Cap. XXII

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Era lunedì mattina.

I lunedì erano già pesanti di loro, ma una lezione di matematica un lunedì mattina lo era il doppio! O almeno così la pensava Taehyung. Sentiva il suo cervello sciogliersi all'ennesima parola che usciva dalla bocca della professoressa Shawn.

—La lezione è finita, potete uscire. Kim Taehyung, devo parlarti.

—Uhhhh! - esclamarono in gruppo gli altri.

—Vuoi che ti aspetto fuori? - chiese Chim.

—Sì, per favore. - disse Tae angustiato.

—Kim, vorrei parlare del tuo rendimento scolastico nella mia materia. - disse la prof, quando tutti uscirono dalla classe.

—Sì...

—Deve fare qualcosa per migliorare i suoi voti o sarò costretta a rimandarla. - disse con espressione impassibile.

—Sarà fatto, prof. Buona giornata.

—A lei, Kim.




(...)





—Beh, cosa ti ha detto quella là? - chiese il rosa, una volta arrivati in caffetteria per la ricreazione.

—Mi ha detto che devo migliorare i miei voti nella sua materia, come se non lo sapessi...

—Sai che sono una schiappa almeno quanto te in matematica, però se vuoi posso consigliarti il professore che mi dà ripetizioni. - propose.

—No, grazie. L'ultima cosa che voglio è far pagare ai miei delle stupide ripetizioni di matematica. - disse guardando altrove.

—Ho capito bene? Ti servono ripetizioni di matematica? - chiese un Jungkook spuntato dal nulla.

—Tu che ci fai qui?!? - chiese alzando involontariamente la voce.

—Buongiorno Jeon. - disse Jimin.

—Se sei venuto a prenderti gioco di me per ciò che hai appena sentito-

—Uh, come siamo scontrosi stamattina! Non sono qui per quello, adesso siamo amici, ricordi? - disse sedendosi molto vicino al castano.

—Allora cosa vuoi? - chiese il rosa.

—Da te nulla, puffo rosa. Ma da te sì, Taehyungie. - disse girandosi verso di lui. —Come tuo amico, ti darò io le ripetizioni di matematica.

—Tu? - chiese il castano con un sopracciglio alzato.

—Sì, cosa credi? Sono bravo in matematica ed entrambi abbiamo la professoressa Shawn.

—Io... - Taehyung era indeciso, perciò guardò il suo migliore amico in cerca di una risposta, ma quest'ultimo fece spallucce.

—Pensaci e mi fai sapere. - disse alzandosi.

—Adesso dove vai? - chiese spontaneamente.

—Cos'è vuoi che resto con te per tutta la ricreazione? - chiese con tono burlesco e un sopracciglio alzato.

—Io... No! Vattene! - esclamò Tae, vedendo l'altro ridere e andarsene. —Lo vedi cosa intendo quando dico che è esasperante?

—Sì... - disse il rosa, trattenendo una risata.






(...)








—Jungkook, aspetta! - esclamò il castano all'uscita di scuola.

—Cosa vuoi, fiore di loto?

—Non chiamarmi così, uff, lascia stare! Posso parlarti in privato? In un posto un po' più appartato?

—Mi sembra una proposta indecente, però non rifiuterò. - disse muovendo le sopracciglia in maniera suggestiva.

—Sei un pervertito! Volevo parlare di una cosa seria! - esclamò Taehyung arrossendo.

—Calma, fiorellino. Non c'è bisogno di alterarsi. - disse per poi tirarlo da un braccio verso un luogo più tranquillo.

—La proposta delle... ripetizioni è ancora valida? - chiese insicuro.

—Sì.

—Io volevo sapere quanto volevi... Sì, beh, quanto prendi all'ora...

—Oh, ma noi siamo amici, vero Taehyungie? - chiese il corvino con le braccia incrociate sul petto e un sorriso malizioso. —Non farò pagare un mio amico.

—Mi ispiri pochissima fiducia quando mi guardi così. - disse squadrandolo.

—Ci vediamo domani pomeriggio a casa mia. - disse il più alto sorridendo.

—Va bene. A domani. - salutò il castano, prendendo la via di casa.


















Ecco un nuovo capitolo dopo ben 87 anni. Se può interessarvi sul mio profilo trovate una nuova storia Kooktae chiamata "Ex".

P. S.
Dovrei scrivere dei one-shot horror/thriller in occasione di Halloween?

I hate u - KooktaeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora