Capitolo 10

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Il trasferimento da Miami a New York per Abigail non era stato di certo indolore, ma aveva cercato di adattarsi in fretta, se alcune cose non le erano sembrate chiare all'inizio, i dubbi scomparirono dopo un breve "tirocinio" con Sid e Hawkes. Dovette prendere confidenza con il modo di lavorare nella grande mela, sebbene il modo fosse pressoché lo stesso, dovette adattarsi ai nuovi ritmi di lavoro e di non trovarsi suo padre davanti, ma piuttosto Mac che aveva un modo totalmente diverso di porre domande, così all'inizio in virtù dell'insicurezza, Abigail lasciava che fosse Sid a dire a Mac cosa avevano scoperto, poi lentamente Abigail iniziò ad inserirsi nei discorsi, per poi rispondere con sicurezza se Sid non era presente. Portava spesso i capelli raccolti in una coda, qualche volta lunga treccia se aveva tempo per prepararsi, ma a volte si chiedeva se era meglio tagliarli corti, ma Mac si era opposto piuttosto vivacemente.

La bionda trovava istruttivo lavorare con Sid, nonché molto divertente ad essere sinceri, spesso parlavano di tutt'altro mentre facevano un'autopsia, alcune volte anche di argomenti macabri, cosa che faceva venire i brividi ai ragazzi del laboratorio. A tal proposito, Mac un giorno scherzò dicendo a Sid «Attento a mettere cose strane in testa alla mia fidanzata», al che Sid rispose a tono, seppur non trattenendo un sorriso «E se le avesse già? Da quando è la tua fidanzata? Non mi è mai pervenuto, manca l'anello Mac! Niente anello sull'anulare, niente altare amico mio», ma non ricevette risposta, cosa che lo fece sorridere e guardarono entrambi Abigail che aveva assunto un bel rosso in volto.

Ogni tanto Sid si comportava con Abigail come se fosse suo padre, nonostante sentisse il suo tutti i giorni, una figura paterna di riferimento in quella grande città non le dispiaceva; dopo tutto le ricordava la sua vita a Miami e lo lasciava fare. Spesso quando non riusciva a raggiungere suo padre al telefono, si rivolgeva a Sid e lui sembrava diventare molto serio tutto d'un tratto prima di spiegarle il suo punto di vista. Abigail così, iniziò a scherzare dicendo che aveva due padri, non si conoscevano, ma in qualche modo la stavano crescendo insieme; aveva un rapporto del genere solo con Alexx Woods che conosceva da più tempo e con cui aveva stretto negli anni una sorta di rapporto madre/figlia, se qualcosa turbava Abby lei era una delle prime persone a saperlo.

Se la bionda era diventata ufficialmente membro integrante del gruppo della scientifica, anzi sembrava ci fosse sempre stata, era entrata a far parte anche di un piccolo gruppo di amici del dipartimento di polizia, Don l'aveva presentata a metà personale del dipartimento (e supponeva per evitare ulteriori commenti dato che era "la piccola Caine", molti conoscevano suo padre, alcuni avevano lavorato con lui), mentre l'altra parte iniziò a conoscerla anche grazie all'agente Matheson che le aveva presentato alcuni colleghi, le presentò addirittura moglie e figlio nato da poco. Quando la signora Matheson le disse che a breve avrebbero avuto una figlia e sarebbe stata chiamata Abigail, come il medico che il marito aveva conosciuto uno dei primi giorni di lavoro al dipartimento, si commosse. Si sentì lusingata di aver cambiato la giornata di una persona, ma non era necessario che venisse chiamata come lei, nonostante le discussioni accettò di buon grado e disse che avrebbe conosciuto volentieri la piccola, quando sarebbe stato il momento.

D'altro canto, la convivenza con Mac aveva portato qualche discussione quando Abigail sembrava troppo emotiva per affrontare qualche situazione, ma il loro rapporto era molto solido. Appena c'era aria di tensione, ne parlavano subito, affrontavano la discussione e poi facevano pace. Era un mistero come riuscissero a fare funzionare il rapporto a due in quel modo, ma se la squadra in un primo momento non sembrava riconoscere la bionda, Mac ritrovava del tutto quella ragazza di cui si era innamorato a Miami, la "vera" Abigail.

Tuttavia, all'inizio della loro storia, una cosa che li aveva fatti discutere era il profondo desiderio di Abigail di essere madre, con la conseguente paura di esserlo dato che non ne aveva mai avuta una. Mac ammise che si sentiva troppo vecchio per diventare padre e non era sicuro di avere la pazienza adatta, ma che non voleva che lei rinunciasse a quel desiderio di maternità per colpa sua. Di comune accordo decisero di aspettare, la loro storia era iniziata da poco, ma in cuor suo Mac sapeva che non avrebbe aspettato molto a capitolare, voleva dei figli, li aveva sempre voluti e sentiva che Abigail era la persona giusta con cui creare una famiglia, comprensiva di bambini. Una cosa di cui Mac si era sempre pentito era di non aver avuto fretta di aver figli con Claire. Era stata la donna della sua vita, la donna con cui avrebbe voluto passare il resto della vita, dei figli che somigliassero a lei, ma poi l'undici settembre 2001, quel maledetto attentato gliela strappò via, scombussolando ogni piano. Forse era quel pensiero, che lo bloccava, ma se da una parte voleva prendere un po' di tempo per essere sicuro che la persona al suo fianco fosse la persona giusta, ma da quando vivevano insieme, si era reso conto che Abigail era la persona giusta per lui, la donna che nonostante la differenza d'età rimaneva al suo fianco costantemente, riusciva a vedere sempre il lato positivo di ogni cosa. Amava quando riuscivano a strappare tempo al lavoro per pranzare insieme al lavoro. Sembrava si conoscessero da sempre, il modo in cui parlavano era aperto e sincero cosa che gli faceva davvero piacere, anche se ogni tanto si chiedeva se era giusto che lei si fosse legata ad una persona molto più grande, ma vedere il suo volto felice ogni mattina cancellava ogni dubbio. Quando glielo chiedeva l'unica risposta che riceveva era che era non avrebbe voluto nessun altro al suo fianco, che lo amava profondamente e di smetterla di torturarsi così.

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