Capitolo 39

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Kenma's pov

Il suono della pioggia sbattere contro la finestra di camera mia, sembra essere l'unica cosa udibile in questa notte di novembre

Ormai ho perso il conto di quanti giorni siano passati dall'ultima volta che ti ho visto, Kuroo

Sono consapevole del fatto che non sia passato molto tempo da quella sera, eppure non posso far altro che acconsentire alla costrizione del mio cervello, capace di farmi credere che sia passata un'eternità.

Guardo il soffitto, facendo rimbombare nei miei timpani il suono della pioggia infrangersi sul vetro e perdendomi ad osservare una lieve crepa nell'angolo in alto del tetto

Le pareti sono tinte di bianco, ma prendono un po' di colore grazie alla luce lunare che fa risplendere la candida tonalità di esse e rende ancor più visibile quella piccola crepa

Sembro essere assorto, perso nel fiume in piena dei miei pensieri, ma la verità, è che non sto riflettendo effettivamente su qualcosa

Mi limito semplicemente ad osservare le ombre delle gocce scendere giù dal vetro della mia finestra, riflesse su quell'angolo in alto a destra del mio soffitto, mentre assorbo completamente le mie emozioni 

Le sento tutte, riesco quasi a distinguerle in mezzo a questa iperbole di sensazioni, anche se alla fine, sono consapevole che sia solo un confuso ammasso informe.

Allungo il braccio verso il mio comodino, prendendo in mano il telefono

2:45

È questo ciò che vedo non appena le mie iridi vengono puntate su quello schermo decisamente troppo luminoso nel buio della notte.

Regna il totale silenzio, e grazie a esso le mie emozioni sembrano rimbombare così forte, da farmi avere delle leggere palpitazioni

Mia madre è tornata a Fukuoka per lavoro, non poteva proprio permettersi di restare a Tokyo per molto tempo

E nonostante io riconosca che sia strettamente necessario, non posso far altro che desiderare la sua presenza come se stessi lentamente morendo di asfissia

'Nonostante ti abbia lasciato da solo per tutta la vita?'

Probabilmente sarebbe giusto continuare a nutrire un profondo rancore nei suoi confronti

Ma sono così debole, così esausto, che l'unica cosa che vorrei, è provare lo stesso conforto di quella sera

Di quando mia madre non si sia curata di chi io ami

Di quando non si sia curata né della reazione di tua mamma, né di ciò che i suoi occhi avevano appena scorto

Lei aveva davanti suo figlio, che versava in delle condizioni davvero pietose

Era questo ciò che le importava, nulla di più

E quella sera mi sentii finalmente così accettato, che sento una profonda nostalgia di quella sensazione

Così tanto, che in questo momento, al posto di ritrovarmi in questa stanza così silenziosa, vorrei solo un po' del conforto che mi aveva dato quella sera

'Stai facendo diventare un'altra persona indispensabile'

È vero

È maledettamente vero

Lo odio, odio questa sensazione

Odio star perdendo il controllo in questo modo

Odio dover affrontare la realtà

Tutte le cose che non sai |kurokenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora