...i will jump too.

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Guardo il biondo, sta riprendendo fiato. Io e Calum lo guardiamo, il moro spera che dica qualcosa di carino, intelligente, qualche parola che mi faccia sentire meglio. Io spero che suoni la sveglia, che sia un sogno, perché nessuna parola carina potrà farmi cambiare idea. Mi sento un'idiota, sono riuscita ad innamorarmi di Luke nonostante queste situazioni, che poi mettono in imbarazzo sia me che lui.
-Le ho tirato uno schiaffo- mormora Luke.
-A chi? A Emily?- Calum ridacchia.
-No, sai, ho incontrato una vecchietta per strada e l'ho picchiata a caso-
Sento lo sbuffo del moro che mi solletica i capelli.
-E perché l'avresti fatto?- chiedo io.
-Mi aveva chiesto di tradire la mia ragazza. Non potrei mai farlo-
Lotto contro l'impulso di guardarlo, di fissare i suoi magnetici occhi blu, ai quali finirei per credere.
-Questa volta volevo finirla subito,- continua -farle capire che lei non mi interessa. Ma è una testa di minchia e capisce solo quello che vuole.- Luke si morde il labbro, passando la lingua sull'anellino nero. -Credo di averle lasciato il segno-
-Amico, non si picchiano le ragazze- fa Calum.
-Mi stava abbassando i pantaloni! Avrei dovuto dirle "scusa, ma potresti lasciarteli addosso, per favore?" ci avrei messo otto volte tanto-
Sinceramente, mi viene da ridere, ma cerco di non darlo a vedere, abbassando la testa.
-Soph, torni a casa con me?-
Sospiro, incontro i suoi occhi. Blu. Come il fondo di un lago: blu e oscuro, ma se risali, vedi la luce. E sto risalendo.

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-Calum aveva la macchina- borbotto, mentre torno a piedi verso casa con Luke.
-Vero, ma il viaggio sarebbe durato meno-
-Cosa ci sarebbe stato di male?- santi numi.
Luke non risponde, ma sorride, ciò vuol dire che non ha neanche un pensiero in quella testa di pannocchia dorata.
-Perché passiamo di qui?-
Stiamo attraversando un ponte, non ricordo di esserci passata prima.
-Non so, io seguivo te-
-Anch'io seguivo te!-
Il ragazzo comincia a ridere, io lo seguo a ruota.
Mi appoggio alla balaustra in ferro con i gomiti. L'acqua sotto il ponte è scura, non illuminata dai lampioni, si sente il suo frastuono, amplificato dalla curvatura in pietra del passaggio sul fiume.
-Stavo pensando di buttarmi giù-
Luke non si scompone -Se salti, salterò anch'io. Cadremo insieme dal cornicione...dal ponte- sorride, dopo aver cambiato le parole.
-'Cause if you jump I will jump too. We will fall together from the buildings ledge- canto.
Restiamo di nuovo in silenzio, fermi sul ponte, vicini.
-Sai che non è colpa mia, io non volevo neanche entrare in quella stanza. Tu...oddio, ci sono rimasto davvero male quando ti sei girata e te ne sei andata- passa una mano fra i capelli, scompigliandoli.
Non dico niente, anche se vorrei urlare.
-Mi vergogno così tanto.- continua -Sono stato uno stupido, avrei dovuto impedirle di restare. Avrei dovuto immaginare, anticipare le sue intenzioni. Dio, mi dispiace così tanto. Ho rovinato il nostro rapporto e forse anche la nostra amicizia-
-Luke- si volta, ha gli occhi lucidi che riflettono la luce del lampione, si morde il labbro.
Lo abbraccio e, quando gli sono accanto, sento il petto tremare e viene da piangere anche a me.
Sono stata stupida e non ho verificato i fatti.
-Scusa- sussurro nella sua maglietta. L'ho detto talmente piano che ho fatto fatica a sentirmi, ma lui sente lo stesso e mi accarezza i capelli.
-Torniamo a casa?- chiede dopo un po'. -Ho fame-

---

Tavolo delle vecchiette. Bancone. Caffè. Tornare al tavolo. Tornare al bancone.
È la quinta volta che faccio questo giro e sto per buttare Luke per terra. Il biondo, infatti, è seduto sul suo sgabello e mi fissa bevendo una limonata. Ovviamente sto facendo io tutto il lavoro.
-Ci hai messo otto cucchiaini di zucchero. Non credi sia troppo?- mi viene il diabete soltanto guardandolo.
-Sweet lemonade. Sweet, sweet lemonade- Ne abbiamo già parlato.
Alzo gli occhi al cielo.
In quel momento, la porta si spalanca ed Ashton entra nel caffè fischiettando. Saluta le signore sedute al tavolo all'entrata, il tipo solitario al bancone e Luke e me.
-Come mai tutto questo buon umore?- sussurro a Luke, quando il riccio si allontana quanto basta per non sentirmi.
-Avrà ricomprato le banane. Sai, ieri era disperato, non le trovava più-
Certo. Annuisco poco convinta.
-Ash- lo chiamo.
Si volta subito -Soph! Hai notato che bella giornata? Fa così bello, gli uccelli cinguettano e l'odore dei fiori riempie l'aria-
Oh, andiamo, questa giornata comincia ad avere troppo zucchero per i miei gusti.
-E le tue parole riempiranno il cesso-
Inarca un sopracciglio -Cosa intendi?-
-Fanno caga...-
Luke mi interrompe -Ha detto che profumeranno di cipresso-
Questa volta sono io ad avere uno sguardo confuso. Scuoto la testa per non farlo notare ai ragazzi.
-Quindi- respiro -perché sei così felice?-
-Ho trovato le banane-
Luke mi guarda con aria di superiorità, con un sorrisetto del cazzo stampato in viso.
-E un cane-
Un cane. Guardo il biondo sorridendo. Ma quale cane?
-Un cane? Intendi quattro zampe, peli ovunque è bava?-
Ashton annuisce felice.
-E dov'è?- fa Luke visibilmente divertito. O se è preoccupato per i danni futuri del cane, non lo da a vedere.
-Oh, in realtà sono più di uno-
Mi sento svenire. Dove crede di tenerli? Santi numi del cielo.
-Co-come?- balbetto, con le poche forze rimaste.
-È un lavoro a tempo pieno: il canile è aperto tutto il giorno, ma io farò a turno. Un po' di mattina, un po' al pomeriggio...-
-Un momento. Hai un altro lavoro?- Luke sembra più confuso di me.
-Già. Magari lavorerò solo lì-
Oh. Una volta l'avrei pregato perché non se ne andasse, anche se viviamo insieme, vederlo al lavoro non era male. Ma ora, stando con Luke, non ho più la sensazione di voler seguire Ashton ovunque, come una bavosa ragazza in preda agli ormoni. Luke è perfetto, secondo me. Ashton è un amico fantastico, ma non credo o spero più che sia interessato a me, magari non ci ha neanche pensato un giorno.
-Se preferisci quel lavoro, buona fortuna. Però, se puzzi, fatti una doccia prima di salire sul divano- sorrisi, incoraggiando Ashton.
Noto Luke sorridere e penso che sia finalmente tutto meraviglioso.

HAI
Heylà :-)
Allora tanti auguri ad Ashton! 21 anni. Io. Non. Ce. La. Posso. Fare. Ovunque è pieno di foto come "tre anni fa -> oggi" e boh, mi deprimono.
Cambiando argomento ma non umore, vi anticipo che per una settimana non potrò usare il wifi (disastro), quindi pazientate, io non morirò. Spero ugh
Love ya all xx

It's A Secret || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora