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"Mi mancherai."
"Anche tu, da morire, Belly."

                                    ~♥︎~

Kings Cross, 1989...

"E cosa non devi fare?" Chiese severamente Aaron ad Adam, mentre attendevano come tutte le altre famiglie che il treno partisse.
"Non devo parlare con mezzosangue e fare niente che possa intaccare il nome della nostra famiglia." Ripetè annoiato.

Queste erano le parole che gli erano state ripetute allo sfinimento dal padre, dall'arrivo della lettera.

"Molto bene." Disse, mentre Camèlie gli accarezzava dolcemente la testa.

"Argh tutti questi mezzosangue mi faranno venire la nausea. Trovo vergognoso il fatto che gli permettano di frequentare la scuola."
Sputò acido Aaron, un attimo prima che il treno fischiasse.

"Divertiti Adam e scrivimi appena arrivi." Gli disse Belle abbracciandolo.
"Certo, ci vediamo a Natale." Le disse staccandosi e facendo per andare dopo aver salutato con un abbraccio la madre e un leggero inchino suo padre.

"Un ultima cosa." Disse Aaron fermandolo.

Lo voleva abbracciare? Lo avrebbe davvero fatto? Si chiese il ragazzino illuminandosi.

"Prova anche solo a osare a non venir smistato in Serpeverde come il resto della famiglia, e puoi anche non fare ritorno a casa." Gli disse all'orecchio, facendogli salire tutta la preoccupazione che aveva avuto per l'intera estate.
"Aaron!" Lo sgridò Camèlie.
"Sta tranquillo Adam, in qualsiasi casata verrai smistato noi ti ameremo ugualmente." Lo rassicurò e lui annuì impaurito.

"Adam vieni! Ti abbiamo tenuto il posto!" Urlarono Adrian e Terence da un finestrino del treno.
"Arrivo! Bene...allora vado." Disse guardandoli un'ultima volta.

Ma venne nuovamente fermato, quando le piccole braccia di Arabelle si avvolsero intorno al suo collo, abbracciandolo più forte di prima.

"Mi mancherai." Gli disse.
"Anche tu, da morire, Belly."  Disse affondando la testa nei suoi boccoli castani, inspirando il suo profumo di fiori un'ultima volta.

Una volta che il treno sparì dalla loro vista, gli Avery tornarono al Manor.

Aaron era visibilmente in tensione.
Se Adam non fosse stato smistato in Serpeverde, non sapeva realmente come avrebbe reagito.
Non lo avrebbe sbattuto in strada, quella era solo una minaccia affinché Adam nell'eventualità, pregasse il cappello di smistarlo nella casata che voleva lui.
Ma se quest ultimo non Gleilo avesse permesso, le cose si sarebbero complicate.

"Padre, volete una tazza di tè? Gli elfi lo stanno preparando." Disse Arabelle arrivando alla soglia della porta aperta del suo studio.

"Oh sì, certo. Digli di portarmelo qui."
"Ok." Disse facendo per andarsene.
"Arabelle." La richiamò fermandola.
"Vieni qui." Le disse facendole segno di raggiungerlo dietro la scrivania.

"Che succede?" Le chiese innocentemente quando la fece sedere sulle sue gambe.
"Leggimi il titolo di questo libro." Disse porgendole un libro azzurro, con decorazioni in oro anni venti.

"I Crimini di Grindelwald." Lèsse stranita.
"Questo grande signore è stato colui da cui il signore oscuro si è ispirato per cominciare le origini del suo potere...è tuo se lo vuoi."
"Me lo state regalando?" Chiese la bambina stringendolo tra le dita sottili.
"Sì, sì può dire anche così..." Disse un attimo prima che lei lo abbracciasse.

Si irrigidì completamente, ma dopo poco ricambiò l'abbraccio.

"Grazie, padre." Disse Arabelle uscendo con il libro stretto al petto.

E quel mostro, che tanto temeva, le sembrò un padre normale, il padre che aveva tanto desiderato, che compariva di tanto in tanto.

Forse senza Adam le cose sarebbero cambiate in meglio, dopotutto pensò la bambina, ma dovette ricredersi quando cominciò a leggere il libro...

Era terrificante.

Raccontava la vita di Grindelwald dopo Hogwarts e di tutti i suoi crimini fino alla sua morte, che aveva portato l'accettazione dei mezzosangue nel mondo magico.

Ma leggere tutti i modi in cui aveva ucciso e tutte le persone innocenti, furono troppo per lei.

La sconvolsero, portandola a lasciare quel libro chiuso sul suo comodino.

Ma non sarebbe potuta fuggire da quel libro più di quanto avrebbe voluto, in quanto Aaron cominciò a chiederle di leggergli delle pagine nel loro tempo libero e così era costretta.

La portò persino ad avere gli incubi la notte.

Sì sognava in questo appartamento, c'era una famiglia seduta nel piccolo soggiorno e ad un tratto entravano dei maghi oscuri e uccidevano i genitori sotto ai suoi occhi. Poi entrava Grindelwald un alto uomo dai capelli bianchi e gli occhi uno nero e l'altro bianco, faceva paura solo a vederlo camminare.

"C'è un bambino." Gli disse una strega all'orecchio, mentre gli altri maghi trasportavano fuori le bare dei genitori, come nulla fosse.

Li seguiva arrivando nella camera.
Vi era un bambino di forse tre anni o due, seduto sul pavimento che li guardava innocentemente.
Grindelwald sì prese il suo tempo e poi disse alla strega di ucciderlo, illuminando di verde la stanza.
In quel momento si svegliava di soprassalto e capiva che era tutto un sogno.

Ogni volta che suo padre si arrabbiava con lei, l'unica cosa che le faceva sopportare il dolore fisico e mentale era la frase:

"Solo due anni, solo due anni."

La sera in cui Adam arrivò ad Hogwarts, un gufo con al becco due lettere si posò su una delle finestre della cucina, dove gli elfi stavano lavorando.

Uno di loro arrivò in soggiorno e porse una lettera ai genitori e un'altra indirizzata a Belle.

"Adam." Disse con un sorriso aprendola.

Cara Belly,
Tu scrivo per dirti che Hogwarts è cento volte meglio di come ce lo siamo immaginati.
È enorme qui.
Siamo arrivati con delle piccole barche attraversando il Lago Nero e prima del banchetto c'è stato lo smistamento.
Non dirlo a mamma e papà, ma Ho rischiato di finire in Grifondoro, il cappello diceva che ho coraggio da vendere e credo di sapere bene il perché, per quello che passiamo insieme.
Comunque l'ho pregato di non smistarmi in quella casata e allora lui ha deciso che Serpeverde sarebbe stata l'opzione migliore, per fortuna.
Credo di non essere mai stato così ansioso in tutta la mia vita.
Anche Adrian e Terence sono stati smistati con me e quando siamo arrivati ai dormitori abbiamo scoperto che avremmo condiviso la stanza, non è fantastico?
Spero che tu stia bene e per qualsiasi cosa posso prendere un treno e venire da te in un batter d'occhio, oppure posso farmi insegnare come parlarti attraverso il camino della sala comune, ho letto un libro in cui spiegavano come fare una volta, magari se lo trovo in biblioteca te lo porto a Natale.
Domani avrò la prima lezione di volo e non vedo l'ora.
Ti voglio bene Belly e mi manchi già,
Adam.

"È Serpeverde." Disse ad Aaron, mettendosi una mano sul sorriso, Camèlie, mentre leggeva la lettera indirizzata a loro.
Aaron sorrise a sua volta, per poi tornare subito al libro che stava leggendo sotto i suoi occhiali da vista rettangolari.

"Ora manchi solo tu Belle." Le disse la madre.
"Vedi di non deluderci ancora." Aggiunse il padre.
"Non lo farò." Rispose a denti stretti, strizzando gli occhi verso di lui con disprezzo.

𝐓𝐡𝐞 𝐍𝐨𝐛𝐥𝐞 𝐇𝐨𝐮𝐬𝐞 𝐨𝐟 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora