Oh my God.

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Mi lavo la faccia con l'acqua gelata, cercando di far scivolare via anche i più piccoli frammenti del sogno.
Tutto inutile.
-Sophie, scendi!- Michael mi chiama dal piano di sotto.
Forzo un sorriso quando entro in cucina, c'è un buon odore di muffin e cioccolato.
Entra anche Luke e mi bacia sulla guancia destra. Rabbrividisco.
Maledico il mio subconscio per avermi fatto sognare una cosa così orribile; stranamente non ho dimenticato le immagini di stanotte, come invece accade la maggior parte delle volte. E lo trovo frustrante.
-Dov'è Ashton?- chiede ad un certo punto Calum, la bocca piena di impasto del muffin.
Alzo gli occhi al cielo. Le conversazioni qui saranno sempre portate avanti con pezzi di dolce in bocca? E magari sputacchiati, come è appena accaduto.
Mi pulisco la faccia con una manica.
-Stamattina non l'ho visto, in camera non c'è. E non vedo neanche Ashlee- risponde Mike, spettinandosi i capelli.
Luke mi si avvicina e sussurra: -Oggi, finalmente, saprai dove avevo, anzi ho, intenzione di portarti. Pensavo a...-
Ma proprio in quel momento, i cellulari dei tre ragazzi vibrano contemporaneamente. Sollevo un sopracciglio.
Calum è il primo ad aprire il messaggio. Un sorriso appare sul volto del moro.
Michael mostra una faccia confusa e Luke si gratta la nuca.
-Che cosa c'è scritto?- mi impiccio. Non posso farci niente, sono curiosa.
-Sembra interessante- Michael mi ignora.
-Secondo voi cosa potrebbe essere?- chiede Calum, anche lui evitando la mia domanda.
-Cosa avrà in mente?- questa volta è Luke a parlare.
Sbuffo. -Chi?- provo ancora.
-Spero in una bella sorpresa- Michael ammicca agli altri.
Incrocio le braccia, socchiudendo gli occhi. Non mi piace quando non mi dicono le cose. Come quella volta, qualche anno fa, al liceo: Calum decise di andare al mare. Tutti lo sapevano e ci andarono, tranne la sottoscritta, infatti rimasi a casa, pensando il peggio. Credevo che fossero stati rapiti, investiti o facessero i barboni per strada. Pensai a così tante cose orrende che avrebbero potuto capitar loro, che non mi accorsi delle chiamate di Ashlee. Quando risposi, mi spiegò tutto e, tornati a casa, insultai Calum fino a farlo sbiancare. E ce ne vuole.
Se succede ancora, giuro che lo faccio diventare blu, non bianco. Un Avatar.
-Credo che...- Luke sospira.
-Non ti porterà da nessuna parte- conclude Calum, addentando un muffin.
Guardo Luke, il quale annuisce, abbassando la testa. Bene, un messaggio che hanno ricevuto tutti (a parte me) manda a quel paese la mia serata con biondino.
-Non fa niente- dico con un tono di voce leggermente incrinato -Devo andare al lavoro-
Mordendomi il labbro, mi avvicino alla porta.
Pochi giorni fa non avrei mai immaginato che Luke potesse abbracciarmi, figuriamoci organizzare una serata fuori. Allora perché sono triste, sento un vuoto nello stomaco e gli occhi pizzicare?
Strofino questi ultimi per togliere ogni eventuale traccia di lacrime.
Vorrei urlare imprecazioni di cui dubito l'esistenza.
-A dopo, ragazzi- sussurro uscendo.
L'aria fresca porta odore di pioggia. Mi chiedo se pioverà.
Chissà cosa diceva il messaggio che hanno ricevuto i ragazzi. E cosa intendeva Michael con "bella sorpresa"?
Raggiungo velocemente il bar. Ha cominciato a piovere.
-Sophie- mi chiama una vecchietta al solito tavolo.
-Sì, lo so: caffè espresso, due cucchiaini di zucchero- mi avvio verso il bancone.
-Oh, grazie cara, ma intendevo chiederti una cosa-
La guardo con un sopracciglio alzato. Vuole chiedermi quanti chicchi di caffè ci stanno in un barattolo? Se gli ornitorinchi sono davvero blu? Cosa è successo a Tu-Sai-Chi?
-Dov'è quel ragazzo... Il biondino-
Uh, semplice.
-Dovrebbe arrivare tra poco- cerco di fare un sorriso.
Guardo la porta. Chiusa. La vetrata di fianco dà sulla strada, le persone camminano sul marciapiede, tra di loro scorgo un ciuffo biondo, abbastanza alto da farsi notare a metri di distanza. Reprimo in sorriso mordendomi il labbro.
Luke apre la porta, facendo tintinnare i campanelli appesi a lato. Rivolge un sorriso alla donna con cui stavo parlando e si siede al bancone.
-Dimmi, Soph, sei forse incazzata con me? Con quel messaggio? Con la "delicatezza" di Cal?- si scompiglia i capelli.
Noto la vecchietta mordersi il labbro inferiore, mentre lo guarda. Respingo un conato di vomito.
-No-
Luke non sembra tanto convinto, annuisce lo stesso.
-Ti giuro che un giorno ti porterò a quell'uscita. Cadesse il mondo-
Si sporge oltre il bancone e mi lascia un leggero bacio sulle labbra.
-Prometto- soffia sulla mia bocca, dove si forma un sorriso involontariamente.
-Oh mio Dio!- quasi urlo. Luke spalanca gli occhi e cade dallo sgabello, l'anziana signora provoca volontariamente la tosse, indifferente.
Il motivo di tanto casino è proprio lei. Non ho mai visto nonnette pedofile. Almeno non prima d'oggi.
Improvvisamente entra Ashlee, probabilmente ha corso per molti isolati poiché ha il fiatone e appoggia gli avambracci sulle gambe. Fa segno di aspettare un momento, non vedo nessun motivo per cui dovrei avere fretta.
-Devi...- parla facendo grandi respiri -...correre a...casa...Veloce- beve un sorso dalla bottiglietta che tengo per me sul ripiano di legno.
Minchia.
Sento la donna che sbava dietro a Lucas dire:-Il biondino resta qui, vero?- prima che cominci a correre con Ashlee verso casa, il cuore mi batte forte.

HAI
Ho pensato di aggiornare oggi perché, per le vacanze di Pasqua vado in Austria (e io che sognavo l'Australia, qualcuno ha sbagliato a scrivere).
Quindi don't worry se non posto fino a martedì. Tanto scrivo lo stesso, non potrò evitarlo.
Bene,
Love ya all xx
-Giada

It's A Secret || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora