Cap. XIV

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Gita scolastica 2/5

Il giorno tanto atteso della gita scolastica era finalmente arrivato e con esso anche un po' d'ansia relativa al viaggio con persone indesiderate...

—Dai Taetae, sono sicuro che andrà tutto bene. - disse Jimin con tono rassicurante.

—Minnie, il problema non è uno, ma sono due! Oltre all'idiota di Jeon, ci sarà anche Bogum e ho un brutto presentimento...

—Stai tranquillo, in ogni caso ci sarò io!

—Grazie, Jiminie. - disse il castano abbracciandolo.


Intanto un certo corvino stava osservando la scena, mentre aspettava che il suo migliore amico, che intanto salutava la piccola Jiwoo come se non l'avesse più rivista.

—Dai voi due, vi potete sempre scrivere. - sbuffò con un sorriso Jungkook.

—Te la fai facile, tanto avrai la tua crush sul pullman e durante tutta la settimana! - esclamò la più piccola dei tre, per poi coprirsi velocemente la bocca, mentre il biondo rideva.

—Io non ho una crush!







(...)







—Kook, mi annoio...

—...

—Kook. - chiamò Yugyeom.

—Cosa vuoi? - chiese con voce roca il corvino.

—Ma stavi dormendo?

—Secondo te, Yugy? - chiese ironico. —Ormai mi hai svegliato. Dimmi tutto.

—Mi annoio, parliamo un po'?

—Yugy... Va bene. Di cosa vuoi parlare? - chiese il corvino.

—Ad esempio di un certo castano che si comporta in maniera un po'... - fece una pausa. -Particolare. Sì, ecco, in maniera particolare con te.

—Non so di cosa tu stia parlando... - sussurrò.

—Andiamo Kook, siamo migliori amici da quanti anni ormai? - chiese in maniera retorica.

—Cosa vuoi che ti dico? Mi sento confuso, molto confuso, quando si tratta di lui. - sospirò.

—Hai provato a parlargli come ti ho detto?

—Sì, ma lui semplicemente si rifiuta di parlare della situazione. Mi ha chiesto di fare come se nulla fosse accaduto.

—Non dovrebbe essere un bene? - chiese, ottenendo tutta l'attenzione di Jeon. —Intendo dire che una volta tu avrebbe fatto piacere risolvere le cose velocemente, giusto?

—Sì, ma... - si fermò un attimo a pensare e poi si girò a guardare indietro dove colui che era chiamato in causa stava dormendo appoggiato al suo migliore amico.









(...)








—Siamo già arrivati? - chiese il castano, dopo esser stato svegliato dal suo riposino.

—No, ci siamo solo fermati in un autogrill per fare una pausa. Ti ho svegliato perché dobbiamo scendere. - disse il rosa con tono ansioso.

—Perché?

—Devo fare la pipì, ok?

—Lo immaginavo. - sussurrò ridendo. —Dai, andiamo.






Mentre scendevano dal pullman, Tae non perse occasione per guardarsi intorno alla ricerca di "pericoli" nei paraggi, almeno finché non venne distratto dalla voce stridula della professoressa Schwanger che urlava ai ragazzi di non allontanarsi troppo e di ritornare al pullman nell'arco di una quindicina di minuti. Jimin cammina accanto a lui e sembrava troppo preso dai suoi bisogni fisiologici per accorgersi che un certo ragazzo pallido avesse i suoi occhi puntati sulla sua figura.





—Jiminie, vai ti aspetto qui. - disse il castano fermandosi nel corridoio.

—No, no! Tu devi venire con me e devi stare appoggiato alla porta! - esclamò l'altro abbassando la voce.

—Cosa? - sbuffò una risata. —Non sei una ragazzina, Minnie.

—Tralasciando il fatto che la cosa mi offende parecchio, devi venire così mi sento sicuro.

—Va bene, guarda cosa mi tocca fare... - sussurrò Taehyung prima di entrare. —Fai presto però!

—Non mettermi ansia!








Tae cercava disperatamente di non guardarsi intorno, anche se era difficile perché non sapeva dove posare lo sguardo. Poteva stare con la testa bassa o con lo sguardo rivolto verso l'alto, ma era terribilmente noioso e difficile. Era imbarazzante a suo avviso, perché oltre ai bagni con la porta, c'erano anche gli orinatoi classici che erano, sì i più accessibili ma anche più imbarazzanti.

Chiunque poteva vederti e tu potevi vedere chiunque: cosa che stavo succedendo in quel momento. Tae non era di certo il tipo di ragazzo gay che si metteva a guardare i cazzi degli altri, ma in quel attimo l'occhio gli cadde su un ragazzo di spalle e si scoprì a guardare un punto in particolare. Era chiaro che non riusciva a vedere questo granché, ma poteva affermare con certezza che il ragazzo era messo abbastanza bene. Allontanò lo sguardo appena vide il ragazzo abbottonarsi il jeans e guardò altrove con le guance rosse, dopo aver preso coscienza dei suoi pensieri.

Intanto il ragazzo si era girato per andare a lavarsi le mani e si accorse che Kim era lì nel bagno. Gli diede una rapida occhiata e vide che questi sembrava essere in imbarazzo, poiché guardava altrove con la faccia rossa. Gli scappò una risata involontariamente, poiché la situazione gli sembrava terribilmente incomoda ma divertente allo stesso tempo.

Taehyung alzò lo sguardo sulla risata dell'altro e arrossì ancora di più se è possibile. Le sue emozioni erano come cavi aggrovigliati di un computer: un completo caos. Si sentiva imbarazzato perché il suo sguardo era andato a parare proprio in quel luogo e poi si lamentava con sé stesso perché il ragazzo non era un tipo qualunque, ma Jeon Jungkook.





—Cosa hai da ridere? - chiese furioso.

—Frena l'entusiasmo, fiore di loto. Non c'è mica bisogno di arrabbiarsi. - rispose con tono di burla.

—Chiamami ancora fiore di loto e io-

—Tu? Tu cosa? - chiese il corvino avvicinandosi.

—Io...

—Sì? - chiese Jeon mentre intrappolava il castano fra sé e la porta alle sue spalle.

—... - non ricevette nessuna risposta.

—Sai cosa mi faceva ridere? - sussurrò solo per loro due. —Tutti parlano di quanto tu sia praticamente perfetto e puro. Ma poco fa mi sembravi tutto tranne che puro e innocente, dico bene? - chiese toccandogli il mento.





Il castano non rispose, era rimasto come ipnotizzato dal tocco soave dell'altro e dalle sue parole che erano riuscite a fare espandere il suo rossore persino fino al collo. Anche se la situazione non durò molto, poiché neanche due secondi dopo qualcuno entrò in bagno e i due ragazzi si separarono come se nulla fosse accaduto.





Intanto Jimin, da dentro al bagno, aspettava che i due finissero di parlare per poi dare un lieve colpetto sulla porta, in modo da avvertire Tae che stava per uscire. Una volta uscito, trovò il suo migliore amico quasi in uno stato di shock, rosso come un pomodoro e soprattutto desideroso di uscire da quel bagno.

I hate u - KooktaeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora