Dopo la discussione , ero tornata subito a casa , non avevo voglia di parlare con nessuno e i miei "fratelli " , dovevano averlo capito perché non mi fecero alcun tipo di domanda . Non avevo voglia di fare niente , non volevo studiare , non volevo andare fuori , non volevo dormire e nemmeno mangiare . La cosa era davvero strana , infatti di solito mi sarei divorata anche il tavolo , ma oggi era diverso . Era la prima volta che mi sentivo così , ero come arrabbiata , come se avessi una fiamma dentro di me che stava occupando tutto il mio corpo , ma allo stesso tempo , avevo come il ghiaccio , che mi faceva venire freddo e sentire in colpa . Due emozioni completamente contrastanti che non potevano convivere insieme . Mi sentivo persa , ho sempre saputo cosa volevo e cosa provavo , infatti trovarmi in questa situazione non mi piaceva per niente , non sapevo come comportarmi . Odiavo sentirmi così , era come se fossi in un labirinto senza avere la minima idea di dove andare e più provavo ad orientarmi più mi perdevo , rimanendo intrappolata in quella grande confusione di emozioni . Non volevo abbattermi , non lo avevo mai fatto e non avevo la minima intenzione di farlo proprio ora . Ripensandoci , ci avevo anche guadagnato , in fondo non avrei più dovuto sopportarlo e ascoltare tutte le cavolate che diceva . L'unico problema che non sarebbe stato facile da superare però , era solo uno , ovvero la scuola . Perché anche se avessimo fatto finta di essere sconosciuti , ci saremmo comunque incrociati nei corridoi e anche nei corsi che avevamo in comune e lì si che sarebbe stato un problema . Non ne potevo più , così arginai il problema non pensandoci e andando a dormire , togliendo ogni pensiero dalla mia mente .
La mattina era il momento della giornata che avevo sempre odiato . Quella brutta sensazione di dovere uscire da sotto le coperte e passare da un caldo impressionante al freddo allucinante che c'è la mattina , la sveglia che suona e che si continua a ritardare pur di potere dormire anche due minuti e poi il fatto di dovere andare a scuola . Pensando a tutto quello che dovevo fare avrei preferito rinchiudermi in camera per tutto il giorno , ma non potevo saltare la verifica di biologia di oggi . Con tutta la forza di volontà che avevo mi alzai e mi preparai , con la mia solita lentezza .
"Dai Allison , hai la velocità di un bradipo ! " mi stava urlando contro Vic ,
"Almeno i bradipi sono belli a differenza tua " gli risposi io , non aveva molto senso ciò che avevo detto , ma per insultarlo avrei detto qualsiasi cosa .
"Guarda che io sono bellissimo e poi sono molto più belli gli ippopotami dei bradipi " ,
"Ma sei serio ? se mai i fenicotteri " urlai per farmi sentire mentre scendevo al piano di sotto ,
"Ma se aprissimo uno zoo in casa ? " domandò Nick intervenendo nella conversazione ,
"Sii , sarebbe fantastico così magari una scimmia ti tira qualcosa in testa e diventi più intelligente " dissi io ottenendo uno sguardo offeso da parte del fratello più piccolo ,
"Ah ah ah molto simpatica " ,
"Potremmo chiamarlo lo zoo dei paguri " propose Eloise intervenendo nella conversazione ,
"No secondo me è meglio lo zoo dell'alpaca gigante " disse Nick ,
"Ma ti prego che nome orribile ! Meglio lo zoo degli elefanti " esclamò Vic assumendo una faccia compiaciuta , da ciò che aveva appena detto .
"Sarebbe meglio chiamarlo lo zoo dei definenti visto che sarà gestito da noi " dissi io soddisfatta per averli zittiti tutti , subito dopo la mia affermazione scoppiammo a ridere , continuando a parlare della realizzazione del nostro progetto .
"Nessuno farà uno zoo " disse Gary distruggendo tutti i nostri sogni ,
"Ma papà ! Guarda che è una questione importante sai quanto potremo guadagnare !" protestò Eloise , iniziando a battere i piedi per terra ,
"Potreste andare a scuola , studiare e trovare un lavoro per guadagnare , invece di pensare di fare queste cavolate " concluse il discorso Grace .
Delusi e sconvolti che non volessero fare una cosa così bella , salimmo in macchina senza proferire parola .
Appena arrivati ci dividemmo , dovevamo prendere tutti strade diverse , Eloise si diresse verso la scuola media , io e gli altri due prendemmo la stessa strada finché ognuno andò dal suo gruppo di amici . Non vedevo Abigail e Debby dal giorno della festa , non volevo incontrarle . Sapevo che mi avrebbero fatto tantissime domande su Isaac , ma non ne volevo parlare anche perché non avevo delle risposte . Quella mattina avevo letteratura , uno dei corsi che avevo in comune con Isaac . Solo l'idea che lui potesse essere nella mia stessa stanza , mi faceva ribollire la rabbia ma sentivo anche un senso di ansia e tensione . Fortunatamente appena entrata in classe , l'aula era deserta , così presi subito il posto in fondo , sperando che nessuno si mettesse di fianco a me , altrimenti avrei anche potuto fulminarlo all'istante . La campanella suonò e una massa di persone entró in classe , ridevano tutti e scherzavano fra di loro , sembravano così felici . In quel momento mi venne una sensazione di nostalgia , mi mancava quella felicità , era da un po' che non mi sentivo così , che non ridevo , che non avevo preoccupazioni , che non ero felice . Da quando ero arrivata in America , la mia vita era incredibilmente migliorata , avevo conosciuto tante persone che mi facevano stare bene , la mia famiglia ospitante era diventa come se fosse la mia vera famiglia e la scuola andava bene . Tutto andava perfettamente finché non avevo incontrato lui , il ragazzo che ha fatto diventare tutto il mio mondo un grande casino a causa del suo carattere . Il suono della campanella mi risvegliò dai miei pensieri , la professoressa era appena entrata e come al solito aveva uno sguardo severo , anche se oggi era più allegra del solito . "Bene ragazzi ! Oggi parleremo di un famoso poeta latino , ovvero Catullo " urló entusiasta , purtroppo per lei però tutta la classe sembrava disinteressata e annoiata . Nessuno stava ascoltando così per richiamare l'attenzione si schiarì la voce , "Qualcuno di voi sa dirmi chi è ? " domandò speranzosa , silenzio totale , a quanto pare nessuno lo aveva mai sentito nominare . Io in realtà sapevo benissimo chi era e che cosa aveva scritto ma non avevo intenzione di intervenire , non oggi . "Beh , ad ogni modo fu un grande poeta , che scrisse delle poesie davvero straordinarie dedicate a una donna " iniziò il discorso la professoressa ,
"Eh certo tutti i poeti dedicano le poesie alle donne che amano che però non li considerano nemmeno " disse un ragazzo provocando le risate di tutta la classe .
"In questo caso ti sbagli , infatti , Catullo aveva conosciuto questa donna che , nelle sue poesie chiamerà Lesbia , appena si trasferì a Roma " continuó la professoressa iniziando ad ottenere l'attenzione della classe . Era incredibile , era come se quella donna avesse un potere , aveva la capacità di rendere ogni parola che usciva dalla sua bocca interessante . Dovevo ammettere che nonostante non mi interessasse l'argomento , era davvero brava nel suo lavoro . "Infatti si innamorò subito di lei , avevano una storia , ma non era una storia stabile , infatti lei andava da lui per poi abbandonarlo e andare con altri uomini . Catullo era stanco di essere il suo zerbino , così ogni volta cerca di convincere se stesso dicendo che se fosse tornata non l'avrebbe più voluta , ma ogni volta accadeva sempre il contrario . " , "Era una relazione molto altalenante , infatti egli scrisse molte poesie sulla loro strana relazione , una tra le più importanti è odi et amo . " concluse la professoressa . "Professoressa mi scusi ma perché si chiama così questa poesia ? " domandò una ragazza , "Beh perché rappresenta le emozioni del poeta , Catullo infatti amava Lesbia ma allo stesso tempo la odiava per il suo comportamento . Provava due emozioni contrastanti che neanche lui sapeva spiegarsi " rispose gentilmente la prof .
"Possiamo leggerne un pezzo ? " chiese un altro mio compagno di corso , "Certo ! " disse soddisfatta la donna che finalmente la classe si stesse interessando all' argomento . "Ve la leggerò già tradotta in italiano . " , si schiarì la voce e cominciò a leggere , " Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e mi tormento. " . A quelle parole , mi venne istintivamente da girarmi verso Isaac , ma fu l'errore più grande , perché anche lui mi stava fissando . I suoi occhi , erano incatenati ai miei , era come se le parole della poesia avessero risvegliato qualcosa dentro di noi . Non capivo bene cosa fosse , so solo che in quel momento , sapevo che avrei dovuto guardalo .
"Adesso ragazzi , vorrei sapere che cosa vi hanno trasmesso questi due versi che vi ho letto " chiese la professoressa curiosa delle risposte . "Secondo me non si può provare sia odio che amore per una persona , sono due emozioni troppo diverse " intervenne un ragazzo , era il pensiero più stupido che avessi mai sentito , certo che si può se solo usassi il cervello pensai . "Anche secondo me , o odi qualcuno o lo ami " disse sostenendo l'amico un altro , ma quanto poteva essere stupida la gente , non posso credere che ci siano ancora persone che non ragionano nemmeno .
"Secondo me invece è possibile provare tutte e due queste emozioni contemporaneamente " dissi io , senza rendermene conto avevo parlato ad alta voce , ora tutti gli occhi erano puntati su di me e anche quelli di Isaac mi stavano guardando confusi e incuriositi allo stesso tempo .
"Come mai dici così Allison ? " mi incitò la professoressa ad andare avanti con il discorso , ormai non potevo tirarmi indietro , dovevo dire quello che pensavo . "Si è vero sono due emozioni opposte , ma non si può controllare quello che si prova , Catullo non odiava veramente Lesbia , ma odiava il modo in cui lo trattava e come lo faceva sentire . Era follemente innamorato di lei talmente tanto che ogni volta che lei tornava da lui dopo essere andata con altri uomini , lui non era in grado di respingerla . Perché quando ami qualcuno anche se fa degli errori ci passi sopra e chiudi un occhio , perché ci tieni talmente tanto a quella persona che non la vorresti perdere per nulla al mondo . Catullo non odiava Lesbia ma la amava con tutto se stesso e cercava di odiarla ma in fondo non ci è mai riuscito . Questo odio di cui parla infatti non è rivolto verso di lei ma verso se stesso , lui si odiava perché nonostante tutto continuava ad amarla . Quindi si , si può provare sia odio che amore per una persona , perché non si sceglie di chi innamorarsi e anche se le persone sbagliano si perdonano perché si tiene troppo a loro " terminai il discorso io . Ormai il mio sguardo non era più rivolto verso la professoressa o verso la classe , no era completamente verso Isaac , era come se l'intero discorso fosse dedicato a lui . In realtà non capivo perché visto che io non lo amavo e nemmeno lui amava me , ma era come se in quel momento avessi sentito il bisogno di dedicargli ogni singola parola che avevo detto .
Nel frattempo tutta la classe era rimasta scioccata del mio intervento e mi guardavano tutti ancora increduli . L'unica che sembrava soddisfatta era la professoressa , che guardò sorridente , "Molto bene Allison ! Bene ora potete andare , la lezione è terminata , tu invece , rimani qui un attimo che ti devo parlare " disse indicandomi . Tutti uscirono , incluse le mie amiche , che mi guardano come per dire "dopo ci devi spiegare alcune cose " e poi la porta si chiuse lasciandomi da sola con l'insegnante .
"Devo ammettere che hai fatto un discorso molto bello " ,
"Oh...ehm... grazie " dissi timidamente io ,
"Sembrava quasi che tu stessi provando quello che provava Catullo " continuò lei il discorso , mi stava mettendo davvero a disagio , non capivo dove volesse arrivare .
"No è che... ecco io... mi immedesimo molto nelle persone , provo a mettermi nei loro panni per capire le loro emozioni tutto qui " cercai di spiegarle io , sperando di essere convincente .
"Ma certo capisco . Ora comunque puoi raggiungere i tuoi compagni se vuoi " disse gentilmente , la ringraziai mentalmente per non avere continuato il discorso e mi diressi verso la porta , ma non appena afferrai la maniglia , la sua voce mi bloccó .
"Ah un ultima cosa , se devi dire qualcosa a Isaac ti consiglio di farlo al più presto " disse lasciandomi di sasso , ma come faceva a sapere certe cose , cosa era un indovina per caso ?
"Ma non capisco di... cosa stia parlando " dissi con voce tremante , lei in risposta mi rivolse un sorrisetto , "Oh andiamo ve bene che sono un po' vecchia ma non sono stupida , quelle parole erano chiaramente rivolte a lui , non vi staccavate gli occhi di dosso e da come le hai dette sembra che tu abbia un mondo di cose da dirgli " , la sua risposta mi spiazzò , era davvero impressionante come avesse capito tutte queste cose in soli dieci minuti in cui avevo parlato .
"Ma veramente io..." cercai di parlare ma niente da fare , lei mi bloccò ,
"Allison se hai qualcosa da dirgli fallo ora , la vita è una sola e come dicono in latino "carpe diem " , ovvero cogli l'attimo . Detto questo se ne andò lasciandomi da sola nell'aula con ancora più confusione in testa . Ora cosa avrei dovuto fare ? Andare a parlare con lui ? O andare alla mensa e basta ? Ma che poi cosa gli avrei detto , non avevo niente da dirgli , volevo solo chiarire per tornare amici come prima niente di più , "sei sicura di non volere niente di più dell'amicizia ? " fu la domanda che mi comparve in testa e la risposta che venne nella mia mente fu : non lo so .
STAI LEGGENDO
Basta un secondo per provocare un uragano
Ficção GeralQuesta è la storia di una ragazza che aveva qualsiasi cosa la vita potesse dare a qualcuno. La sua vita veniva invidiata da molte persone , infatti si poteva sentire l'invidia delle ragazze tutte le volte che passava per i corridoi della scuola . F...