The Phoenix: La Prescelta della Dea Luna

XXV capitolo (pt.2) ✔️✔️

Le discussioni sui fatti recentemente accaduti hanno tenuto fino a sera occupati i consiglieri di mio padre, Lizzy che al fianco di mio fratello ci aveva raggiunti ha spiegato con calma e con dovizia di particolari tutto ciò che ricordava della casa e dei suoi abitanti fino alla sua fuga lungo i campi dismessi di cui si occupava il nonno.

Mentre noi siamo andati, al termine della riunione, a cenare insieme al resto del branco Samuel ha accompagnato Elizabeth a letto per poi mangiare con lei e continuare le loro conversazioni private.

Ripasso nella mia testa tutto ciò che è accaduto oggi mentre mi stiracchio sul letto kingsize, le lenzuola candide profumano di frutti di bosco e gelsomini, connubio dei nostri profumi, respiro lentamente strofinando il naso sul cuscino del compagno.

<<Agape mou?>> Mi raggiunge da lontano la voce di Sebastian, dai suoi capelli umidi scendono goccioline scintillanti che percorrono il collo ambrato. Una cicatrice scura lo percorre lungo parte della colonna vertebrale ed io per istinto scopro i denti passando la lingua sulle labbra arrossate, lui ghigna in maniera provocatoria.

Dodici giorni dopo

Il viavai di questi giorni sembra star terminando, più di centocinquanta membri dei due branchi hanno raggiunto da poco le grotte sotterranee grazie ai passaggi segreti ed ai cunicoli che accompagnano le loro vite in salvo da questo posto.

Mia madre ha dovuto riordinare le fila mediche per capire chi si sarebbe occupato della salute dei rifugiati della grotta e chi invece si sarebbe appostato nelle tende dell'accampamento per curare ipotetici feriti. Io l'avevo aiutata a organizzare e sistemare le scorte di qualsiasi genere nel bunker e collocare gli spazi per ognuno dei lupi che non combatteranno dentro il rifugio.

Mio padre, aiutato dai suoi sottoposti e dal mio compagno, aveva allenato da ormai un mese circa le truppe del nostro branco.  Nonostante tutto si erano espressamente dichiarati entrambi a favore di lasciarmi il comando dei lupi rimanenti e vietandomi categoricamente di andar con loro benché io mi sia dibattuta con ogni sforzo per poter combattere.

Artemide e Fosco per questo si erano alterati proferendo che senza di me tutti i lupi sarebbero morti, perciò avevo dovuto organizzare un bel piano per evadere dalla villa e poter arrivare in tempo dove gli altri branchi saranno riuniti per combattere.

La luce del mattino evade le tende delle finestre: mi sono svegliata quando i primi passi hanno iniziato a girare per la villa, il calore emanato da Sebastian non è altro che un ricordo e pure il bacio ricevuto da lui mi ha lasciato un alone malinconico che mi ha fatto versare più di una lacrima ma ora sto bene. Tranquillità inquieta ha preso posto nelle mie emozioni costringendomi ad arginare la mente e il cuore dal legame che ci unisce volendogli evitare distrazioni.

Indosso dei leggings ed un maglione a collo alto morbido legandomi i capelli in una coda alta, poi raggiungo la sala da pranzo dove sono riuniti i rimanenti membri del branco.
Almeno una settantina di bambini assonnati o piangenti è tenuta in disparte, i pigiami colorati dalle stampe fanciullesche non ancora cambiati mentre gli adulti, chi figure genitoriali chi semplici membri, tentano di farli acquietare.

Màni Aleu sembra concentrata ad ascoltare i discorsi delle due anziane che in sincrono le espongono qualcosa, io provo a sentire ciò che dicono ma i pensieri provenienti dal branco timoroso mi distraggono così lascio perdere la questione.

Una mano si posa sul mio braccio ed incrocio lo sguardo di Lizzy, il marchio posto sulla sua scapola scoperta rappresenta tanti fiori di loto che compongono il profilo di un lupo dove occhi rossi spiccano sulla pelle, le iridi ora di color più intenso quasi metallico celano la paura per il suo compagno così le stringo una mano nel tentativo di usare parte della mia empatia per tranquillizzarla.