11 ~ I MONDI DI MEZZO ~

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"Se tu avessi il potere di guardare nelle persone, mi guarderesti dentro e vedresti che non ho un cuore."


Adesso ho tutto, pensò Anne sistemando il fiore di Meviar che aveva appena colto. Erano fiori che crescevano solo nei Mondi Superiori, erano rari e ricercati perché servivano soprattutto come ingrediente fondamentale di molte pozioni, come quella che stava per preparare appunto la Principessa. Venti giorni passano in fretta, si disse ripensando con disgusto alle parole dell'angelo ricattatore, la sua mente era in subbuglio per ciò che sarebbe avvenuto se avesse accettato il suo invito o se l'avesse rifiutato. La scelta appariva semplice: si o no. Avrebbe dovuto lasciare che l'egoismo trionfasse sugli altri sentimenti? Non ne aveva idea, ma era meglio tenersi preparati; la mente a volte gioca brutti scherzi, e Anne non sapeva davvero cosa avrebbe scelto. Si strinse nell'impermeabile beige per cercare di limitare gli spifferi di vento che la facevano rabbrividire in continuazione. Temette persino di potersi gelare il sangue restando ancora a lungo fuori. Era ormai inverno inoltrato. Arrivò con fatica al Palazzo ed entrò da dove era uscita in precedenza, con tutta la cautela che poteva avere un qualsiasi essere vivente irrigidito dal freddo. Quando finalmente rientrò in camera sua, notò con tristezza che Cheryl era ancora coricata inerme sul letto, la stanza era abbastanza disordinata e per giunta adesso c'era anche della neve sul pavimento. Si sedette su una sedia di legno e sciolse con pazienza i laccetti degli stivali, poi tolse l'impermeabile di pelle e infine la tenuta. Quindi Anne si diresse in bagno e aprì il rubinetto della vasca sull'acqua calda, mentre lei si dedicava a pettinarsi i capelli, facendo sciogliere i fiocchi di neve che vi erano rimasti impigliati. Dopo qualche minuto la vasca da bagno era riempita quasi fino all'orlo, la Principessa vi versò del bagnoschiuma e alcuni petali di rosa profumati, e poi vi si immerse insieme ai suoi pensieri. I suoi capelli biondi ondeggiavano sulla superficie schiumosa dell'acqua distraendola dalla sua folle ricerca alla soluzione dei suoi dilemmi, anche se forse una soluzione non c'era.

— È permesso? — una voce irruppe esitante dissipando i pensieri dell Principessa, era Cheryl.
— Entra. — Replicò semplicemente Anne, senza scomporsi particolarmente.
— Oh Principessa, fortunatamente siete qui! — Esclamò la cameriera aprendo la porta con leggera esitazione. — La prego di perdonarmi, devo essermi imprudentemente addormentata sul suo letto. Sono rammaricata per ciò che è accaduto, ma la prego non scelga una punizione troppo esigente! Ho molto lavoro ultimamente, probabilmente ero più stanca di quanto credessi. Perdonate anche la mia volgarità, per la clemenza del cielo. Prometto che non succederà mai più in futuro. È stata una mancanza irrimediabile da parte mia, ma le porgo umilmente le mie scuse sua altezza. Non mi bandisca dal Palazzo, la prego... — Supplicò, inginocchiandosi sul pavimento. Anne rimase alquanto metidabonda riguardo il suo comportamento. Era sicuramente la prima volta che succedeva una cosa del genere, ma non si sarebbe mai aspettata che la reazione di Cheryl fosse stata così esagerata. In fondo, non era stata nemmeno colpa sua. La colpa era di quel mostro che l'aveva ricattata. Tuttavia, la cameriera in ogni caso non ricordava nulla, quindi sarebbe stato meglio lasciarle credere di essersi solamente addormentata.

— Andiamo Cheryl, non essere stupida, non potrei mai bandirti dal Palazzo, né ti punirò in alcun modo. Sei sempre stata un'ottima servitrice ed anche una buona amica. Spero solo che non si ripeterà più. — La tranquillizzò la principessa Torill con un sorriso, l'altra sembrò restare per un momento sconcertata ma poi si ricompose facendo un inchino di reverenza. A giudicare da quella reazione, doveva essere stata punita per cose molto più banali nella sua vita.

— Ma... Signorina... —
— Niente "ma". Alzati e prendi un asciugamano: sono stata troppo tempo a mollo, mi sento le dita grinzose. — La interruppe, tornando ad utilizzare il suo solito tono autorevole, che aveva lasciato solo per un attimo spazio ad una piatta gentilezza che avrebbe dovuto aiutare Cheryl a sentirsi più sicura e a ignorare l'accaduto.
— Come desidera. — Disse la cameriera alzandosi e correndo a prendere ciò che le era stato chiesto. Tornò subito in bagno con il soffice telo di cotone in cui la Principessa si avvolse non appena uscita dalla vasca.

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