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"Se ci credi davvero, riesci a trovare salvezza anche nelle cose più piccole, Arabelle."

~♥︎~

Nel parco intorno al castello si sentiva il profumo dell'estate; il cielo e il lago erano di un blu pervinca e fiori grossi come cavoli sbocciavano nelle serre.
Con l'allontanamento di Silente la paura era dilagata come mai prima di allora e per quanto il sole intiepidisse le mura del castello sembrava non riuscisse a varcare le finestre. Non c'era sguardo, a scuola, che non apparisse preoccupato e teso, e se per i corridoi si udiva una risata questa risuonava stridula e innaturale e veniva soffocata rapidamente.

Molto più facile da capire era l'allusione di Hagrid ai ragni...
Il guaio era che, al castello, di ragni da seguire sembrava non ne fosse rimasta neanche l'ombra.

Durante la lezione di Erbologia di Serpeverde e Grifondoro,  Harry vide qualcosa che lo spinse a colpire la mano di Ron con le forbici da potatura e a chiamare Belle, che stava lavorando di fronte a loro con Teddy.
"Ahi! Ma cosa stai...?" Sbottò Ron arrabbiato.

Harry indicava verso terra, a pochi centimetri di distanza dal tavolo, dove molti grossi ragni camminavano velocemente.
"Oh, vedo..." Mormorò Belly, mentre Ron cercava con scarsi risultati di mostrarsi contento.
"Ma non possiamo mica seguirli ora..."
Ribatté quest'ultimo.

"Sembra che siano diretti verso la foresta."
Osservò Harry. Nelly si avvicinò a loro con la scusa di dover prendere un sacco di concime dall''armadietto alle loro spalle.
"Dovremo ritirare fuori il Mantello dell'Invisibilità. Possiamo portarci dietro Thor. Lui è abituato ad andare nella foresta con Hagrid. Potrebbe esserci di aiuto." Continuò il ragazzo.

"Giusto." Convenne Belly rigirandosi nervosamente tra le mani i guanti tra le mani.
"Ehm...ma non si dice che nella foresta ci siano i lupi mannari?" Soggiunse Ron.
Harry preferì non rispondere a questa domanda, e invece disse:
"Ci sono anche cose benevole, là dentro.
I centauri sono buoni e anche gli unicorni sono buoni."

"Poi ci ritroveremo di fronte una bestia enorme che ci sbranerà e così saremmo morti come spiedini al sangue." Scherzò Belly, ma il suo commentò non fece affatto ridere Ron.

In quei giorni, dato che dalle sei di sera in poi gli studenti non potevano andare da nessun'altra parte, le sale comuni erano sempre molto affollate. E poi avevano molto di che parlare, con il risultato che spesso la sala non si svuotava fino a dopo mezzanotte.

Attraversare il castello evitando gli insegnanti di ronda, fu un'impresa ardua. Ma alla fine raggiunsero tutti e tre la Sala d'Ingresso, tirarono il chiavistello del portone di quercia, lo socchiusero e, cercando di evitare il minimo scricchiolio, sgattaiolarono fuori, sui campi illuminati dalla luna.

"Naturalmente." Disse all'improvviso Ron mentre attraversavano i prati.
"Può anche darsi che arriviamo fino alla foresta e scopriamo che non c'è niente da seguire.
Può darsi che quei ragni andassero da tutt'altra parte. Lo so che parevano avviati in quella direzione, ma sapete com'è..."
Lasciò la frase in sospeso con una nota di speranza.
Raggiunsero la casetta di Hagrid, cui le finestre spente davano un'aria triste e sconsolata. Nelly  aprì la porta con una forcina e Thor, al vederli, gli balzò incontro pazzo di gioia.
Temendo che con i suoi latrati potesse svegliare tutto il castello, i ragazzi gli tirarono alcune caramelle mou che gli incollarono i denti.

"Vieni, Thor, andiamo a fare una passeggiata." Disse  Harry poi battendogli su una zampa.

"Dove credete di andare voi tre?" Chiese una voce sulla soglia della porta, impedendo loro l'uscita.
"Adam..." Lo salutò Belly terrorizzata.

𝐓𝐡𝐞 𝐍𝐨𝐛𝐥𝐞 𝐇𝐨𝐮𝐬𝐞 𝐨𝐟 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora