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"Si, Madison, avrai la bozza entro le 12 come promesso".

Claire camminava velocemente per i corridoi, tenendo in bilico tra le braccia almeno una dozzina di presentazioni e faldoni vari e, incastrato tra l'orecchio e il collo, il telefono con la quale stava parlando.

"Certo, anche le copie che mi hai richiesto" aggiunse. Poi, senza neanche rispondere, Madison attaccò.

La ragazza sbuffò mentre faceva lo slalom tra le persone nei corridoi per evitare di inciampare e rovesciare il frutto di una notte intera di lavoro per terra.
Era distrutta, aveva lavorato ininterrottamente per due settimane alla campagna pubblicitaria per un nuovo programma in prima serata e, il giorno prima della consegna, Madison aveva deciso di modificare tutto il progetto. Sentiva di aver disperatamente bisogno di una doccia e di almeno 8 ore di sonno consecutive.

Poi mentre camminava a passo svelto cercando una fotocopiatrice funzionante, lo sguardo le cadde sulla grande sala riunioni stranamente piena alla sua sinistra. Non sapeva di riunioni fissate per quel giorno quindi posò lo sguardo incuriosita, tentando di sbirciare attraverso le pareti di cristallo.

Intorno al grande tavolo, una quindicina tra i maggiori manager e partner della società se ne stava seduta, con sguardo serio e attento, ad osservare le slide proiettate sullo schermo. Claire fece scorrere lo sguardo su tutti distrattamente fino a posare lo sguardo su Harry, seduto in mezzo ai soliti fedelissimi Joe e Dean. Era l'unico senza cravatta, i primi bottoni della camicia aperti e i capelli un po' arruffati; si reggeva la testa con una mano, annoiato.

Claire lo guardò per qualche istante, rallentando il suo passo per distrazione e per poco non finì addosso a Bernadette, una adorabile signora di mezza età che si occupava della segreteria.
"Attenta, cara! Di questo passo finirai addosso a qualcuno!".

"Scusami tanto Bernadette, hai ragione" mormorò con tono mortificato. "Farò più attenzione, promesso" le sorrise imbarazzata, superandola e continuando per la sua strada.

Ma fece giusto pochi passi prima di vedere la porta della grande sala riunione aprirsi e Harry sgattaiolare fuori ed affiancarla.
"Mi stavi cercando?" Disse con un sorriso sghembo sul volto, camminando al suo fianco.

"Ovviamente no, Harry" rispose sicura. "Buongiorno anche a te".

"Bugiarda. Ti ho visto sbirciare".

Claire sbuffò, alzando gli occhi al cielo, prima di svoltare per entrare in una piccola sala sulla sua destra che conteneva il necessario per stampare e rilegare fascicoli e presentazioni.

Harry la segui, restando sull'uscio e poggiandosi con una spalla alla porta. "Come va con quel coglione del tuo fidanzato? Ti ha lasciato altri bigliettini in giro per casa?" disse, incrociando le braccia al petto.

"No, nessun bigliettino" disse fredda lei, lasciando cadere distrattamente tutti i fascicoli su una piccola scrivania li accanto.

"E l'hai più sentito dopo che tutto il piano...?".

"Pensi che mi lascerai lavorare oggi, Harry?" tagliò corto lei, interrompendolo bruscamente. La verità era che non voleva parlare di Aaron e del suo ridicolo biglietto, tanto meno con Harry.

"Ok, ok... chiaro, è un argomento ancora fresco" Harry alzò le braccia aperte in segno di difesa. "In ogni caso venerdì è il compleanno di Joe, gli abbiamo organizzato una piccola festa al 'the space', potresti venire".

"Non sono stata invitata".

"Beh lo sto facendo io ora; e poi... Joe sarà felicissimo di averti alla sua festa, non fa altro che chiedermi di te da quella sera a ristorante".

"Di me?!" ripeté Claire con tono stupito, mentre sistemava alcuni fogli nel ripiano della stampante e premeva - invano - il tasto di avvio della fotocopiatrice.

Harry si strinse nelle spalle, umettandosi le labbra prima di sfoggiare un sorriso divertito. "Si, è letteralmente terrorizzato di perdere la sua preziosa auto".

"Può stare tranquillo, allora. Non succederà". Claire gli riservò un tono sicuro, lanciandogli una occhiata veloce mentre premeva convulsamente alcuni tasti sulla stampante per provare a farla partire.

Harry non rispose subito; la fissò prima per qualche istante in modo magnetico, analizzando i movimenti della ragazza mentre si teneva il labbro inferiore stretto tra due dita. Poi fece un passo verso di lei, molto lentamente, come se stesse calcolando con precisione le mosse da fare; si posizionò nello spazio ristretto tra il corpo di Claire e la stampante, facendo sì che ci fossero solo pochi centimetri tra loro due.

"Così sicura di te, Claire" mormorò, scrutandola con attenzione dall'alto verso il basso. "Non capisci che così mi piace solo più?" aggiunse lascivo, inarcando le labbra in un sorriso accennato.

Claire sentì il cuore accelerare i suoi battiti per quella vicinanza improvvisa ma non si mosse di un millimetro, mantenendo il suo sguardo fiero fisso negli occhi di Harry. Poteva sentire il suo profumo dolce, percepire il suo petto alzarsi e abbassarsi seguendo il respiro; se solo Claire avesse spostato il peso da un piede all'altro, probabilmente avrebbe finito per scontrarsi con il suo corpo. Tuttavia, era decisa a non dargli la soddisfazione di indietreggiare per quel gesto improvviso e, in ogni caso, Claire sapeva bene che pochi centimetri dietro di lei c'era il muro: non c'erano vie di fuga.

Ma Harry, in tutta risposta, non le diede il tempo di articolare un discorso sensato e si voltò di nuovo, rivolgendo lo sguardo alla stampante e dandole le spalle. Si chinò appena, apri uno sportello della stampante e fece qualche manovra a lei sconosciuta e - improvvisamente - la stampante partí, come se fosse stata la cosa più semplice del mondo.
"Ecco a te, Claire. Vedi che con la gentilezza si ottiene tutto?" disse infine, facendo un passo verso la porta e voltando solo il capo nella sua direzione.

"Si, beh, grazie, avrei fatto anche da..." mormorò Claire con tono stizzito, profondamente infastidita da come aveva risolto con semplicità il suo problema mentre lei non faceva altro che premere tasti a caso con irruenza.

"Ci vediamo venerdì, ciao Claire" la interruppe lui, prima di sparire nel grande corridoio.

THE APPLE OF MY EYES [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora