Giorno 11

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"Dovremmo andare da qualche parte oggi" disse Luke e Blaze lo guardò con un sopracciglio alzato. 

"Dove?" domandò e lui scrollò le spalle. 

"Dappertutto. Il mondo è la nostra ostrica(*)" disse e la ragazza ridacchiò. 

"Caspita, sembri mio padre" disse e poi fu il turno del ragazzo guardarla inarcando un sopracciglio. 

"Andiamo al bowling" suggerì. La ragazza ridacchiò e annuì. 

"Qualunque cosa tu dica, Hemmings" gli disse, e si alzarono in piedi prima di camminare verso l'auto di Luke. 

Dieci minuti dopo, loro indossavano scarpe differenti e Blaze manteneva una palla da bowling vicino il suo volto. 

"Puoi farcela, Blaze" sussurrò a sé stessa prima di oscillare il suo braccio all'indietro e far rotolare la palla per il vincolo. Sospirò e abbattè tutti i birilli. Si girò per incontrare l'espressione sorpresa di Luke. 

"Brava" si complimentò e la ragazza buttò le braccia in aria. 

"Ce l'ho fatta!" esclamò e Luke rise prima di alzarsi e afferrare una pesante palla dal bancone. Con facilità fece rotolare la palla per la corsia e guardò come colpì tutti i birilli. Si voltò e ritornò al suo posto. 

"Blaze, potrei anche non praticare più sport, ma questo non vuol dire che non sono ancora bravo" disse facendo imbronciare la ragazza. 

Luke vinse. 

Quello era il primo giorno in cui lasciarono il parco. 









*Il mondo è la nostra ostrica = il mondo è nelle nostre mani.

55 days with Luke Hemmings (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora