Giorno 53

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Blaze si svegliò con una iniziativa nel cuore della notte. Sopirò non appena guardò l'orologio. 7.59. Ella si alzò dal letto, scese le scale, ed uscì gli ingredienti necessari per i pancakes. Non appena finì di fare l'impasto, Andrew scese frettolosamente le scale e uscì fuori dalla porta, trasportando qualcosa. Qualcosa di grande. Blaze spense subito il forno e guardò verso la porta con un sopracciglio accigliato prima che  ansimasse. Luke. 

Blaze corse fuori dalla porta, e guardò la macchina. Andrew stava posizionando Luke sul sedile posteriore mentre Liz usciva frettolosamente dalla casa. 

"Tesoro, hai bisogno di vestirti!" esclamò Liz, e Blaze annuì correndo in casa nella stanza di Luke. Afferrò una camicia rossa dalla sedia vicino la scrivania e la poggiò sopra alla sua canotta nera. Mise i pantaloncini e afferrò il suo cellulare prima di volare giù per le scale e saltare su nei sedili posteriori della macchina, dove Luke appoggiò la testa sul grembo della ragazza. 

"Blaze" gemette e la ragazza fece scorrere una mano nei suoi capelli sudati. Ella lo zittì.

"Sono proprio qui, piccolo" disse guardandolo negli occhi. Blaze portò i suoi capelli in una coda e fece scivolare il suo piede nelle sue Vans nere. 

Minuti dopo, lo misero in una barella e lo portarono dentro. Blaze e i genitori di Luke andarono nella stanza d'attesa. Sembrava come se fosse passato tantissimo tempo da quando erano seduti all'interno di quella stanza fino a quando un dottore finalmente uscì. 

"Il signore e la signora Hemmings? E Blaze, vero?" I tre si alzarono in piedi non appena il dottore si avvicinò a loro. 

"Per ora il ragazzo sta bene. Ma se ne andrà molto presto." Si girò verso Blaze. "Puoi andare da lui, se vuoi. Stanza 48" disse e la ragazza si precipitò giù nel salone, facendo irruzione nella stanza. Egli era così concentrato nello scrivere chi sa' cosa, che non si accorse neanche della presenza di Blaze. 

"Ehi" disse ed egli finalmente alzò gli occhi dalla carta e le sorrise. 

"Ehi, piccola. Cosa succede?" domandò, e lei ridacchiò. 

"Cosa succede a me? Sei tu quello in ospedale." Egli rise. 
"Cosa stai scrivendo?" domandò, sedendosi sul lato del suo letto. Egli le tolse la carta dalla sua vista con un sorrisetto. 

"Non hai ancora il permesso di leggere" disse ed ella ridacchiò. 

"Mi stai scrivendo una lettera?" domandò ed egli scrollò le spalle, ma il piccolo sorriso sulle labbra gli andò via. "Che dolce che sei! E' una cosa adorabile. Sei come un nerd" gli baciò la fronte ed egli ridacchiò. "Vuoi che chiami i ragazzi? Dicono che morirai presto." Egli annuì. Blaze si avviò per uscire fuori dalla stanza ma Luke la richiamò. 

"Blaze" disse, ed ella si girò. "Vieni qui" disse e lei obbedì. Egli le stampò un piccolo bacio sulle labbra e annuì. "Okay, ora puoi andare." Blaze rise. 

"Fai sul serio, Hemmings?" Lo chiamò per cognome dopo quelli che sembravano anni. 

"Ehi, non so per quanto altro tempo potrò farlo. Meglio darne tanti quanto posso." Blaze rise e uscì fuori dalla stanza. 

Quello era il giorno in cui Luke andò in ospedale per l'ultima volta. 

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Okay, ammetto di aver pianto mentre traducevo questo capitolo, anche perché avevo come sottofondo la canzone "When I'm gone" di Eminem.
Non so voi lettrici come vi sentite in questo momento, ve lo aspettavate?  

Non posso credere di essere arrivata al 53esimo capitolo, o mamma... 
Riguardo il gruppo di WhatsApp, se volete entrarci a far parte scrivetemi il vostro numero in chat privata ed io vi aggiungerò lalala ^-^, in questo modo ci prepareremo insieme alla morte di Luke e piangeremo insieme. Voglio che siate in molte :3
A presto. All the lovee.x

55 days with Luke Hemmings (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora