Sweet Lemonade.

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Luke ha passato tre giorni in ospedale. Oggi, finalmente, Ashlee, Alex, Cal, Mike, Ash ed io, lo riporterermo a casa. Anche se la macchina di Michael è già strapiena; potremmo sfruttare il bagagliaio... Ho sempre odiato questa macchina: la porta per i sedili posteriori è solo una, quindi chi siede dietro, proprio in fondo, deve aspettare che tutti gli altri siano usciti. Indovinate dove mi sono seduta?

-Muoviti, Ashton!- dico spingendo il riccio per farlo uscire dall'auto.

-Non è colpa mia. Smettila di spingere il mio culo- ridacchia.

Sbuffo, potrei metterci anni per uscire da qui.

-La prossima volta veniamo a piedi- borbotto.

Dopo venti minuti di attesa perché un certo Irwin non spostava le chiappe, riesco ad uscire da quell'inferno.

-Andiamo, andiamo!- comincio ad incamminarmi, ma torno indietro per prendere il regalo per Luke. Quasi lo dimenticavo.

Il biondo è seduto accanto all'entrata, i suoi occhi si sono illuminati nonappena siamo entrati.

-Ci avete messo meno di quanto pensassi-

Okay, se prende ancora per il culo, il regalo se lo ritrova su per il naso. Deve averlo intuito, poiché comincia a sorridere come un ebete, probabilmente per entrare nelle mie grazie.

Gli porgo il regalo -Tieni, idiota- prendo coraggio e poso le mie labbra sulla sua guancia, leggere e veloci.

Lui alza gli occhi al cielo, prendendo la busta. Mi guarda con un sopracciglio alzato mentre la apre. Io cerco di soffocare una risata quando lui, stupito e con la bocca aperta, tira fuori un pinguino di peluche. Ma non sono mai stata brava a trattenermi dal ridere.

-È un pinguino.- ragazzo perspicace -Lo amo- dice ovvio.

-Te l'avevo detto- mi rivolgo a Calum -che avrebbe preferito il pinguino al cammello. Ora dammi i miei cinque dollari-

Il moro sbuffa, ma tira fuori comunque la banconota stropicciata.

-Hey, avevi detto niente scommesse- obbietta Luke, accarezzando il peluche.

-Non con te di sicuro-

Torniamo alla macchina; Luke continua a coccolare il suo pinguino. Sono abbastanza fiera di aver scelto giusto, di averlo fatto felice. Mi piace il suo sorriso.

Non posso credere di aver pensato questo.

-Sophie, cos'hai da sorridere?- chiede il biondo.

Uh, ops. Mi schiarisco la voce.

-Voglio farmi spuntare una fossetta.- lo guardo -Come la tua-

Ed eccola: un buco a forma di banana sulla sua guancia.

-Piccola banana- sussurro.

Luke ed Ashton si guardano i jeans, quest'ultimo sussurra: -A me non sembra tanto piccola-

Sto per strozzarmi con la saliva ed ho bisogno di un Luke che ha perso il controllo sulla sua risata, per smettere di tossire. Infatti mi da pacche sulla schiena fino a quando non sento più la spina dorsale.

-Parlavo della fossetta di Luke. Anche se pure le tue sembrano piccole banane-

Ashton fa spallucce e si rimette comodo sul sedile. Le mie figure di merda non smettono di stupirmi.

Il mio sguardo va a posarsi, casualmente, sui suoi jeans. Precisamente sul cavallo dei suoi jeans. E le parole "piccola banana" non sono assolutamente adatte.

Ricevo una sberla sulla nuca da parte di Lucas.

-Oh!- lo guardo infuriata.

-Smettila- ordina a denti stretti.

-Sei un rompipalle- incrocio le braccia e fisso davanti a me.

-Dillo, che mi vuoi bene- mi scompiglia i capelli.

-Ti amo- dico sarcasticamente, alzando gli occhi al cielo.

-Anch'io, tesoro- risponde asciutto.

Il mio cuore sembra la batteria di Ashton quando suona American Idiot. E va pure a ritmo!

Guardo fuori dal finestrino, cercando di non mostrare un sorriso.

Arrivati a casa, aspettiamo che Alex tiri fuori le chiavi.

La bionda cerca nelle tasche, poi si rivolge a Calum: -Cal, controlla nelle tue, di tasche, se le trovi-

-Sono vuote- risponde subito lui.

Michael cerca nelle sue, ma sbianca subito. E così tutti noi.

-Oddio, adesso come entriamo?- Michael si dispera, portando le mani tra i capelli.

Cerco di trovare un'entrata alternativa. Penso alle finestre, ma l'unica aperta è quella di Calum, al secondo piano. Penso al camino, ma nessuno di noi si chiama Babbo Natale. Poi penso di diventare una formica e passare sotto la porta...

-Fermi tutti- Luke allarga le braccia in modo teatrale. Si avvicina alla porta, tira giù la maniglia e questa si apre.

Rimaniamo tutti a bocca aperta.

Dopodiché, mi riprendo ed entro in casa.

-Chi avrebbe dovuto chiudere?- sento ridere il biondo.

Altre risate nervose si aggiungono alla sua. Santi numi.

Ho voglia di limonata.

-Mike, abbiamo dei limoni, qui?- urlo con la faccia immersa nel frigo alla ricerca dei limoni.

-Sì.- poi ci ripensa -Almeno credo-

Esulto quando trovo la frutta ed emergo dal frigorifero.

Lancio un urlo, ritrovandomi la faccia di Luke a pochi millimetri dalla mia. Sento il suo profumo sovrastare quello dei limoni.

-Mi hai fatto prendere un colpo-

Comincio a spremere i limoni.

-Nella mia metti tanto zucchero-

-Passamelo, lo zucchero- sto facendo altro, almeno risparmio tempo.

Inaspettatamente, sento le sue labbra posarsi sulla mia guancia.

-Ti basta questo zucchero?- sussurra al mio orecchio.

Ringrazio tutti i Santi che non possa vedere il rossore sulle mie guance.

-In...intendevo il dolcificante-balbetto.

Ora il mio cuore sta suonando un concerto tutto da solo. Chitarra, basso, batteria, tutto insieme.

Luke appoggia il mento sulla mia spalla sinistra, le sue braccia mi cingono la vita e sento il suo petto che si alza e si abbassa, premendo sulla mia schiena.

Mi blocco, il succo dei limoni è diviso in due bicchieri.

-Domani abbiamo la giornata libera- soffia nel mio orecchio, lasciando la frase in sospeso.

-E?-

-E devo ancora pensarci, ma vorrei passare mattino, pomeriggio e sera con te-

-Oh- è l'unica parola che riesco a formulare.

Ed anche l'unica parola che riesco a pensare.

HAI

Hey, sono ancora viva, sì. Prima di tutto mi scuso per non aver aggiornato prima, ma sul serio non ho avuto tempo neanche per pensare una frase per la storia. Ew.

Eh vabbe' l'importante è che adesso c'è un nuovo capitolo, che deve arrivare a 5 voti perché la storia continui, e ora posso scrivere tranquilla. Almeno per un po'.

Cooooome sempre,

Love ya all xx

It's A Secret || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora