6 • DRAGHI, DEMONI E SANGUE FIRESTARS

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"Non temere il drago, fermerò il suo fuoco, niente può colpirti dietro questo scudo."


Shane si era aggrappato a Lex come se fosse la sua ancora di salvezza in un oceano in tempesta, senza riflettere delle sue azioni, e si pentì immediatamente di averlo fatto. Era stato più forte di lui cercare un appiglio, dimostrazione che non sapesse come muoversi in caso fosse stato lasciato da solo. Al contrario delle sue aspettative, però, fu estremamente sorpreso quando l'angelo nero gli accarezzò la testa con fare rassicurante. Le sue dita lunghe e flessuose gli ricordavano le dita dei musicisti.

— Sta' tranquillo. — Sussurrò, e fu come se sentire quella voce gli avesse dato forza e certezza, come se quella semplice parola fosse bastata a tranquillizzarlo sul serio, come se Lex avesse saputo esattamente cosa dire per spegnere la sua ansia e mettere a tacere i suoi pensieri. Era una cosa di cui era stato capace senza nemmeno impegnarsi, e questo fece rabbrividire l'angelo bianco. Per un istante solo percepì che nel loro avvicinamento si celava qualcosa di oscuro, qualcosa che tornava al passato più remoto della sua vita, il sentore di un legame già predestinato. La nebbia scura si dissolse così rapidamente come si era presentata e i due angeli, prima ancora di tutto il resto, notarono subito che l'apertura sul soffitto si era chiusa. Shane vide Lex sorridere, senza capirne il motivo, finché non si accorse che al centro della stanza, in assoluto silenzio, c'erano un drago spinato e una Signora vestita nero, così come le sue ali. Fece istintivamente un passo indietro alla vista della creatura, ma Lex lo bloccò per un braccio, costringendolo accanto a sé e rassicurandolo con un gesto della mano. La donna, ancora sconosciuta a Shane, aveva un viso severo e terribilmente austero, aveva i capelli raccolti in una pettinatura accurata con uno chignon e lunghi boccoli neri che le ricadevano sulle spalle e dietro la schiena, indossava un vestito nobiliare dal corpetto stretto e la gonna ampia e lunga, che contribuiva a conferirle un aspetto solenne. Poi l'angelo bianco ebbe una sorta di illuminazione, e capì che quella doveva essere la Regina del Mondo Inferiore. Ecco spiegato perché era stata accompagnata da un drago e anche perché Lex non mostrava il minimo accenno di paura o nervosismo, anche se quest'ultima osservazione contava poco e niente, dato che Lex sembrava non provasse mai nulla.

In men che non si dicesse il Re fu accanto alla nuova arrivata. La guardò così come si guarda il proprio nemico, poi fece il sorriso più falso che potesse sfoderare e la presentò, appunto, come "la Regina dei Mondi Sotterranei". La donna fece un inchino classico da dama di corte, poi rivolse uno sguardo dolce e apprensivo ai quattro ribelli e si congedò dalla Sala insieme al Re, probabilmente per recarsi a Palazzo. Shane non se ne preoccupò e si guardò intorno, oltre la sagoma del drago che seguiva lentamente la Regina all'esterno, come se fosse un vero e proprio animaletto da compagnia. Guardando tra la piccola folla che si era radunata attorno al buffet per domare le fiamme intravide Eva, quindi, sperando che la ragazza non l'avesse ancora notato, si girò di nuovo cominciando a parlare di argomenti futili con i suoi compagni. Non immaginava certo che la sua promessa fidanzata, lo aveva osservato tutta la sera e lo aveva evitato volontariamente, sebbene senza rinunciare alla sua preda. Infatti, per la ragazza ormai Shane era solo una delle tante pedine della sua grande scacchiera. Era un obiettivo da raggiungere e lei non aveva certo voglia di perdere, qualsiasi fosse il prezzo richiesto. Shane, ignaro di chi fosse davvero Eva e di quali fossero i suoi piani, si rilassò pensando che il peggio fosse passato.

L'angelo bianco, però, aveva cantato vittoria troppo presto, forse. Si sentì, non molto in lontananza, uno stridio di artigli sul legno e poi sul marmo, un ruggito e un grande fragore. Lex si allarmò portando istintivamente una mano alla cintura per prendere un'arma, che però non c'era. Il ribelle imprecò, probabilmente per essersi pentito di aver portato poche armi con sé. Si sentì nuovamente il verso di un drago, poi l'urlo di una donna, e il rumore di qualcosa andato in frantumi, allora Shane iniziò a preoccuparsi seriamente e si guardò intorno in cerca di qualsiasi cosa assomigliasse a un'arma per difendersi eventualmente. Si accorse che Lex aveva tirato fuori dal nulla un coltello coffin bowie con la lama di damasco, lo guardò con aria interrogativa e, come se glielo avesse letto negli occhi, il ribelle porse a Shane il coltello che stringeva nella mano destra, poi gli regalò uno sguardo deciso che gli stava palesemente chiedendo di assecondarlo, mentre tutti gli altri angeli nella Sala si stavano allarmando come galline in un pollaio.

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