Ormai erano passati due giorini da quella sera , io e Isaac non ci eravamo più parlati e nemmeno più guardati , neanche per sbaglio . Dovrei dire che non me lo aspettavo ma mentirei . Avevo dedicato troppo tempo , a pensare a lui e troppo poco a me stessa e tutto ciò doveva cambiare . Forse , questo trasferimento temporaneo in America , mi avrebbe fatto migliorare come persona e aiutata , a crescere e diventare una persona migliore . Ero stanca di essere la solita ragazzina , era il momento di dimostrare davvero la mia maturità che era stata nascosta , dentro di me , senza mai venire allo scoperto . Diventare una persona responsabile e indipendente , questo era il mio obiettivo , sapermela cavare in ogni situazione , senza dovere chiedere aiuto a nessuno e potere contare solo su me stessa . Perché alla fine , anche durante le difficoltà , saremo sempre soli con noi stessi , gli amici ci sosterranno , saranno parti importanti della nostra vita . Diventeranno le colonne della nostra vita , ma per quanto non saranno mai ogni secondo con noi , sarebbe fisicamente impossibile . Alla fine , potremo contare solo sulle nostre abilità , sulla nostra intelligenza , sulle nostre emozioni , sulle nostre sofferenze , dovremo essere le colonne di noi stessi . Tutto questo non l'avevo mai compreso , avevo sempre creduto che la mia felicità , la mia intera esistenza dipendesse dalle persone care , ma mi sono ricreduta .
"Allison ! Hai qualcosa qualcosa di meglio da fare che seguire la lezione ? " , quella voce , solo in quel momento ricordai di essere in classe ,
"Si mi scusi " cercai di giustificarmi io ,
"Vediamo se hai ascoltato davvero , vieni alla lavagna forza " disse la professoressa di matematica . Non sopportavo quella donna , era il male in persona , sembrava quasi che il suo mestiere non fosse fare l'insegnante ma , fare soffrire noi poveri studenti che ci trovavamo nella sue grinfie .
Con molti dubbi mi alzai provocando un fastidiosissimo rumore , dopo avere spostato la sedia indietro per potermi alzare , camminai lentamente . A ogni passo la sicurezza in me stessa aumentava , era arrivato il momento di dimostrare la mia trasformazione a tutti .
Mi posizionai difronte alla donna che sembrava un avvoltoio , pronto a magiare i miei resti dopo il mio fallimento , presi il gessetto che sporcò tutte le mie dita di bianco e iniziai a scrivere il problema dettatomi .
Sapevo che nessuno credeva in me , quindi dovevo farlo io per colmare tutto quel vuoto , iniziai a scrivere , senza neanche pensarci più di tanto , era come se ogni numero , formula o lettera che scrivessi , fosse stata sulla punta del gessetto .
Sembrava non fossi io quella che scriveva , era come se io trascinassi semplicemente il gesso ed esso scrivesse .
Finito il problema mi fermai per qualche istante ad ammirare , la mia bellissima scrittura , sapevo che era solo un problema , agli occhi di una persona esterna , ma sotto il mio sguardo quelle scritte mostravano la fiducia che ora avevo in me stessa .
Ritraevano la mia intelligenza , che avevo oscurato per molti anni e la mia forza , ritraevano chi ero davvero .
L'insegnante osservava con sguardo critico ogni cosa avessi scritto , senza tralasciare neanche un dettaglio . Dopo la sua attenta analisi , aspettai che qualche parola uscisse dalla sua bocca , ma niente , il silenzio totale .
"È tutto giusto " , furono le uniche due parole che riuscì a dire ,
"Non so come sia possibile ma è tutto giusto " .
Rimasi sconvolta per qualche secondo , anche se mai quanto la persona che avevo davanti , che stava ancora cercando di capire come avessi fatto . La campanella però suonò e la classe iniziò a svuotarsi . Io fui la prima ad uscire , ma non perché avessi qualcosa da fare , semplicemente perché avevo sentito il mio cellulare vibrare . Fortunatamente lo avevo messo in tasca , altrimenti non lo avrei mai udito se si fosse trovato nello zaino .
Lo presi in mano e i miei occhi si illuminarono , mi stavano chiamando i miei genitori , sembra una cosa banale ma ormai ero lì da più di tre mesi e in tutto questo arco di tempo ci siamo sentiti una sola volta .
La loro chiamata infatti mi sorprese particolarmente , infatti pensavo che fossero troppo impegnati con il lavoro per potermi contattare .
Nonostante le mie perplessità , risposi entusiasta di potergli raccontare ogni singola cosa che avevo fatto in questo periodo ,
"Ehi mamma , papà ! Come va lì in Italia ? " domandai troppo contenta di potere sentire le loro voci ,
"Ma si può sapere cosa stavi facendo ? Perché ci hai messo così tanto a rispondere ! " urlò mia madre .
Era incredibile , due mesi che non ci sentivamo e sapeva solo lamentarsi perché non le avevo riposto subito .
"Scusa ma ero a lezione " ,
"Si si non trovare delle scuse , quante volte te lo devo dire che quando ti telefoniamo devi rispondere subito " continuò a rimproverarmi ,
"Si mi dispiace , comunque perché mi avete chiamato ? " sviai l'argomento io , sperando che si calmasse .
"Devi tornare immediatamente in Italia " , quella frase mi fece rimanere immobile , non potevo credere a ciò che avevo appena sentito , ero solo all'inizio dello scambio culturale e lei già pretendeva che tornassi ?
"Perché ? " fu l'unica cosa che riuscii a chiedere ,
"Presto dovrai prendere tu le redini della nostra attività , quindi dobbiamo firmare tutti i contratti di successione e a breve lascerai la scuola per dedicarti agli affari di famiglia " continuò il discorso .
Rimasi immobile , pretendevano davvero che lasciassi tutto ciò che mi rendeva felice per i loro affari , non avrei mai potuto immaginare che avrebbero sacrificato la mia vita pur di portare avanti la loro attività . In quel momento avrei voluto distruggere tutto ciò che avevano guadagnato , scappare da loro , sputargli in faccia le peggio cose ma non potevo , se avessi risposto male , me la avrebbero fatta pagare amaramente . Dovevo cercare di trovare una soluzione e l'unico modo , era contrattare con loro , scendere a un accordo . Stavo per parlare ma venni interrotta , sta volta dalla voce di mio padre ,
"Si e inoltre al tuo ritorno dovresti frequentare un ragazzo della famiglia Walt , in questo modo quando vi sposerete uniremo le nostre due aziende e riusciremo a guadagnare tantissimi soldi " .
Iniziai a sudare freddo , sposare ? no , non potevo avere sentito bene . Dovevo ancora compiere diciassette anni e loro stavano già organizzando il mio matrimonio , sapevo che era una cosa che sarebbe avvenuta appena fossi diventata maggiorenne e che c'era tempo , ma era inammissibile una cosa del genere . Ma in che epoca siamo ? Un matrimonio combinato ma scherziamo ? Non avrei neanche potuto scegliere con chi sposarmi oltre a non potere scegliere cosa fare nella mia vita .
"Ma voi state scherzando vero ? Davvero pensate che io rinuncerò alla mia vita solo per fare ciò che volete ? Solo per farvi guadagnare ? Qui si tratta della mia vita non della vostra ! Non buttererò tutto all'aria solo per obbedire a voi ! " ,
"Oh invece lo farai , altrimenti ci saranno delle gravi conseguenze e lo sai " ,
"Non mi importa , almeno non più " terminai la conversazione chiudendo la chiamata prima che potessero intervenire ancora , per cercare di convincermi .
Mi sedetti su un gradino delle scale antincendio, dove nessuno poteva vedermi e senza riuscire ad avere il controllo di esse , le lacrime cominciarono a rigarmi il volto , non sapevo cosa fare , non ne avevo davvero la minima idea , sapevo solo che non avrei mai ascoltato e seguito il volere dei miei genitori . Non potevo abbassarmi ai loro livelli , loro credevano sul serio che avrei accettato senza fare storie ? Si tratta della mia vita e delle mie scelte , non possono essere loro a scegliere per me , non più .
Continuai a piangere e a riflettere sul da farsi finché qualcuno si posizionò di fianco a me .
"Perché piangi ? " , subito dove avere sentito la domanda , capii immediatamente chi è che aveva parlato , così istintivamente asciugai le lacrime ,
"Non sto piangendo "
"Non puoi negare l'evidenza " ,
"Si può sapere cosa vuoi Isaac ? " domandai iniziando ad innervosirmi ,
"Sai , va bene che mi ritieni uno senza sentimenti ma non mi piace vederti così triste " rispose tranquillamente ,
"Non sono affari tuoi " dissi acida .
"Ok come vuoi " , vidi che se ne stava per andare così lo bloccai ,
"No , resta , ti prego " sussurrai .
Lui mi guardò sorpreso per qualche secondo , poi si riposizionò dove si trovava prima ,
"Allora ? Mi vuoi dire cosa ti succede ? "
"I miei genitori vogliono che io torni subito in Italia per gestire la loro azienda e quando torno dovrò lasciare anche la scuola per seguire meglio le attività " iniziai a spiegare senza guardarlo negli occhi ,
"E in più come se non bastasse vogliono che appena compiuti i diciott'anni io sposi un ragazzo di un altra famiglia molto ricca in modo tale che possano unire le loro aziende e diventare ancora più ricchi " ,
"Ah io... non so cosa dire , non avrei mai immaginato una cosa del genere mi dispiace davvero " disse lui guardandomi con tristezza .
"Non devi essere dispiaciuto per me . Vedi fin da quando ero piccola i miei genitori hanno sempre programmato tutta la mia vita , decidevano che sport dovessi fare , chi dovevo frequentare e anche che lavoro dovessi fare in futuro . Ogni cosa che ho fatto durante la mia vita non è mia stata per mia scelta , tutto dipendeva dalle loro decisioni . Quando avevo solo cinque anni mi dissero , che da grande avrei gestito io tutti i loro affari e all'inizio mi sembrava straordinario , potere controllare tutta la azienda , avere tutti quei soldi , mi sembrava di avere tutto . Invece crescendo , mi resi conto di quanto fosse sbagliato , ogni cosa e del fatto che non avessi avuto mai la mia libertà . Così , iniziai a sperare che non arrivasse mai quel momento . Ovvero il momento che invece è giunto oggi . Io , non voglio , anzi non posso rinunciare a tutto ciò che mi rende felice , non posso rinunciare alla mia vita solo per seguire ciò che dicono , io voglio essere una normale adolescente , senza dovermi preoccupare di queste cose . Voglio poter scegliere cosa fare da grande e non voglio essere obbligata, a sposare un ragazzo che neanche conosco , non voglio vivere con l'angoscia di fare qualcosa di sbagliato e di essere punita da loro . Non voglio essere sempre considerata un fallimento in tutto ciò che faccio , non voglio privarmi di un futuro felice solo per soddisfare i loro desideri .
Non voglio vivere la vita che mi è stata scelta da loro . Io voglio vivere la vita scelta da me . " , ripresi fiato , per la prima volta , avevo tirato fuori ogni pensiero che , per anni era rimasto represso dentro di me senza potere venire fuori per paura .
Le lacrime cominciarono a scendere di nuovo ma , non volevo farmi vedere piangere , da nessuno , io dovevo essere forte , così le asciugai e alzai la testa incrociando i suoi occhi .
"Non asciugarti le lacrime , se devi piangere fallo , non vergognarti di essere fragile " disse Isaac incatenando i suoi occhi ai miei ,
"Io detesto piangere davanti alle persone " riposi io ,
"Davanti a me puoi farlo , non ti giudicherò " , appoggiò la sua mano fredda sulla mia guancia e poi con il pollice interruppe il percorso che la lacrima stava facendo lungo la mia guancia .
"E poi sei bellissima quando piangi " , in quel momento il mio cuore sobbalzò e sentii le mie guance accaldarsi , probabilmente stavo diventando rossa , non sapevo cosa dire , sapevo solo che non avrei mai staccato il mio sguardo dal suo .
C'era silenzio e sembrava di essere in una bolla , c'eravamo solo noi li fermi a guardarci , finché lui iniziò ad avvicinarsi facendo diminuire la distanza fra di noi . In quel momento , non sapevo neanche dell'esistenza del mondo esterno , non sapevo più niente , tutte le mie certezze erano crollate , anzi si erano completamente sgretolate sotto il suo sguardo . Mano a mano , i centimetri si assottigliavano , facendomi sentire il suo respiro , che si scontrava con la mia pelle , provocandomi i brividi . La lontananza iniziava a essere ingombrante . Avevo bisogno di annullarla , di arrivare a lui senza che ci fossero ostacoli . Senza accorgermene , mi avvicinai ancora di più al suo viso e il mio sguardo , cadde involontariamente , sulle sue labbra . Alzando gli occhi , notai che anche le sue pupille riflettevano l'immagine delle mie .
All'improvviso Isaac , superò la barriera che si era creata tra di noi e fu in quel momento , che le nostre labbra si unirono , facendo fermare il tempo per un istante che sembrò infinito . Nessun rumore , nessun odore , nessuna immagine e nessuna sensazione . Solo la voglia , di fare diventare quel momento infinito e di potere assaporare ogni emozione .
Quando però ci staccammo , tutta la magia sembrò svanire , almeno per me . Non potevo permettermi di farmi sovrastare dalle emozioni , dovevo gestirle , non potevo farlo soffrire . Il mio destino era segnato , avrei dovuto sposare un altro e non potevo , anzi non dovevo fare soffrire Isaac . Le persone a cui tengo , non devono sentirsi tristi o arrabbiate a causa mia no , non più . Senza dire niente , lo guardai e scappai , non sapevo neanche dove stavo andando , ma sapevo di doverlo fare . Volevo restare , guardarlo negli occhi e dirgli ogni cosa che provavo per lui , finalmente lo avevo capito . Io ero innamorata di lui e quel bacio , era stata la cosa più bella della mia vita , nonostante fosse stato così sbagliato , sembrava così giusto .
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Basta un secondo per provocare un uragano
General FictionQuesta è la storia di una ragazza che aveva qualsiasi cosa la vita potesse dare a qualcuno. La sua vita veniva invidiata da molte persone , infatti si poteva sentire l'invidia delle ragazze tutte le volte che passava per i corridoi della scuola . F...