schiena

Ricky:" Non se ne parla, se svieni in mezzo alle scale?" mi fa scendere

Ila:" Sì ok Sali solo perché ti ho distrutto la schiena" rido mentre apro il portone.

Ricky:" Ma non c'è nessuno?"

Ila:" Ora lo scopriamo" dico aprendo la porta di casa "siamo arrivatiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii" urlo per farmi sentire

Vane:" Ma n'eri uscita da sola??"

Niky:" Siamo??? Ti sei duplicata nel frattempo?" fisso Riccardo mentre scoppia a ridere come un demente "RUIUUUUUUUUUUUUUUUUUU" gli salta addosso per salutarlo

Vane:" Oddio amica mia sei tornata sulla retta via" mi saluta

Ricky:" Ehm no, è caduta e poi stava per svenire"

Vane:" Grazie al cazzo, è quasi una settimana che campa d'insalata"

Ricky:" Non mangi??" mi fissa con lo sguardo severo

Ila:" Sì che mangio"

Niky:" Sìsì insalata a pranzo e a cena, solo quella mangia!"

Ricky:" Oh mi devi fa incazza? Devi mangiare" mi continua a fissare e in questo momento vorrei davvero sparire

Vane:" Tanto non t'ascolta e sviene"

Niky:" In una settimana s'è sentita male 5 volte"

Ila:" Quando avete finito chiamatemi eh!" me ne vado in camera mia sbattendo la porta. Mi da al cazzo quando dicono quelle cose.

Mi stendo sul letto cercando di vedere com'è ridotto realmente il ginocchio ma la mia attenzione viene catturata da un messaggio: "Devo parlarti ti prego, ho bisogno di vederti."

Rose NereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora