1977, New York City.
In qualche modo Horatio se lo sentiva che qualcosa non andava, era da un paio di settimane che c'era un'aria un po' tesa. Se lo sentiva da quando Emma, la sua ragazza dai tempi del primo anno del liceo, gli aveva detto che era meglio se non si vedevano più per un po', perché c'erano delle questioni che avrebbe preferito risolvere da sola. Proprio lei che insisteva nel volerlo vedere a tutti i costi, proprio lei che gli diceva che Horatio non aveva mai tempo da passare insieme a lei, ma soprattutto lei che lo metteva al corrente di ogni cosa che non andava perché diceva che era molto più maturo per la sua età e ascoltare il suo punto di vista la faceva sempre sentire meglio. Horatio le aveva telefonato così tante volte nelle due settimane successive, che aveva perso il conto, ma lei non rispondeva al telefono. A scuola lo evitava e lui andava a casa di Emma: camera sua aveva sempre le tende tirate e i genitori dicevano che lei non voleva parlargli o magari non era in casa. Il fulvo diciassettenne, era sempre stato una persona onesta, fin troppo in realtà, quello che faceva casino era suo fratello minore Raymond. Odiava quando si metteva nei guai, odiava dover sistemare ogni cosa, eppure gli voleva un bene dell'anima. Nonostante ci fossero discussioni all'ordine del giorno, l'affetto e la stima erano reciproche. Ray era sempre stato molto chiaro nel dimostrare quanto odiasse il fratello maggiore per il suo senso di giustizia e dell'onore radicato in lui, quel figlio perfetto che non sarebbe mai riuscito ad eguagliare nemmeno in decenni; ma se c'era una cosa che gli doveva riconoscere era quella che si era sempre fatto in quattro per lui. Cercava di fare il padre, oltre che il fratello maggiore, dopo quello che avevano passato una cosa gliela doveva, così decise di convincere Emma a parlare con Horatio. Suo fratello si torturava, non capiva cosa era successo e non si capacitava di non avere risposte dalla persona che amava.
Emma raggiunse Horatio una mattina davanti al suo armadietto e gli confessò di essere incinta di suo figlio, di un figlio che non voleva, perché lei era troppo giovane per essere legata ad un ragazzo che non sentiva di amare davvero e con cui usciva soltanto per divertirsi un po'. Non poteva interrompere la gravidanza, per via del credo cattolico dei suoi genitori, ma lo avrebbe dato in adozione e ovviamente non si sarebbero dovuti più vedere, perché le aveva rovinato la vita. Se ne andò impedendo al ragazzo di ribattere e Horatio si sentì male, profondamente deluso. Emma aveva fatto tutte le scelte senza di lui, così ci pensò su: qual era la scelta più giusta da fare? Un pomeriggio dopo la scuola si presentò a casa dei genitori di Emma e prese le sue responsabilità: avrebbe cresciuto il nascituro, perciò se volevano darlo in adozione, che lo lasciassero a suo padre. Amava già quel bambino che non era nei loro piani, non a quell'età, ma ora lo voleva crescere, non si sarebbe perdonato di lasciare andare, perché voleva crescerlo. Dopo una lunga discussione, anche i genitori di Emma si trovarono d'accordo: se quel ragazzino voleva badare a lui, che lo facesse, senza chiedere nulla a loro. Accettò di buon grado, era la cosa più giusta da fare, avrebbe fatto tutto il possibile per entrambi, per lui e quella che si scoprì essere una bambina. Alla sua nascita, gli fu messa in braccio: scelse lui il nome, Abigail, soprattutto in virtù del suo significato "mio padre si rallegra", cosa che effettivamente era successa.
Negli anni successivi, Horatio e la figlia vissero nel Queens. Abigail sembrava letteralmente una bambola: capelli biondi a boccoli, occhi grandi azzurri e sempre un vestito addosso colorato, sembrava di brillare di luce propria, cosa che perdurò sino all'età adulta. A scuola era una bambina intelligente e studiosa, fin troppo paziente, sempre composta, sembrava prendere ogni buona qualità del padre che si destreggiava per come meglio poteva tra accademia di polizia e una creatura che aveva bisogno di lui, mentre da adolescente, come ogni ragazzina Abigail sembrava aver bisogno spazio dal padre iperprotettivo, che controllava con cui usciva. La sua compagnia, era composta quasi unicamente da Don Flack e la sorella più piccola Samantha, figli di Don Flack Sr, un collega di Horatio con cui aveva un bel rapporto di amicizia. Erano amici da una vita, erano cresciuti letteralmente insieme, e grazie all'amicizia tra i loro padri, nel 1990 per 8 lunghi mesi, Don Sr., aveva fatto in modo che Abby rimanesse ospite a casa loro. Purtroppo Horatio era in una missione sotto copertura che si era protratta più del previsto ed era molto preoccupato per la sorte della figlia, preoccupazione che si leniva parzialmente solo quando le parlava per qualche minuto al telefono.
Per Abby sapere che lei e Don, erano nella stessa scuola, la rassicurava molto. Era più alto di lei essendo lui un giocatore di basket, mentre lei fu una cheerleader per tutti gli anni del liceo, di cui gli ultimi, seppur con difficoltà visto alcuni avvenimenti che la sconvolsero, si dedicò come capitano. Aveva fondato con un gruppo di amici, i Caine bodyguard, un gruppo misto dedito alla musica pop/rock, ma che era rimasto in piedi solo l'anno della sua fondazione, ma ognuno dei componenti ricordava quell'esperienza molto positivamente.
Appena Abby prese il diploma, Horatio venne trasferito a Miami, nella squadra omicidi e la ragazza passò la maggior parte del tempo delle vacanze estive ad inscatolare le proprie cose, riuscendo a ritagliarsi un weekend prima del trasferimento con alcuni amici. La famiglia di Amber, un'amica e compagna di cheerleader di Abby, aveva una casa al lago e permise alla figlia di invitare Abigail, Don e Henry, per un paio di giorni. Henry e Abby erano amici da qualche anno, oltre ad essere un giocatore di basket, suonava nel gruppo rock in cui Abigail era la front woman come chitarrista e di tanto in tanto faceva commenti sprezzanti all'amica riguardo i gusti musicali e il modo di vestire, che una primavera era diventato da un casto acqua e sapone ad un punk, fase rientrata in un mese circa. Aveva portato matita nera, mascara, ombretto scuro e rossetto rosso, poi di colpo era tornata l'innocente Abigail. Gli amici avevano rimpianto per tutto quel periodo il look acqua e sapone, ma nessuno di loro, a parte Henry e le sue frecciatine, avevano avuto coraggio di ammetterlo apertamente.
Solitamente Horatio non metteva bocca su certi argomenti, sapeva bene che con gli adolescenti era inutile imporre delle regole, perché venivano infrante più per dispetto verso l'autorità genitoriale, che per vera e propria ribellione, perciò avrebbe atteso che la figlia si stancasse da sola. A volte pensava di essere un po' duro, ma era un padre single, perciò, cercava di fare del suo meglio con quello che aveva. Attese la figlia appoggiato alla macchina, dove solitamente sapeva passasse Abigail per andare a prendere l'autobus che la riportava a casa. Vedendo il padre, la ragazza si era staccata dal solito gruppetto di amic, dopo un rapido saluto, corse verso di lui e lo strinse in un abbraccio.
«Non sapevo di avere come figlia Courtney Love.» disse lui scherzosamente, dandole un bacio sulla fronte, per poi dirigersi al posto di guida. Il giorno dopo, quando era ora di colazione, Abby dismesse il trucco esagerato e Horatio si trovò a sorridere tra sé.
Quando era tornata a scuola, era lampante che Horatio vi avesse messo lo zampino anche senza che lei parlasse e nessuno le chiedesse nulla. Abigail in certe cose sapeva andare sulla difensiva molto rapidamente.
Abby si iscrisse alla facoltà di medicina della Miami Dade University, in cui dedicò anima e corpo. Nonostante stesse stesse traslocando in una casa tutta sua, vedendo il padre che intanto era stato trasferito nel reparto degli artificieri, ebbe un brutto colpo, gli chiese cosa stava succedendo. Scoprì che il mentore di suo padre, Al Humphries, un poliziotto più anziano, era morto tragicamente innescando casualmente una bomba che stava tentando di disinnescare, così decise di rimandare di qualche settimana il trasferimento, dato che volle rimanere al suo fianco per aiutarlo a superare quella tragica morte.
Qualche tempo dopo, Horatio venne assunto come tenente nel laboratorio della scientifica della città e Abby iniziò la specialistica per diventare medico legale. Si trasferì in una casa nel vicinato del padre e accettando implicitamente l'invito di suo padre a diventare membro del team appena potesse iniziare il tirocinio e poi successivamente come un vero lavoro,aiutando nel turno di giorno Alexx Woods.. fino a che non sarebbe stata (o si sarebbe sentita) pronta a lavorare da sola.
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How to save a life [Italian Version]
Fanfiction2004. Horatio Caine ha una figlia di 26 anni, Abigail Caine, avuta in giovinezza e di cui è molto orgoglioso. Dopo essere cresciuta nel Queens, dai 19 anni anni abita con il padre a Miami. Insieme voleranno a New York, dove conosceranno Mac Taylor...