𝐓𝐡𝐞 𝐍𝐨𝐛𝐥𝐞 𝐇𝐨𝐮𝐬𝐞 𝐨𝐟 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲

11

"È una minaccia, Malfoy?"
"Solo se non vuoi che lo sia."

~♥︎~

Il giovedì successivo sarebbero iniziate le lezioni di volo, cui Grifondoro e Serpeverde avrebbero partecipato insieme.

Arabelle era giunta alla conclusione che era davvero molto più bello stare a Hogwarts.

Poteva sbagliare, stare con i suoi amici ed essere finalmente sé stessa, fino all'estate, non quel burattino che suo padre teneva appeso per le corde di un filo.

Lei e Theodore avevano provato una volta a volare con Adam, Terence e Adrian e diciamo che non era andata proprio come si aspettavano.
Chiunque provenisse da una famiglia di maghi non faceva che parlare del Quidditch.
Draco sapeva solo vantarsi sul suo grande talento innato con storie palesemente inventate solo per far cadere ai suoi piedi le ragazzine, che lo adulavano, prima tra tutte, Pansy Parkinson.

Daphne continuava a dire che la trovava ridicola e ciò non fece altro che aumentare la simpatia che Arabelle provava per lei.

Quella mattina Arabelle andò a sedersi al tavolo dei Grifoni con Hermione, Harry, Ron e Neville.

Hermione e Neville erano terrorizzati al pensiero di volare.
Il volo non era certo una cosa che si potesse imparare a memoria sui libri.
Ma, ad ogni modo, durante la colazione, Hermione, li aveva rintontiti a forza di leggere notizie e informazioni sul volo in un libro della biblioteca intitolato "Il Quidditch attraverso i secoli".

Solo l'arrivo di Adam contrariato riuscì a placarla.

"Arabelle...puoi venire un secondo?"
Chiese in tono duro.
Arabelle diede un'occhiata agli altri quattro e gli rispose di sì.

La portò fino al corridoio fuori la Sala Grande, camminando molto velocemente.

"Cosa succede?" Gli chiese lei incerta.
"Ah non lo so, dimmelo tu." Rispose di rimando.
"Cosa credi di fare andando in giro con Potter e i suoi amici mezzosangue? Posso capire Ron Weasley, ma è un traditore del sangue e non hanno una buona posizione nella società.
Ti sei dimenticata le regole di papà?"
"No."
"Dimmele allora."
"Stai impazzendo..."
"Arabelle..."
"Ok! Non parlare con mezzosangue o sangue sporco, non prendere brutti voti e non fare nulla che possa recare imbarazzo alla famiglia."  Cantilenò annoiata roteando gli occhi all'indietro.
"Infatti."
"Sono solo delle stupide regole-" 

"Lo so Belly, ma non puoi permetterti di infrangerle. I purosangue parlano, specialmente quelli a cui non piaci e le notizie girano più velocemente di quanto tu creda, quindi papà verrà a saperlo, in un modo o nell'altro e sai cosa accadrà, andrà su tutte le furie e ti farà male, per quanto io possa cercare di evitarlo, lo farà, perché lo fa sempre."

"Ti prometto che papà non lo scoprirà, starò attenta, ma sono primi amici che sento davvero miei con Teddy. Tu hai Terence e Adrian e io ho trovato loro, mi piacciono e credo di piacergli a mia volta e tutte quelle storie che i mezzosangue sono persone orribili e cattive, non sono vere. E mi fa davvero rabbia il fatto che mamma e papà ci abbiano mentito così spudoratamente."
"Credi che non lo sappia? So benissimo che ci sono dei...nati babbani molto più brillanti di noi purosangue, ma semplicemente la nostra posizione non ci permette di fare quello che vogliamo senza subire conseguenze." Le spiegò avvolgendola in un abbraccio per poi farle un bacio sulla testa.
"Capisco...scusa Adam."
"Non devi scusarti di niente, solo...sta attenta."
"Lo sarò."

"Quindi oggi hai la tua prima lezione di volo." Disse poi mentre camminavano verso il cortile.
"Oh si non vedo l'ora, anche se sono un po' spaventata, ma ho già provato una volta e credo che adesso sarà più semplice, o almeno lo spero."
"Sarebbe fantastico se l'anno prossimo entrassi nella squadra con me. Potresti diventare una cacciatrice come Adrian oppure una battitrice come il nostro capitano Flitt."
"Denti storti?"
"Esattamente." Rispose ridendo al nomignolo che gli aveva affibbiato lui stesso.