Il sonno di Claire non fu affatto ristoratore. Dormì poco e male, svegliandosi mille volte assetata per la quantità di alcool ingerita la sera prima.Perciò quando il suo telefono prese a vibrare a ripetizione ad una ora che a lei sembrava l'alba, lo prese tra le mani con un sonoro sospiro. Non capiva chi potesse scriverle tutti quei messaggi alle 9 del sabato mattina.
E la risposta era sorprendente.
Ore 9:08
Da: Harry
Buongiorno fiorellino. Siamo svegli?Ore 9:10
Da: Harry
SvegliatiOre 9:16
Da: Harry
Claire, non dirmi che dormi ancoraOre 9:27
Da: Harry
Sono le 9:30Ore 9:31
Da: Harry
Forza, Claire. Sono in piedi già da due oreClaire scorse i messaggi velocemente, incredula di quanto leggeva. Si passò una mano su gli occhi, assonnata. Harry Styles le stava veramente inviando una sfilza di messaggi di prima mattina e soprattutto, dopo quanto era successo la sera prima?
Non poté ragionare ancora molto su quanto stava accadendo perché in quell'istante le arrivò una telefonata. Mittente: Harry Styles. Fu sul punto di ignorare la chiamata ma poi - immaginando che non avrebbe smesso tanto facilmente - prese coraggio e rispose.
"Harry" disse assonnata, portandosi una mano sulla fronte e chiudendo gli occhi. Aveva un mal di testa incredibile.
"Finalmente siamo sveglie, Claire Brooks". La voce dall'altro lato del telefono era squillante, addirittura allegra, circondata dalla confusione delle strade di New York.
"Non per mia volontà, come puoi immaginare".
"Sono quasi le 10, Claire. E' ora di svegliarsi. Vestiti che andiamo a correre".
"A correre?" ripeté, incredula, quasi scoppiando a ridere. "Harry, io non corro. Mai. Non so neanche come si fa. E di certo non corro alle 10 di sabato mattina".
"Beh c'è sempre una prima volta. Vedrai che non è difficile, dovresti imparare rapidamente. Vestiti, sono qui sotto".
"TU... cosa?" Claire si sedette in mezzo al letto, spalancando gli occhi.
"Ti do 5 minuti, muoviti" aggiunse rapido, prima di attaccare il telefono.
Claire si alzò dal letto e, incerta, si avvicinò alla finestra della sua camera da letto. Con sua somma sorpresa, Harry Styles era davvero sotto casa sua. Indossava con completo nero professionale per la corsa e teneva i capelli legati all'indietro.
Non poteva crederci. Perché era sotto casa sua?
Lo osservò trafficare con il telefono tra le mani e un istante dopo il suo cellulare vibrò.
Ore 9:48
Da: Harry
Stai rallentando la mia tabella di marcia. Scendi immediatamente oppure salgo a prenderti io.Lei sbuffò, prima di chiudersi in bagno. Si sciacquo la faccia con l'acqua gelida, come se potesse essere sufficiente per riprendersi dalla nottata. Poi legò i capelli in una coda alta alla meglio ed indossò una t-shirt bianca e dei leggings grigi molto alla moda che le aveva regalato sua mamma tempo prima, quando aveva provato a convincerla ad iscriversi in palestra. I leggings avevano ancora il cartellino attaccato, ovviamente.
Prima di uscire, recuperò un paio di occhiali da sole scuri: aveva una faccia davvero orribile.
Quando arrivò in strada, Harry correva sul posto con un sorriso smagliante e il volto riposato, come se la sera prima non fosse mai esistita. La t-shirt dal tessuto professionale che indossava gli si era completamente attaccata al petto per il sudore, delineando un fisico allenato. Claire lo trovò estremamente sexy e questo pensiero le fece venir voglia di darsi uno schiaffo.
"Sono 15 minuti che ti aspetto".
"E io 16 minuti che sono sveglia, Harry" mormorò assonnata, stringendo le braccia al petto. "E per di più 6 ore fa bevevo tequila, quindi non capisco perché in questo momento io non stia dormendo profondamente".
"Dormiremo quando saremo morti, Claire. Andiamo? Devo completare i 5 miglia prima di tornare verso casa".
"5... miglia?" gli fece l'eco Claire, strabuzzando gli occhi.
"Si, 5 all'andata, 5 al ritorno".
Claire scosse il capo. Non era decisamente pronta. "Ascolta, se vuoi al massimo posso fare 5 metri ed arrivare fino al bar di fronte per prendere un caffè".
Lui sbuffò, facendo roteare gli occhi al cielo. "Vada per il caffè ma... offri tu" esclamò lui, alzando le spalle.
"Per me caffè nero lungo. Amaro, grazie" urlò ancora lui, mentre Claire attraversava la strada ed entrava nel bar. La ragazza ne uscì poco dopo con tra le mani due enormi bicchieroni di caffè fumanti.
"A lei, signor Styles".
Harry la ringraziò ed iniziò a sorseggiare la bevanda amara mentre con la mano libera faceva stretching tenendosi un piede stretto vicino ai glutei. "Ti sei ripresa da ieri sera?!" mormorò, con un sorriso divertito.
"Piuttosto come sta la tua amica? Non mi sembrava molto loquace ieri" cambiò subito discorso Claire, rispondendogli a tono.
"Lo era, invece... a letto".
"Sei disgustoso". Claire fece una smorfia, scuotendo leggermente il capo.
Harry fece qualche passo per arrivare ad una panchina pochi metri distante da loro e si lasciò cadere, seduto con le gambe aperte e la schiena leggermente scivolata. Claire lo seguii in silenzio, sedendosi al suo fianco.
"Sei venuto fin qui per assicurarti che io stia bene?":
Harry annuii, con un sorriso accennato, voltando a guardarla. "Ma adesso non montarti la testa, bambolina. Ero di strada per il mio percorso fitness del sabato mattina".
"Ah certo, passavi proprio di qua" lo prese in giro lei, alzando le sopracciglia in una espressione incredula. La verità era che Harry era venuto a posta lì per lei, per vederla. Lo sapeva lei e lo sapeva anche lui.
"Esatto".
Claire restò a guardalo, in silenzio. In quelle circostanze, sembrava molto più innocuo di quando lo vedeva aggirarsi per i corridoi della CHS o di come l'aveva sentito descritto nelle storie degli altri.
Anche lui restò in silenzio a fissarla, come se stesse pensando qualcosa di molto serio. Invece se ne uscii solo con un "Grazie del caffè", prima di mettersi in piedi.Fecero qualche passo, fino a tornare dinanzi casa di Claire.
"Quando vuoi, se possibilmente dopo le 11 del mattino meglio" aggiunse lei mentre saliva i pochi gradini per raggiungere l'ingresso di casa; lui abbozzò una risata sincera in risposta.
"Ah Harry?" lo richiamò, voltandosi verso di lui mentre era già sul ciglio della porta. Lui alzò lo sguardo su di lei, curioso.
"Questo non era un appuntamento. Niente auto d'epoca per te" terminò.
"Non ancora" commentò Harry con un ghigno sulle labbra, prima di correre via.
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THE APPLE OF MY EYES [H.S.]
Fanfiction[COMPLETA] "Ti sei messa questo bel vestito per attirare la mia attenzione?". Claire riconobbe la voce di Harry, bassa, un po' biascicata probabilmente per i tanti drink che l'aveva visto bere durante tutta la sera. Lei si irrigidì impercettibilment...