Here with me.

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Uscita dalla doccia, cambiata, sfamata, eccetera, ho ancora quella sensazione che ci sia qualcosa che non va. Mi sto scervellando per capire da cosa dipende, ma continuo a scartare ipotesi su ipotesi.

-Fatti un frullato, vedrai che ti passerà- mi consiglia Ashlee, seduta di fronte a me.

Annuisco, la bionda si alza e prende della frutta. Credo una banana, una mela e un frutto indefinito.

Un'illuminazione!

-Cosa dovevi dirmi prima?- ora che mi sono ricordata, io spero se lo ricordi lei.

Ashlee sembra averlo dimenticato. Bene. Poi però le si accende la lampadina in testa, come nei cartoni.

-Ha chiamato Luke. Ha detto che sarebbe arrivato in poco tempo, ma...chiamò un'ora fa-

Mi alzo di scatto dalla sedia, senza che me ne accorga. Cerco il cellulare in tasca e lo sblocco: una chiamata persa da Luke.

Il mio cuore comincia a battere forte contro la cassa toracica, il mio respiro aumenta velocità e diventa irregolare. Non riesco a parlare.

Ho scoperto il nome della sensazione allo stomaco: paura. Paura per Luke.

Muovo nervosamente la gamba, guardo il telefono e guardo Ashlee, che fa le stesse cose. Ho perso il conto dei minuti passati così. Forse mezz'ora.

Improvvisamente suona il telefono. Ci mettiamo un momento a realizzarlo, io mi alzo come una molla e corro a rispondere.

-Sophie- è Ashton.

-Hey, Luke è con te? Doveva venire a casa un'ora fa...-

-Sì, è con me- mi interrompe.

Tiro un sospiro di sollievo. Almeno c'è Ash con lui.

-E come...-

-Sophie, ascoltami. Vieni all'ospedale. Di corsa- riattacca il telefono prima che possa chiedergli ancora del biondo.

-Ashlee, andiamo- urlo aprendo la porta di casa.

-E dove?- la sento prendere le chiavi della macchina.

-All'ospedale. Muoviamoci-

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Per tutto il viaggio compio gesti nervosi come mangiarmi le unghie, muovere le gambe, battere le dita sulla portiera dell'auto di Ashlee. La bionda cerca di impedirmi di fare la maggior parte dei danni alla sua preziosa macchina.

Fuori dall'ospedale, c'è Ashton. La sua bandana rossa si potrebbe notare a chilometri di distanza.

Seguiamo il riccio attraverso corridoi, sale, corridoi, corridoi, sale, corridoi...Fino a quando non si ferma bruscamente, facendomi sbattere contro la sua schiena. Ovviamente lo prendo in pieno con il naso.

-Porca di quella baldracca, Ashton! Il mio naso si sta dissanguando-

Ashtronz si gira e alza le spalle.

Ashlee, invece, chiama un'infermiera, che arriva subito. Menomale che siamo in un ospedale.

Dopo circa sette minuti, torno come prima. E anche il mio naso.

-Possiamo andare-

-Ehm- comincia Ashton -Credo di essermi perso-

Non ho parole. La sua intelligenza è andata in Alabama in vacanza. Una vacanza eterna.

-Potrei ucciderti ora, se non fosse illegale- sibilo.

Il ragazzo fa un passo indietro.

Prendo un grande respiro prima di parlare di nuovo.

It's A Secret || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora