Era arrivato il momento che speravo non sarebbe mai giunto . Non ero pronta , per niente , ma pensai che non lo sarei mai stata , quindi dovevo farmi forza . Dovevo parlargli prima di partire , non potevo rimane lì con le mani in mano . Senza dirgli quello che provavo , senza che lui sapesse , la verità .
"Ecco io...volevo dirti... che si emm...insomma quello che... " cercai di spigarmi io , con scarsi risultati . Avrei tanto voluto , potere aprire la bocca e che le parole fossero uscite da sole , ma purtroppo non era così semplice . Dovevo riuscire a connettere il cervello alle mie labbra e formulare delle frasi sensate . Più facile a dirsi che a farsi . Dovevo ragionare , riordinare le parole , metterle una dopo l'altra e poi pronunciarle , non mi sembrava una cosa così difficile , eppure non era così scontata . Iniziai a torturare le pellicine sulle mie dita , fino a farle sanguinare , ma non importava . Non sentivo dolore , era solo l'agitazione , che mi faceva sembrare probabilmente un idiota anche agli occhi di Isaac .
"Allora hai intenzione di dirmi qualcosa o vuoi continuare a balbettare parole a caso ? " disse lui incoraggiandomi ad andare avanti ,
"Si lo so , io in realtà avrei tante cose da dirti , ma a quanto pare dico solo stupidaggini , mi perdo nei miei stessi pensieri e... sono ridicola vero ? " domandai sentendomi completamente idiota .
"No , per niente , sei semplicemente tu " rispose lui facendo un leggero sorriso , che mi mandò in confusione . Non riuscivo a capire se fosse un complimento , anche perché lui non me ne aveva mai fatti .
"Dovrebbe essere un complimento ? " ,
"Mah diciamo di sì " disse lui spostando lo sguardo da un altra parte . Era impercettibile ma io sapevo , che gli costava molto ammetterlo , perciò decisi di non insistere sulla questione ."Comunque cosa dovevi dirmi ? " , ritornò sul discorso iniziale , un pugno dritto nello stomaco , appena mi ricordai di ciò di cui dovevamo parlare . Dovevo solo lasciarmi andare come avevo fatto prima . Lasciare che non fossero i miei pensieri a diventare parole ma , che esse fluissero da sole dentro la mia mente creando i miei pensieri , le mie emozioni e che poi fuoriuscissero per giungere a Isaac .
"Penso che anche tu sappia di cosa voglio parlare " iniziai con cautela io , tenendo sempre lo sguardo fisso a terra ,
"Si lo immagino " cambiò espressione diventando più serio ,
"Io volevo spiegarti perché me ne sono andata " parlai quasi impercettibilmente ,
"Non c'è ne è bisogno davvero , è chiaro che per te non ha significato niente quel bacio " rispose guardandomi diritto negli occhi e facendomi vedere la rabbia , che provava dicendo quelle parole .
"Ma no io..." provai a interromperlo ma lui mi fermò ,
"Non mi devi delle spiegazioni , è andata così , non voglio che tu ti senta in colpa . Faremo finta che non sia mai successo . Ci vediamo Allison . " concluse il discorso per poi iniziare a camminare verso l'uscita .Nella sua voce , si sentiva una punta di amarezza , stava soffrendo , per colpa mia . Ma questo volava dire che per lui era stato qualcosa quel bacio . Non potevo permettergli di andare via . L'altra volta ero stata io a scappare , per questo non potevo permettere che lui facesse il mio stesso errore . Non potevo lasciare che fuggisse , da tutto ciò , senza sapere come stavano davvero le cose .
"Isaac , fermati ! " urlai nel silenzio del corridoio vuoto , vidi la sua figura bloccarsi per poi girarsi lentamente verso di me .
"Non è come pensi...Isaac io ti... ." , ma proprio mentre stavo per pronunciare quelle due parole che non avevo mai avuto il coraggio di dire a nessuno , venni interrotta , dalla persona che speravo di vedere il più tardi possibile ."Mamma..." , il mio stomaco si strinse fino a farmi provare una fitta , il mio cuore si congelò per qualche instante , facendomi sentire come se non fossi più su questo mondo , le mie braccia crollarono , cadendo lungo i fianchi e i miei occhi si riempirono di rabbia nel vedere la sua figura . Il suo sorriso perfido e la sua aria soddisfatta .
"Forza Allison , si torna in Italia prepara i bagagli " mi ordinò ,
"Ma io..." cercai di oppormi ma venni interrotta bruscamente ,
"Niente storie , andiamo , ora ! " alzò la voce lei facendomi sobbalzare .
Senza proferire parola , guardai Isaac di fronte a me , che mi osservava con tristezza .Nonostante ciò scossi la testa , per fargli capire di non intervenire . Non sarebbe stato giusto , farlo immischiare nei miei casini , anche perché ero sicura che già lui ne avesse di suo . Questa era la mia battaglia e di nessun altro , se c'era qualcuno che doveva uscirne quella ero io . Seguii mia madre e ci dirigemmo vero l'auto , stranamente , non c'era mio padre e questa cosa mi preoccupò parecchio . Loro infatti , non si separavano mai , non si erano mai amati , si erano sposati solo per affari , ma nonostante ciò viaggiavano sempre in coppia . Per i loro guadagni , avrebbero fatto di tutto , mentre per me , assolutamente nulla . Loro mi hanno sempre visto come una pedina , infatti se non fosse stato per il fatto che a breve erediterò l'azienda e quindi dovrò gestirla io , non mi avrebbero neanche considerato . Sembra esagerato ciò che sto dicendo , ma è inutile negare l'evidenza .
"Salve signorina Parker " mi salutò educatamente come al solito , l'autista ,
"Buongiorno Roger , come sta ? " chiesi gentilmente .
Lui era sempre stato il nostro autista , fin da quando ero bambina . Sono molto affezionata a Roger , diciamo che è come un nonno , ma a causa di mia madre non abbiamo mai potuto parlare in modo informale .
"Basta con le chiacchiere , non è il momento . Abbiamo tantissime cose da fare prima della nostra partenza . " intervenne mia mamma con quella sua voce stridula .
"Cioè cosa dovremmo fare ? " domandai confusa ,
"Beh mi sembra ovvio , dobbiamo andare in gioielleria per scegliere l'anello di fidanzamento " rispose con acidità ,
"Ma non dovrebbe essere lui a sceglierlo ? " , non stavo capendo molto bene , quindi avevo bisogno di fare chiarezza ,
"Si ma lo sai come sono gli uomini , non sanno scegliere le cose adeguate . Perciò , sceglieremo noi l'anello più bello e alla fine lo consegneremo al tuo futuro marito , che lo regalerà a te . " concluse la spiegazione .
"Vorrai dire che tu lo sceglierai " la corressi io ,
"Ovvio , tu hai dei gusti orrendi , lo si vede anche da come ti vesti " ."Comunque appena tornate inizieremo anche i preparativi per il matrimonio " continuò lei come se non mi avesse appena offeso ,
"Ma il matrimonio sarà quando avrò diciotto anni , perché iniziare a prepararlo ora che non ne ho ancora diciassette ? " la interruppi subito ,
"Beh perché ci vorrà parecchio per scegliere tutto . Il buchè , l'abito , dove si terrà la cerimonia , chi invitare , il ricevimento , le fedi e l'abito dello sposo . Insomma bisogna iniziare come minimo una anno prima con i preparativi " .Solo a sentire la parola matrimonio , mi veniva da vomitare , le avevo retto il gioco troppo a lungo . Avevo ascoltato ciò che aveva da dire , sperando che fosse cambiato qualcosa , ma tutto era uguale a prima . Non si era smossa neanche di un millimetro dalla sua idea . Non lo tolleravo , questo suo atteggiamento di superiorità e come mi trattava . Per anni avevo subito , senza interferire con le loro idee malsane , ma adesso ero cambiata e non avevo intenzione di farmi comandare .
"No " dissi cercando di mantenere la calma ,
"No cosa ? " domandò lei perplessa ,
"Non tornerò con te in Italia " continuai guardandola fissa negli occhi .
"Oh si che lo farai , pensi di avere il potere di scegliere ? Sei solo una ragazzina , le prendo io qui le decisioni " affermò con durezza .
"Per anni , ho lasciato che tu comandassi la mia vita insieme a papà . Voi non mi avete mai considerato come vostra figlia , ero solo un burattino . Mi avete usata , avete programmato la mia vita , solo perché un giorno avrei preso in mano io le vostre attività . Non ho mai potuto fare ciò che desideravo , a scuola venivo sempre lasciata sola , ho sofferto per anni , per colpa dei vostri guadagni . Sai che ti dico , non mi importa niente dell'azienda di famiglia , tenetevela , fatene ciò che volete , ma non lasciatela a me , perché è quella che mi ha rovinato la vita . Sono stanca , di non potere essere chi voglio , ma di dovere diventare ciò che volete voi . Sono stanca di fingere , di non potere nemmeno scegliere chi amare . Sono stanca di voi , della mia vita . Io vi odio , i genitori dovrebbero proteggere i figli , non costringerli a vivere una vita piena di problemi , non fargli notare solo gli errori che fanno e non lasciarli da soli nel momento del bisogno . Io ti odio ! Ti odio con tutta me stessa ! Per avermi reso ciò che non ero e per avermi reso la vita un inferno ! Non fai altro che manipolarmi , insultarmi e farmi sempre sentire inferiore . Ti odio anche solo per il fatto che a causa tua ora ho capito , cosa vuole dire odiare qualcuno . Questa sensazione orribile di rabbia che ho addosso , è colpa tua se la sto provando . Io non ti considero mia madre . Non sei mai stata una mamma . Perciò , non tornerò con te in quel posto schifoso che chiamate casa . Non cercarmi mai più , perché io da oggi non sono più tua figlia ! " terminai il discorso alzando il tono della voce .Aprii la portiera della macchina e scesi da essa . Aveva iniziato a piovere ma non importava , quelle gocce che bagnavano la mia pelle mi facevano sentire libera . Iniziai a correre per tornare a casa da quella che consideravo una vera famiglia , sotto la pioggia battente , sotto le gocce di libertà .
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Basta un secondo per provocare un uragano
General FictionQuesta è la storia di una ragazza che aveva qualsiasi cosa la vita potesse dare a qualcuno. La sua vita veniva invidiata da molte persone , infatti si poteva sentire l'invidia delle ragazze tutte le volte che passava per i corridoi della scuola . F...