I hate u - Kooktae

Cap. V

Jungkook.
Quel maledetto del prof di biologia lo avevo cacciato fuori dall'aula e ora si ritrovava a vagare per i corridoi completamente solo.

O forse non così solo...

—Uh, cosa ci fa Kim Taehyung fuori dalla classe in ora di lezione? - il suo passatempo preferito: dare fastidio al castano.

—Jeon, quello che dovrebbe essere in classe sei tu! - esclamò Tae. —Io sono il presidente del corpo studentesco-

—Si, sì. Ti prego non farla così lunga, cervellino. - disse il corvino mettendosi le mani in tasca.

—"Cervellino"? - chiese l'altro ironico. —Chi ti dà la libertà di chiamarmi con questi nomignoli?

—Io, mi sembra ovvio.

—Cosa vuoi, Jeon? Apparte darmi fastidio, ovviamente...

—Io? Niente. Mi sto solo annoiando.

—Come prego? Annoiando? Ti sembro il tuo giullare personale?

—Dovresti recitare in drama per quanto sei drammatico! Rilassati.

—Non voglio infastidirmi, perché non voglio darti questa soddisfazione. Perciò lo prenderò come un complimento dato che mi piacerebbe essere attore o modello un giorno. - disse sognando Tae, senza far caso a chi stesse dicendo quelle cose.

—Attore o modello, dici? Perché mi suona così cliché? - disse l'altro con un sorriso.

—Sai cos'è cliché? Il tuo stile!

—Uh, che insulto! Smettila o mi farai piangere, signor "sono io la moda".

—Aish! Non ti sopporto! - disse l'altro andando via, lasciando il corvino con un sorriso malizioso e aria vittoriosa.

(...)

—TaeTae, perché ci hai messo tanto? - chiese Bogum vedendolo arrivare.

—Diciamo che ho incontrato qualcuno che mi ha trattenuto... Tieni il libro che mi hai prestato, Hyung. Mi è piaciuto molto, grazie per avermelo prestato.

—Di nulla, Tae. - disse l'altro sorridendo.

—Adesso devo andare, ci vediamo! - esclamò il castano prima di fuggire via, lasciando l'altro con le parole in bocca.

Taehyung non era mica scemo, sapeva benissimo che Bogum si era preso una cotta per lui. Solo non era pronto ad accettare la cosa, o per meglio dire ad affrontarla. Sapeva che l'altro prima o poi lo avrebbe invitato a uscire e lui non se la sentirebbe di dire di no perché si sentirebbe male per lui.

—Tesoro, devi affrontarlo prima o poi. Non puoi scappare per sempre. - disse Jimin accarezzando i capelli del castano.

—Lui è molto carino, in tutti sensi, ma non so. Non riesco a vederlo più che un amico o un buon Hyung...

—Non importa, Tae. Non devi essere costretto a ricambiare i suoi sentimenti.

—Sì, hai ragione. - disse guardandosi intorno.

—Cerchi qualcuno? - chiese il rosa spaesato.

—No, no, perché lo chiedi?

—Ti stai guardando intorno come se aspettassi qualcuno. - disse ovvio.

—No. Stavo solo attento, sai che quel fastidioso di Jeon potrebbe apparire da un momento all'altro.

—Davvero? - chiese con un sopracciglio alzato.

—Parlando di me, cervellino Kim? Non sapevo che pensassi a me tutto il giorno. - apparse Jungkook che era stato per tutto il tempo dietro di lui insieme a Yugyeom e Jiwoo.

—Io non penso a te a tutto il giorno! - si giró di scatto il castano.

—Quando ci pensi? Solo quando sei fuori dalla classe, cervellino? - chiese con le braccia conserte e aria di superiorità.

—No! E smettila di chiamarmi cervellino!

—Certo che non lo farò, cervellino. E non pensarmi troppo che mi sciupi. - gli disse il corvino passando avanti.

—Jeon! Jeon! Non ci provare a lasciarmi con la parola in bocca!

—Taetae, aspetta. - tentó a fermarlo Jimin, senza successo.

—Sono io ad avere l'ultima parola che non ti si dimentichi, Jungkook! - disse Taehyung piazzandosi davanti al corvino e puntandogli un dito diritto al petto. —Sappi che sono stanco-

—Come se mi interessasse, Taehyung.

—Beh, che la cosa ti interessi o meno, voglio che tu sappia che non potrò più tollerare le tue scemenze. Andiamo, Jiminie! - chiamò l'amico, prima di rivolgere un'ultima occhiata al corvino.

—Gli stai guardando il culo? - chiese Jiwoo arrivando al lato di Jungkook insieme al suo migliore amico biondo.

—No, certo che no! - sbuffò il suddetto.

—Lo sta decisamente facendo. - sussurrò Yugyeom alla più piccola del gruppo.