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"Anche tu sei il mio migliore amico Teddy, fino a che morte non ci separi?"
"Anche dopo."

                                    ~♥︎~

Finalmente era arrivato.
Il tanto atteso primo giorno di lezioni.
La mattina Arabelle si svegliò prima delle sue compagne, per avere tutto il tempo per prepararsi e con un po' di fatica, riuscì a legarsi le ciocche di capelli frontali dietro con un fiocco dello stesso motivo della cravatta e la divisa era perfetta.

Si sentiva impeccabile, come sua madre lo era sempre.

Prese infine la borsa in pelle nera e corse giù dalle scale del dormitorio, trovandosi di fronte Theodore che parlava con Blaise, Adam e...e Malfoy.

"Ciao..." Esordì lei zittendoli e ricevendo un occhiata dal biondo che la squadrò da capo a piedi per poi alzare le sopracciglia con supponenza.
"Belly, buongiorno. Ti stavamo giusto aspettando." Le disse Adam cingendole le spalle con un braccio e un sorriso.

"Che ci facevi con Malfoy?" Sibilò mentre uscivano dalla sala comune.
"Mi stava semplicemente chiedendo informazioni sulla squadra di Quidditch."
Spiegò aggrottando le sopracciglia.

"Ma Teddy-"
"Teddy ci raggiungerà in Sala Grande."
La bloccò.

"Ok..."
"Non essere nervosa Belly, sarai fantastica e poi il professor Piton potrebbe pure riservarti un trattamento d'onore, anche perché sono uno tra i suoi prediletti." Le spiegò fieramente.

Infatti durante i suoi due anni di studio a Hogwarts, il signorino Avery sì era distinto tra i suoi compagni mostrando grande acutezza.
Era il primo della sua classe ed eccelleva in tutto ciò in cui si cimentava, arrivando ad avere Eccellente in ogni materia, tranne che per Storia della Magia in cui aveva preso un Oltre ogni previsione.

Ne era contento, era fiero di se stesso per quello che era riuscito ad ottenere e sperava che non fosse l'unico a riconoscerlo.

Quando tornò a casa e arrivò la lettera della pagella via gufo, sua madre la lèsse ad alta voce ad Arabelle e Aaron.
La prima rimase sbalordita e piena di ammirazione per suo fratello maggiore, mentre il secondo non mostrò neanche la più effimera traccia di un emozione sul suo volto.

L'unica cosa che disse fu:
"Il prossimo anno impegnati di più in Storia della Magia e spreca meno tempo nel Quidditch."

La faccia di Adam, che era diventato portiere proprio al secondo anno, cadde e in un attimo, veloce come un fulmine che si scaglia nella tempesta, tutte le altre materie non ebbero più importanza, l'unica cosa gli rimase fu la consapevolezza di non aver fatto abbastanza,

di non essere abbastanza.

Ma quell'anno le cose sarebbero andate diversamente. Si sarebbe impegnato dieci volte tanto in tutto, non importa se avesse dovuto studiare anche tutta la notte, lui avrebbe reso suo padre fiero.

Subito dopo colazione, Adam dovette scappare a lezione per non tardare e Arabelle rimase sola alle porte della Sala Grande, non avendo la minima idea di dove andare.

"Ciao Arabelle." La salutò una voce superandola.
"Hermione!" La richiamò correndole dietro.
"Che succede?"
"Per caso sai dove si trova l'aula di incantesimi?"

Hermione fece un largo sorriso e la invitò a seguirla con un cenno del capo.

"Anch'io ho Incantesimi la prima ora, e tu poi che cos'hai?" Le chiese stringendo al petto tre libri dall'apparenza molto pesanti.

𝐓𝐡𝐞 𝐍𝐨𝐛𝐥𝐞 𝐇𝐨𝐮𝐬𝐞 𝐨𝐟 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora