Cap. IX

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L'indomani a scuola...
Era una bella giornata.
È l'unica cosa a cui Taehyung poteva pensare quella mattina era a quanto fossero alti gli alberi e al loro tronco spesso! Perché? Semplice, per poter nascondersi fino ad arrivare a scuola e poi rimanere nella sua classe tutta la dannata giornata.

Dall'altra parte, c'era Jungkook che camminava con le mani in tasca lo sguardo perso verso scuola, che sembrava particolarmente distante quel giorno. Avrebbe ignorato Taehyung oggi, non gli avrebbe rivolto una parola, non gli avrebbe rivolto un solo sguardo e—

«Boom»

—Oddio, Kook stai bene? - chiese Yugyeom avvicinandosi all'amico che giaceva per terra con gli occhi sbarrati ed una mano a reggersi la fronte.

—Quanto fa male! - esclamò l'altro rialzandosi. —Che cazzo ridete? - sbraitò verso alcuni studenti che, come lui stavano entrando a scuola e vedendo la scena si erano messi a ridere, si ammutolirono subito.

—Tranquillo, bro. Andiamo in infermeria. - disse il biondo con pazienza. —Kai, ci pensi tu ad avvisare?

—Sì, sì, vai tranquillo.





Taehyung aveva visto tutta la scena, nascosto da dietro l'albero, e il suo primo pensiero non era stato ridersi del suo "nemico", ma chiedersi se si fosse fatto male sul serio.











(-_-)









—Kim Taehyung? - chiese una ragazza sull'uscio della porta.

—Sono io, Noona. - rispose il castano.

—La signora Park ti sollecita in infermeria. - disse l'altra indifferente.

—Vai pure, Kim.

—Grazie, professor Lee.

—Noona, sai perché mi cerca la signora Park?

—Quella vecchia scorbutica cercava qualcosa fra gli scatoloni con il nuovo materiale scolastico. Ricordi quelle scatole che sono state messe nel camerino vicino all'infermeria, no? - annuì l'altro. —Riguardano gli studenti, non l'infermiera. Lei, però, mi ha chiesto di chiamarti comunque.

—Grazie, Noona! - esclamò Tae vedendola andare via. —Signora Park? - chiese bussando alla porta dell'infermeria.

—Oh, tesoro. Menomale che sei arrivato! - disse la donna di fronte a lui. —Stavo cercando il ghiaccio istantaneo, l'ultimo sacchetto l'ho dato stamattina ad un ragazzo e ancora non me lo ha riportato. Ragazzi di oggi, non ti ascoltano! - esclamò la donna guardandosi intorno.

—Ha ragione, Signora Park. - disse Tae più per rispetto che per sincerità, mentre cercava il ghiaccio istantaneo.

—Menomale che ancora esistono ragazzi come te, Taehyungie.

—Grazie, Signora Park. - disse. —Ora ricordo dov'è il ghiaccio istantaneo! Seojoon lo aveva messo nello sportello in alto a destra. Lui che è alto e può permetterselo di prenderlo.

—Controlliamo lì allora. - affermò la donna, mentre suonava la campanella. —Se vuoi va, lo prenderò io.

—Non si preoccupi, mi ci vorrà un attimo. - disse il castano con un sorriso. —Che le aveva detto? Eccolo qui! Adesso lo prendo... - sussurrò l'ultima frase cercando di arrivare a prendere il piccolo pacchetto.

—Ti serve una sedia, Taehyungie?

—No! Non si preoccupi, ce la faccio!

—Lascia faccio io. - disse una voce grave alle spalle del castano. —Ecco. - disse porgendogli il pacchetto.

—G-grazie, Jungkook. - si diede uno schiaffo mentale per aver balbettato, ma non poteva non imbarazzarsi guardando il ragazzo in faccia dopo quello che era successo.

—Figurati... - disse il corvino grattandosi la nuca e guardando altrove. —Grazie per il ghiaccio, signora Park.

—Dovere, ragazzo. - disse orgogliosa la donna mentre vedeva il ragazzo andar via. —Taehyung? Tutto bene?

—Eh? Sì! Certo, ecco a lei il pacchetto. È stato un piacere, signora Park, ora devo proprio andare.

—Vai, figliolo.








(-:-)







—Sbaglio o dovevi ignorarlo? - chiese Yugyeom dopo aver ascoltato quello che gli aveva raccontato Jungkook.

—Sì, ma mi ha detto grazie, che dovevo fare? Mamma mi ha insegnato ad essere educato. - disse l'altro guardando altrove.

—Sì, come no...

—Ciao, ragazzi! - salutò Jiwoo. —Cosa stavate facendo?

—Ciao, piccola. - disse il biondo sorridendole. —Ti ricordi che ieri questo bel giovanotto qui ha detto che ignorava una certa persona.

—Lasciami indovinare! Si è offerto di aiutare "chi sapete voi" nell'infermeria!

—Sì! No? Aspetta! Cosa? - chiese all'improvviso Yugyeom. —Ti sei offerto tu di aiutarlo? - chiese verso il corvino.

—Numero uno: tu come fai a sapere queste cose? Numero due: in mia difesa, non riusciva ad arrivare al pacchetto e gli ho dato una mano. - disse il corvino mettendosi braccia conserte.

—Io passavo di lì, la porta era aperta e vi ho visti. - disse l'altra sorridendo con superiorità.

—Io oggi esco a prima, se vuoi ti riaccompagno a casa. - propose il biondo.

—Certo, mi farebbe molto piacere. - disse Jiwoo passandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

—Per favore, non flirtare davanti a me! - esclamò alterato Jungkook.

—Cosa c'è? Vuoi che riaccompagno anche te a casa? - diss ridendo Yugyeom.

—Molto spiritoso. Oggi uso la palestra della scuola per allenarmi, lo hai dimenticato?

—Allenarsi per cosa? - chiese la più piccola.

—Perché mi piace sudare. - rispose ironico.

I hate u - KooktaeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora