I hate u - Kooktae

Cap. XXIII

A MichelaQuagliarini🌠

—OK, iniziamo con le ripetizioni.

—Non per disprezzare il tuo aiuto, ma almeno ne sai più di me in quanto a matematica?

—Certo. - rispose con autosufficienza il corvino. —Iniziamo con le equazioni fino ad arrivare alle disequazioni.

I due ragazzi si misero a studiare, Jungkook cercando di spiegare il più chiaro possibile tutti gli argomenti passaggio per passaggio e Taehyung provando a tenergli testa senza perdersi nel modo in cui la mandibola del contrario si contraeva.

—Proviamo con gli esercizi del libro.

—Possiamo fare una pausa?

—Non ti facevo così pigro, fiore di loto?

—Non sono pigro! Ma la matematica esaurisce le mie energie...

—Scendiamo a mangiare qualcosa allora.

Entrambi scesero in cucina per mangiarsi qualcosa; le differenze tra i due era molto chiara: il castano mangiava educatamente a morsi piccoli, con una certa eleganza, mentre l'altro apriva pacchetti di pancarrè e altra roba da metterci dentro.

—Avevi davvero fame.

—E tu non ne hai?

—Sì, sto mangiando.

—Quello lo chiami mangiare? Per me quello significa assaggiare.

—Almeno io non mi strafogo di cibo in quel modo.

—Perché tu non devi mantenere questi gioielli. - disse sorridendo e alzandosi la manica.

—Chiami gioielli i tuoi bicipiti? - chiese il castano con un sopracciglio alzato.

—Immagina come chiamo l'altra mercanzia. - rispose sussurrando maliziosamente.

—NON LO VOGLIO SAPERE! - esclamò Tae arrossendo furiosamente.

—Stavo parlando dei miei addominali. - disse indicandosi addosso. —Che avevi capito, fiorellino?

—NIENTE! - disse l'altro alzandosi di scatto. —Torniamo a studiare?

—Andiamo.

(...)

Una settimana dopo, le ripetizioni iniziavano a dare i loro frutti. Il castano era felicissimo per la sufficienza presa in matematica e, preso dall'euforia, quando vide Jeon durante la ricreazione gli corse incontro. Taehyung gli saltò addosso e l'altro fu pronto a sostenerlo dalle cosce, mentre il castano lo abbracciava blaterando parole confuse.

—Hey! Ti sono mancato? O perché mi stai abbracciando così? - chiese malizioso Jungkook.

—Io... Scusami... Sono molto felice e... Non avrei dovuto... Davvero scusa... - iniziò ad agitarsi il più basso, una volta sceso dalle braccia dell'altro.

—No, tranquillo, non che mi desse fastidio, anzi! - esclamò il più alto, prima di cambiare velocemente discorso. —Mmmmh. Come mai così felice?

—Ho passato il test di matematica!

—Mi fa molto piacere, fiorellino.

—Uff, smetterai mai di chiamarmi così?

—Non credo, fiore di loto. - disse l'altro prima di scompigliargli i capelli per poi sedersi.

—Perché tutti ci guardano? - chiese Taehyung.

—Non lo so, sono degli idioti.

—Qualcuno si è svegliato di buon umore stamattina. - suggerì con un sorriso malizioso il castano.

—Tae. - era un richiamo di avvertenza, ormai il contrario lo sapeva.

—Va bene. - disse alzando le mai in segno di tregua. —Volevo solo ringraziarti, sono così felice!

—Maggior parte del merito è tuo. Ci hai messo tanto impegno.

—Aish! Non fare il modesto! Non so neanche come potrei sdebitarmi per tutto l'aiuto che mi hai dato!

—Io un modo lo avrei...

—Lo sapevo! Dai, spara.

—Un'uscita. Io e te.

—Un'uscita?

—Sì, siamo amici adesso, no? Esco spesso con i miei amici, tu no?

—Sì, di solito esco con Jiminie o con altri amici, quasi sempre nei weekend.

—Va bene, allora facciamo per il weekend? - chiese impaziente Jungkook.

—Sì, perché no? A che ora e dove?

—Ti mando un messaggio in settimana. - disse Jeon girandosi verso il castano.

Quest'ultimo non si aspettava che l'altro si girasse, diffati se lo trovò vicinissimo. Poteva quasi sentire il respiro del corvino e i suoi occhi scrutando il suo viso troppo vicino. Successivamente il suo sguardo riuscì a staccarsi dagli occhi del contrario, per poi andare a parare proprio al neo sotto le labbra estranee.

N/a:
Dovrei aggiungere dei fake Twitter nella storia?
Fatemi sapere se sì o se no ;)