Giorno 12

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"Sei sicura?" Era la quarta volta che lo chiedeva. 

"Luke. Sicurissima. Non c'è nessuno in casa" scosse il capo, chiudendo la porta d'ingresso e poggiando le sue Vans vicino la porta. Lui esitò a fare un passo in avanti, lo stesso per togliere le sue scarpe. La ragazza camminò verso la cucina da cui afferrò due bicchieri fuori dalla credenza e riempiendoli di Soda. 

Ella si sedette sul bancone, casualmente seduta affianco a Luke, in piedi vicino al bancone, mantenendo il bicchiere nella sua mano. 

"Hai una casa carina" commentò guardandosi intorno nella grande cucina. 

"Grazie" rispose cercando e tastando il suo iPhone al suo fianco. 

Mise una canzone dei Green Day e osservò Luke battere le sue affusolate dita a ritmo di musica. "La canterai?" gli domandò e lui venne preso alla sprovvista. 

"I-io non ..."

"Per favore?" piagnucolò e lui annuì esitando prima di cominciare a cantare il testo. 

And there's nothing wrong with me 

This is how I'm supposed to be

In a land of make believe

That don't believe in me

(E non c'è niente di sbagliato in me

Questo è quello che supponevo di essere

Nella terra dei credenti

Che non crede in me)

Quella era la prima volta che Luke Hemmings andò a casa sua. 


55 days with Luke Hemmings (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora