Capitolo 27

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Kenma's pov

Percorrere quella stessa strada con te mi ha permesso di rivivere delle emozioni che non provavo da tempo

Ero felice

Felice di sentire i tuoi passi

Felice di sentire la tua presenza

Ed ero felice che fossi diretto a casa mia, dopo tutto questo tempo.

Tuttavia ometterei un dettaglio importante, se non menzionassi quanto fossi nervoso

E sarebbe lo stesso, se non dicessi che mi mancava sentire la tua voce parlare.

Mi mancava sentire i tuoi passi rapidi e rumorosi

Mi mancava ascoltare ciò che dicevi, anche se era poco importante

Mi mancava, e manca ancora adesso, quella quotidianità

E non vivere quella routine così semplice, fa male.

Odio il fatto che quel breve tragitto sia stato così intriso di silenzio

Ho odiato non aver sentito i tuoi passi rapidi e rumorosi come li ricordavo

Non lo sopportavo, è stato estremamente frustrante

Eppure non sono riuscito a dire niente

E, per una volta, nemmeno tu.

Con la coda dell'occhio ho provato a vedere la tua espressione, non ho visto quasi niente, ma sembravi stare pensando molto

Non ti biasimo.

Quella breve camminata ha fatto in modo di far riflettere pure me

Il pensiero di quanto mi manchi la tua amicizia, mi è sembrato riecheggiasse costantemente nella mia testa, come se fosse in loop

E malgrado per me sia diventato impossibile vederti solo come un amico, farei di tutto per riassaporare quella tranquillità di quando il nostro rapporto era così spensierato

Siamo sempre stati diversi, però quel legame sembrava essere diventato ancora più forte anche grazie a quelle stesse differenze.

Un passo dopo l'altro

In quell'ambiente spoglio, illuminato solo dalla flebile luce dei lampioni

La nostalgia mi sembrò aver preso il totale sopravvento

Così tanto, che dopo aver varcato la porta di casa mia, ho detto quella frase.

È venuto quasi istintivo

Quella semplice domanda è diventata meccanica, dato che ogni giorno venivi a casa mia

Di conseguenza, un po' perché volevo riprovare l'ebrezza di ricevere una tua risposta che, malgrado la semplicità del mio stesso quesito, è capace di riportarmi ai tempi in cui eravamo amici, e un po' perché è stato un gesto dettato dall'istinto, ho deciso di chiedertelo

"Vuoi un po' d'acqua?"

Da fuori sembra una domanda così tremendamente stupida e priva di significato, che quasi mi infastidisce la consapevolezza che non sia talmente importante per tutti

Sembra una domanda che faresti a chiunque, cercando di essere cortese

Ma, quando la rivolgo a te, assume una sorta di 'significato speciale'.

Me l'hai detta in tantissime occasioni quella frase

Me l'hai detta quando tornavamo a casa tua, dopo aver giocato al parco

Tutte le cose che non sai |kurokenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora