The Phoenix: La Prescelta della Dea Luna

VIII capitolo (pt.3) ✔️✔️

Ha una risata roca ma dolce.

<<Ti prego smettilaahahaha!!!>> Ulula continuando a ridere e sorridere come un ebete. Dopo almeno cinque minuti mi fermo e mi distendo sul suo petto, certo per gli umani potrebbe sembrare un azione affrettata ma solitamente quando si incontra il proprio compagno si impiega al massimo quarantotto ore e si va a ben altro...Arrossisco a quel pensiero e ringrazio per la prima e unica volta l'essere figlia di un'umana, mi ha trasmesso il fattore pudore e rallentato il processo dei sentimenti forti come l'amore. Sento che mette una mano sulla mia schiena mentre tengo la testa appoggiata al limite del petto, curioso.

<<Luna?>> Chiede indulgente
<<Sì>> Rispondo prontamente e alzandomi di poco guardandolo poi in quelle radure verdi e lui guarda me, da lì posso sentire le sue emozioni, sono molto forti nei miei confronti. Riesco quasi a specchiarmicisi.
<<Ehm, ciò significa che in un futuro accetteresti di diventare la mia Luna?...>> Mi sorprendo perché avevo dimenticato quel particolare, mi guarda e aspetta in una mia risposta. Titubo
<<Credo di sì... Ma ora ti prego di non parlarne-almeno in questo momento>> Ho bisogno di più tempo e spero mi capisca.
<<Certo! Finché posso stare con te a me va bene>> Sorrido  a quelle parole.
<<Ottimo, mi chiedo cosa avranno pensato non vedendoci entrambi...>>Spero non abbiano pensato a quello... Arrossisco al solo pensiero
<<Tranquilla, a quest'ora ci ritroveremmo mia sorella qua davanti...>> Dice facendosi scappare una risata, poi analizzo la frase e mi alzo mettendomi a gambe incrociate vicino a lui.

Non so quasi nulla sul suo conto e viceversa ma riusciamo a sentirci a nostro agio, il legame è così forte da farti dimenticare che quello che hai davanti è un perfetto sconosciuto? È una prospettiva paurosa e al contempo fastidiosa sapere di non poter reprimere il lato animale, noi siamo anche umani perciò duali nella nostra essenza?

Scaccio via i pensieri molesti, ora sapere qualcosa su di lui è più importante.

<<Sorella?>> Chiedo confusa.
<<Oh sì non hai avuto ancora il piacere di conoscerla ma stai tranquilla, ti adorerà>> Mi spiega sorridendomi, poi mette una mano sulla mia gamba, rabbrividisco a quel tocco, così elettrico che mi manda in tilt ,lui se ne rende conto e ride un poco.

<<Quella scossa è stata causata dal mio tocco, sai è un modo per riconoscere il proprio mate>> È una sorpresa, mia madre non mi ha mai parlato molto dei licantropi e del loro mondo. D'altronde il mio lato umano non sapeva neanche cosa fosse un mate.
<<Mh.. questo significa che se io ti toccassi riceveresti una scossa?>> Sono curiosa, vorrei proprio fargli quell'effetto soprattutto perché ogni qualvolta che mi toccava non sentivo quasi nulla di elettrizzante.
<<Teoricamente sì ma solo se è un tocco improvviso, per fare degli scherzi non vale>> Sbuffa un poco, riesce forse a leggermi nella mente?
<<No no tranquillo, volevo poter farti anch'io quel effetto...>> Sono sincera, o almeno a metà, sorrido al pensiero
<<Guarda che quel effetto me lo produci già>> Sorride o ghigna per meglio dire e mi sembra di aver letto qual è il suo pensiero, così gli do un pugno sul braccio.
<<Ehy!>> Dice massaggiandosi la spalla e mettendo il broncio. È adorabile.

"Luna ti prego! Dagli un bacetto, piccolo piccolo ma ti prego!" È altamente frustrata Aniu per l'avere il proprio mate ma non saperlo del tutto suo, così mi avvicino cautamente a lui mentre non se ne accorge e gli do un bacio a stampo. Sembra sorpreso e temendo che non gli sia piaciuto mi allontano.

<<Scusa...>> Sono in alto imbarazzo, maledetta Aniu e le sue idee strampalate.
Mi guarda spostando la testa cercando di capire forse il perché di quel gesto.
<<Perché scusa?>> Eh? Non lo capisco, si è sorpreso per il bacio o per le mie scuse.
<<Per le tue scuse...> sorride e mi solleva, come se non pesassi niente e mi appoggia a lui, mi abbraccia e mette la testa nel incavo del collo.
<<-Non devi scusarti, mi è piaciuto...>> È in imbarazzo anche lui così lascio stare e mi stringo a lui.
<<Credevo che...>>