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"Stai scherzando? Non puoi metterti questo".

Claire gli lanciò un'occhiata rapida attraverso lo specchio e inarcò le labbra in un sorrisino divertito. "Stai scherzando tu, forse. Io mi metto quello che voglio" rispose, serena, continuando a specchiarsi e sistemandosi le pieghe del vestito.

Effettivamente, quell'abito azzurro le donava particolarmente, stringendo al punto giusto le sue forme per esaltarle, senza risultare volgare. Sistemò i lunghi capelli mossi con una mano e poi si voltò verso di Harry, seduto sul divano con la fronte corrucciata. "Forse volevi dirmi che sto molto bene stasera... se è così, grazie" scherzò, riservandogli un ghigno ironico.

Lui non fiatò e, in risposta, roteò gli occhi verso l'alto, respirando profondamente.

Harry era passato a salutarla prima di uscire con i ragazzi per la sua serata solo uomini, ancora profondamente indispettito del fatto che lei andasse a quella festa senza di lui. Era rimasto almeno un ora sul divano a fissarla mentre si preparava, con la fronte corrucciata e le gambe leggermente divaricante.

Ma cosa hai da essere geloso di come mi vesto se tu sei la cosa più bella che esista? Si trovò a pensare Claire mentre lo guardava ma non lo disse, non voleva aumentare il suo ego - già di per sé - smisurato.

Poi il telefono della ragazza squillò. Era Nick che l'avvisava di essere arrivato sotto casa. "Allora io vado" mormorò lei, recuperando la pochette e sistemandosi un orecchino.

"Aspetta...". Harry si alzò dal divano e le andò incontro. "Dove scappi?" la tirò a sé e le circondò la schiena con entrambe le braccia per non farla fuggire. La osservò a quella distanza ravvicinata, profumava di qualcosa di dolce e irresistibile. "Quello che intendevo dire prima è che... sei troppo bella con questo addosso per quei quattro coglioni della Landings" disse poi con la faccia seria, chinandosi sul volto di lei e baciandola ferocemente.

"Harry, ho appena messo il rossetto, mi-".

"Non mi importa, voglio far sapere a tutti che c'è qualcuno che ti ha baciato così prima di arrivare a quella stupida festa" rispose deciso, senza veramente  interrompere quel bacio passionale, parlando a qualche centimetro dalle sue labbra.

E, alla fine, lei glielo lo lasciò fare, con il cuore accelerato da quel contatto sensuale e la vicinanza del suo corpo: al diavolo il rossetto, pensò. Come poteva respingere quell'essere sovrannaturale che le faceva esplodere il cuore con un solo sguardo e che quando poi la baciava così non le lasciava più aria per respirare?

Il bacio durò a lungo ma quando le mani di Harry scesero dalla sua schiena ai suoi glutei, Claire interruppe il loro bacio, a fatica, prima che fosse troppo tardi. "Ok, adesso devo veramente andare...".

Lui la guardò male, poi sospirò e le indicò la porta con una sorta di inchino.

Infondo alle scale trovarono Nick aspettare poggiato alla portiera della sua auto, con le gambe incrociate e intento a fumare una sigaretta nell'attesa. Claire riuscì a notare la sorpresa nei suoi occhi alla vista di Harry ma che lui dissimulò abilmente. "Tu devi essere Harry. È un vero piacere conoscerti" esclamò cordiale il ragazzo, porgendogli la mano. "Io sono Nick".

Harry, al contrario, non voleva dissimulare il suo fastidio per la sua presenza, anzi. "Mh-mh" mormorò con una presa decisa, senza davvero rivolgergli la parola, poi si voltò verso Claire e la tirò a sé rapidamente, di nuovo, infilando la sua lingua in lei in un palese gesto di possesso.

THE APPLE OF MY EYES [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora