Capitolo 12

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Abigail aveva detto a tutti ufficialmente della sua gravidanza, dato che era alla fine del quarto mese e aveva detto and entrambe le squadre - dato che si sentiva ancora parte della scientifica di Miami - il sesso dei nascituri, un maschietto e una femminuccia.

Mentre Mac ed Abigail stavano tinteggiando una delle due camere da letto dei bambini, quella che sarebbe stata del maschietto, stavano scegliendo un nome per il bambino, mentre avrebbero pensato in un secondo momento al nome per la femmina. Avevano trovato quel passatempo per caso, così da non passare tutto il tempo a parlare di lavoro. Un pomeriggio Abby propose un nome di slancio, Timothy, in memoria dell'amico scomparso Tim Speed, nemmeno finì di raccontargli il motivo per cui aveva scelto quel nome che Mac la guardò dolcemente: «E Tim sia. Gli volevi molto bene, perciò, mi sembra ragionevole come richiesta. Non mi opporrò a questa scelta»

«Se vuoi puoi sempre cambiarlo, posso immaginare non sia una cosa semplice scegliere di dare a nostro figlio il nome di un amico deceduto. Se sei sicuro che Tim è il nome che fa per noi, a te toccherà il nome della bambina, scegli tu qualsiasi nome e io lo accetterò» disse Abigail con un sorriso

«Io invece lo trovo un'idea adorabile, soprattutto perché a quanto mi dicevi ha influito molto sulla persona che sei ora. Qualsiasi?» disse divertito

«Nei limiti dell'accettabile. Non il nome di qualche peluche per intenderci» rispose lei con lo stesso tono

C'era da dire che Abby non era il massimo come pittrice tanto che Mac doveva dare una sistemata mentre la ragazza non vedeva, ma il detective non lo avrebbe mai ammesso apertamente alla fidanzata, per due motivi: il primo era che una mano era sempre ben accetta e la seconda era che c'era il rischio di ricevere una pennellata di vernice sui vestiti, magari qualche schizzo poteva raggiungerlo sul volto e che lei non gli rivolgesse la parola per le ore successive... cosa che era successa all'inizio dell'operazione tinteggiatura, quando aveva osato dirle che in alcuni punti il colore non aveva preso molto bene. Ci fu anche un bizzarro scherzo del destino, nel pomeriggio Mac era dovuto andare al lavoro per un'emergenza e aveva ancora dei punti sul volto in cui non era riuscito a togliere per bene la pittura, era stato imbarazzante. Per fortuna la squadra era stata clemente e non gli aveva fatto pesare troppo la cosa, anche se i loro sguardi erano stati più che eloquenti.

Tuttavia, quella non era solo l'unica buona notizia: se a New York Danny e Lindsay si stavano frequentando, a Miami Horatio si stava per sposare con Marisol Delko. All'inizio per Abigail il matrimonio di suo padre era stato un fulmine al ciel sereno, sapeva della relazione nascente con Marisol, ma non se l'aspettava e in un primo momento non era sicura di essere felice. Doveva solo pensarci ma era certa che sarebbe andato tutto bene, infatti suo padre parlandone con Marisol, riguardo una lunga settimana di silenzio, era che Abby dovesse avere un po' di spazio. Sarebbe stata lei a cercarlo, cosicché non sentisse pressioni: non le avrebbe obbligato nulla, le aveva permesso di tirare le fila di quanto stava succedendo, riflettere e capire se approvava o meno quell'unione. Per Abigail sapere che il padre si sposava con una donna più giovane non costituiva un problema, nemmeno il fatto che Marisol avesse la sua età, non le aveva dato particolari perplessità. Certo le aveva dato qualche preoccupazione il fatto che era malata di cancro, cosa che stava combattendo, ma l'età era l'ultimo dei suoi pensieri. Sarebbe stata un'ipocrita solo a puntare il dito verso il padre, dato che la stessa Abigail frequentava da tempo un uomo più grande che nel frattempo era diventato il suo capo, nonché il padre dei gemelli che portava in grembo. Solo una cosa dispiaceva ad Abigail: le erano state riferite voci da Alexx, che sostenevano che Horatio avesse scelto una ragazza più giovane di 18 anni, in quanto gli mancasse la figlia. La donna assicurò ad Abigail che non era assolutamente vero, che Horatio era felice e si vedeva, e Abby fece un sospiro di sollievo. Abby sapeva che suo padre aveva vissuto sempre solo per lei, nessuna storia seria, a quanto pare un "ragazzo padre" non era molto attraente, o comunque quando iniziava una storia con una persona, c'era sempre qualcosa che andava storto, spesso per colpa di qualche criminale che odiava a morte suo padre. Se qualcuno avesse chiesto un parere ad Abby, la risposta era semplice: l'amore non aveva età e se suo padre aveva finalmente trovato la persona giusta, aveva la sua benedizione, voleva veramente la felicità del genitore, con tutto il cuore.

How to save a life [Italian Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora