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"Mi puoi spiegare cosa state facendo voi due!?".

Matt e Claire passeggiavano in un parco poco distante dalla sede della CHS, dove stavano passando la loro pausa pranzo.

"Che cosa siete voi due!?". Matt la scrutava, mentre sorseggiava il suo frullato proteico, cercando di carpire informazioni da lei. Da più di un'ora, Matt le stava facendo un vero e proprio interrogatorio e lei non aveva risposta neanche per una di quelle domande che lui le poneva.

"Io.. non lo so".

"Non fai altro che rispondermi così, Claire. Non è possibile che la cosa non sia mai venuta fuori in questi tre mesi di relazione".

"Non è una relazione". Claire si strinse nelle spalle. "Ed è così. Non è venuta fuori". Non sapeva davvero che dirgli. Lei capiva che l'amico lo faceva per il suo bene ma Claire non gli stava mentendo.

"Nessuna relazione di Harry credo sia mai durata tre mesi, in ogni caso" aggiunse poi il ragazzo e a Claire si accese un calore al centro del petto che tentò di dissimulare.

Erano più di tre mesi che ormai loro due si frequentavano assiduamente. Harry dormiva da lei 4 sere a settimana, spesso anche 5. Avevano raggiunto una intimità tale che Claire riusciva a sentirsi totalmente a suo agio in sua presenza: in pigiama, in tuta, completamente nuda; allo stesso modo, lui cercava gli occhi di lei in qualunque stanza entrasse, ovunque si trovassero, la chiamava per raccontarle ogni minima cosa della sua vita e si presentava da lei senza avvisare, spesso anche solo per cenare. Per di più, erano riusciti a mantenere tutto segreto, o almeno così sembrava. Vivevano quella storia in totale intimità, come se fosse una cosa preziosa, segreta, da proteggere da occhi indiscreti.

A Claire andava bene così, nonostante Matt non fosse pienamente d'accordo e le ribadisse in continuazione che questa cosa del segreto non poteva andare avanti all'infinito. Prima o poi avrebbero dovuto decidere di uscire allo scoperto e viversi alla luce del sole. Infondo aveva ragione lui ma Claire non voleva ammetterlo, né a lui né a se stessa. Avrebbe rovinato quell'equilibrio perfetto che avevano creato, fatto di sesso, complicità e cene sul divano davanti ad un film.

"Non dirmi che provi qualcosa per lui, Claire...".

Lei arrestò il suo passo all'improvviso, restando immobile nel bel mezzo del parco, come se stesse riflettendo. Matt se ne accorse e si voltò a guardarla.

"Oh no" esclamò lui, sgranando gli occhi mentre la fissava ed interpretava la sua espressione rigida . "Oh no, no, no. Te l'avevo detto che non dovevi. Io te l'avevo detto, dannazione".

"Non ho neanche risposto alla tua domanda" provò a calmarlo lei, mentre Matt agitava le braccia in aria in maniera eccessiva.

"Non ce n'è bisogno, dannazione. Te lo leggo in faccia".

"Cosa mi leggi in faccia?! Non c'è scritto niente sulla mia faccia, Matt. Non ho risposto alla tua domanda perché non so cosa...".

Lui la interruppe. "Bugiarda! Non voglio più sentirti, sei una vera sconsiderata. Io te l'avevo detto che non dovevi innamorati di lui" disse lui, con tono eccessivamente drammatico, puntandole il dito contro, prima di voltarsi e continuare a camminare per la sua strada

A Claire venne da ridere per quella scena melodrammatica e si affrettò a seguirlo. "Io non ho detto che sono..." le parole le morirono in gola.

"Non riesci neanche a dirlo".

"Non è vero".

Matt si fermò di nuovo, voltandosi verso di lei e incrociando le braccia al petto. "Allora dillo, ripeti dopo di me: io non sono innamorata di Harry Styles".

Claire deglutì.

"Io non sono innamorata di Harry Styles" ripetè lei, guardando l'amico dritto negli occhi.

"Oh Dio, sei una pessima bugiarda. Non ti crede nessuno" rispose Matt, facendo sbattere le sue mani sui fianchi. "Ti sei vista allo specchio mentre parli di lui?! I tuoi occhi... scintillano".

*

Poche ore più tardi, Harry entrò senza bussare nell'ufficio di Claire e si chiuse la porta alle spalle.

Claire parlò distrattamente, senza prestare attenzione alla sua figura. "No, Harry, ora proprio non posso, sto per...". Si immaginava fosse lì per rubarle un bacio o - peggio - chiederle di scappare da qualche parte. E lei proprio non poteva, aveva l'agenda piena di impegni ed era già in ritardo sulla tabella di marcia.

Ma Harry non era lì per quello.

Non disse una parola, fece qualche passo verso Claire ma non si avvicinò più di tanto. Arrivò dinanzi ad un muro spoglio della stanza e si fece scivolare, fino a sedersi a terra, con la schiena pigiata contro il muro e le gambe piegate. "Posso... posso stare qualche minuto qui?" mormorò a voce bassa.

Claire restò spiazzata, guardandolo con la bocca socchiusa mentre lui stava seduto, con gli occhi chiusi e la testa tra le mani. "Si-si, certo" si affrettò a dire. "Va tutto bene, Harry?".

"No". La sua voce era ferma ma non arrabbiata; piuttosto sembra afflitta, come se gli pesasse qualcosa sul cuore.

"Vuoi... parlarne?".

"No". Poi si rese conto di aver usato nuovamente quell'espressione così secca e dura e allora provò ad addolcire la pillola. "Ti prego, posso solo stare qualche minuto qui?".

"Certo" disse lei dolce. "Puoi stare qui tutto il tempo che vuoi". Vederlo in quello stato le spaccava il cuore in due parti. Non voleva parlargliene e Claire non avrebbe insistito. Chi meglio di lei capiva il bisogno di silenzio e di pace?

Poi Claire - senza riflettere pienamente su quanto stesse facendo - si avvicinò a lui e si fece scivolare sul suo corpo, finendo a cavalcioni su di lui e abbracciandolo. Lui la lasciò fare, accogliendola con le braccia.

Restarono così per minuti interi.
Se qualcuno fosse entrato in quel momento nell'ufficio, li avrebbe trovati seduti a terra in quella posizione ambigua, abbracciati in silenzio. Avrebbe pensato sicuramente che fossero due pazzi. Eppure a nessuno dei due importava davvero di qualsiasi altra cosa in quel momento. Claire teneva poggiata la sua fronte sulla spalla di lui e non aveva intenzione di muoversi da lì. Harry distrattamente giocava con i capelli di lei sparsi sulla schiena e pensava che non si era mai sentito così a casa come in quel momento.

"Va un po' meglio?" mormorò lei, dopo un tempo indefinito. Non sapeva dire quanto tempo fossero rimasti in quella posizione senza fiatare, facendosi cullare solo dal respiro cadenzato.

"Va meglio" ammise lui. "Solo che adesso mi sta venendo duro" aggiunse poi, con il solito tono da coglione.

Claire sentì quelle parole e si staccò dal suo corpo per tirargli uno schiaffo ironico sulla spalla. "Sei un vero maiale, me ne vado" disse stizzita; fece per alzarsi dal corpo di Harry ma lui la trattene, facendola ricadere di nuovo a cavalcioni su di lui.

"No, non ancora. Resta qui" mormorò. Tornò ad abbracciarla stretto.

Sembrava sincero. Claire poteva giurare di aver sentito il cuore di Harry battere forte contro il suo petto.

Io non sono innamorata di Harry Styles, ripetè nella sua testa come un mantra.

E, in quel momento, ne ebbe l'assoluta certezza: i timori di Matt erano fondati.

THE APPLE OF MY EYES [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora