Il tocco delicato del potere della lupa bianca mi accarezza la pelle, raschia nelle mie membra per uscire completamente ed il fuoco divampa nelle mie vene scaldando ciò che mi circonda.
Delle fiamme avvolgono il mio corpo, modellandosi senza scottarmi ed infine penetrano nella pelle della schiena, solo un languido bruciore che sistema le mie ferite e piume di fuoco divampano: lingue di fuoco che si spostano e l'aria condensa attorno a noi.
Così si mostra, sfarfalla leggiadra quella fioca luce ed infine inghiotte ciò che mi circonda, inghiotte me, la sua creatura.Sibilo dal dolce dolore che lambisce la mia pelle, il mio io interiore dilaga dal profondo e poco dopo non sento più le mie gambe ne il resto del mio corpo: ali ebano dalle striature scarlatte si aprono battendo, fuoco scuro dirompe da loro e dal mio petto gonfio piumato mentre gli artigli affilati vengono sgranchiti e dalla coda in fiamme cadono piume che incendiano il terreno.
Quasi non ci penso mentre le mie zampe si serrano audaci sul petto della creatura sorridente strappandogli di netto l'organo che ancora batte lento tra i miei artigli ma stringendo i suoi tessuti schizza da lì un liquido nero, la sua bocca emette un grido strozzato e la sua pelle inizia a rompersi fino a diventare cenere.
Emetto un grido acuto e con calma serafica spicco il volo volando in cerchio sui daemones che trovo sulla mia strada e sui cacciatori che inermi umani guardano ciò che sto facendo, i loro arti si staccano sotto il mio tocco e rantolano: alcuni scappano velocemente e noto alcuni demoni entrare in una cavità per rifugio.
Adocchio uno di loro che prova a seguirli, l'osso spunta dalla clavicola senza braccio ma emettendo un solo lamento, impongo un ordine preciso anche al cacciatore che con la divisa sporca sembra uscito inerme dalla battaglia e sorride maligno quasi a promettere un loro ritorno: delle medaglie e alcuni tatuaggi indicano in lui il ruolo di capo della spedizione.
"Fermatevi, voi due a riferire questo messaggio ai vostri sciocchi capi" Parlo con voce sibillina "Andate e non tornate mai più, spero capiate che il vostro mondo non vincerà mai e che se doveste tornare perirete sotto i miei artigli... Il male e il bene coesisteranno come da patti perciò andate e riferite che la profezia è stata divisa! E MAI si compirà".
Vedo i pochi cacciatori restanti correre verso il bosco ed ordino perciò agli alberi di non attaccarli se non necessario mentre i guerrieri degli inferi corrono verso la cavità nascosta mettendosi al riparo, plano così fino a chiudere le mie immense ali su me stessa ed il fuoco in me si spegne velocemente lasciando solo un gran fumo scuro da cui emergo.
<<Ritornate in patria dai vostri cari ma prima fatevi curare decentemente al campo perché non ho intenzione di perdere altre creature, chi preferirà potrà allestire le proprie pire o il rito funebre che più gli aggrada per commemorare i coraggiosi amici, fratelli o compagni che abbiamo perso...>> La mia voce si ammorbidisce mentre mi avvicino inginocchiandomi sul terreno dove Sebastian dolorante prova ad alzarsi, anche il suo lupo sta avendo problemi con la guarigione. I loro capi annuiscono fermi.
Noto velocemente le varie persone andare a nord dove l'accampamento sta già curando i feriti più gravi seguiti da varie barelle evocate dalle streghe che fluttuano nell'aria ad ordine di chi dirigerà il funerale del proprio caro in un modo o nell'altro, ma in questo momento sono occupata ad accarezzare il pelo folto del mio compagno, lui uggiola per il dolore alle ossa e ai vari tagli che percorrono il corpo possente del lupo.
<< Sebastian, dovresti provare a trasformarti... È pericoloso per te restare in questa forma finché il lykos non avrà risanato le ferite>>.
Lui alza la testa dalle mie gambe e con forza il folto pelo rosso rientra nella pelle e cade a ciocche nella terra bruciata, le ossa si ricompongono e con un lamento strozzato la sua nudità mi impone di celarlo alla vista del cielo. Gli porgo un paio di pantaloni che mi dà il suo beta a comando e chiudo con una paio di nodi la maglietta sgualcita e rotta in più punti che mi passa sempre il suo braccio destro.
<< Come stai Luna...>> È la prima frase che dice mentre sbuffa piano per il dolore ad alcune ossa che si stanno mettendo a posto.
Mi stringo a lui mentre mi annusa il collo e passa la lingua su di un taglietto superficiale per aiutare la guarigione nonostante sia lui quello messo decisamente peggio della coppia.
<< Bene ora che sei con me, al sicuro>> Soffio decisa schioccandogli un bacio a fior di labbra, lui mi trattiene ancora un poco.
<< Ma come siamo affettuose...>> Sfrega la mano sul mio braccio colto dai brividi mentre la sua presa in giro è piena di sentimento d'amore, sbuffo una risata.Mentre stiamo camminando dopo i riti funebri stretta dal suo braccio in vita inizio ad aprire la mia mente coi ricordi di questi mesi in cui ho scoperto di essere la Fenice e lo scopro alle volte con gli occhi lucidi al sentimento di smarrimento che provavo nel labirinto e alla voglia di poter svegliarmi dandogli dei baci e stringermi a lui in cerca del calore che mi mancava...
-1
*Capitolo completamente revisionato ✔️✔️
STAI LEGGENDO
The Phoenix: La Prescelta della Dea Luna
Wilkołaki"L'ombra della Fenice si posa sulla vostra testa, la preda diventa predatore, chi non si sottometterá cadrà sotto il prepotente tocco delle sue flebili piume, a mezzanotte quando le tenebre saranno totali, il suo sangue caldo si poserá sulla col...