"Non devo dire grazie a nessuno,
nella vita cammino da solo.
Fin'ora i miei passi li ho fatti uno a uno,
e ora sono più grande di loro"Quando la stella maggiore, Ares, aveva quasi raggiunto l'arco dei nove mondi Lex era ormai pronto; attese a lungo gli altri con la sola compagnia di Shadow, il drago della Regina. Quando arrivarono, si guadagnarono un'occhiataccia da parte sua; odiava la gente non puntuale. Anche se, ogni volta, nella sua mente si insidiava il dubbio che in realtà fosse lui quello troppo in anticipo. In ogni caso al moro non piaceva cedere la ragione.
A Lex scappò una risata quando vide i tre angeli con gli zaini in spalla: perché loro non avevano usato una runa di diminuzione per comprimere i loro averi di modo da poterli tenere comodamente in tasca? Tuttavia, si limitò a non farglielo nemmeno notare quando gli altri gli chiesero del suo zaino, infatti si impegnò a liquidarli con uno dei suoi sorrisi più sghembi, provando un po' pena per la loro stupidità. Non capiva come avessero fatto a non pensare ad una cosa così banale. Si costrinse a non pensarci più per non diventare pazzo e ignorò la loro domanda. Entro poco tempo i ribelli salirono sulla groppa del drago nero, accovacciandosi sulle selle tra le lunghe spine dorsali che percorrevano la sua colonna vertebrale.La bestia preferita della Regina si alzò in volo subito dopo, regalando ai quattro angeli la vista panoramica del territorio circostante alla Fortezza Nera. Volare era una delle cose che Lex adorava di più: avere la crescente sensazione di libertà man mano che si allontanava dal suolo, l'aria rarefatta che gli riempiva i polmoni, il vento gelido che gli penetrava nelle ossa, attraverso i vestiti, e gli scompigliava i capelli... Ripensandoci, però, il vento sembrava un po' troppo forte tra i suoi capelli; si voltò di scatto per ritrovarsi la faccia imbarazzata di Lillian che si era messa ad accarezzargli i capelli.
— Stavo solo cercando di capire se fossero soffici quanto sembra. — La ragazza gli sorrise cercando di svignarsela e lui d'altro canto tornò a guardare davanti a sé cercando di far finta di nulla e ignorandola completamente, seppur con un briciolo di risentimento. Lillian gli aveva sempre donato qualche attenzione più degli altri, ma lui faticava anche solo ad accettarle, per cui preferiva non prenderle seriamente.
Il ribelle fu catturato dal panorama sottostante: stavano varcando il confine con la Terra di Mezzo, alla sorgente del fiume Sogno; poco lontano si ergeva maestoso il Picco Learths, un vulcano quasi costantemente attivo. Sotto di loro le Terre Basse si estendevano a vista d'occhio: terreni privi di ogni forma di vita si aprivano in una grande pianura, circondata da alti promontori e colline: la Valle dello Strond, denotò Lex, sporgendosi dal dorso massiccio del drago, tenendosi saldamente aggrappato a una spessa e lunga spina. La Valle era completamente vuota, cosparsa di terriccio e sabbia dall'inusuale colore rossiccio. Essa e tutte le altre Terre Di Mezzo, formavano una specie di intervallo tra i Mondi che separavano i due Regni. Ormai restavano solo le macerie di tutto quello che un tempo era stata una vallata rigorosamente ricca di ogni genere di piante e animali. Inoltre, i resti delle case bruciate dai roghi e la necropoli a cielo aperto alle pendici della Collina Sacra, conferivano al complesso un'aria di desolazione assoluta.Circa altre due ore dopo di viaggio stremante, Lex si accorse di un improvviso cambio di temperatura. Dedusse di essere arrivati al confine tra le Terre Desolate e la Cittadella Celeste, Asgard. Gli altri, però, non sembrarono farci tanto caso. Lex, al contrario, sentiva la tensione accrescersi dentro di sé. Eppure, dal suo corpo, dai suoi movimenti, dai suoi occhi, non traspariva alcuna emozione. Vuoto totale. Minuto dopo minuto, la loro meta si avvicinava, sempre più velocemente. Il ribelle non poteva fare altro che pensare insistentemente a come sarebbero stati accolti ad Asgard. Non era stato un capriccio l'aver pensato che fossero stati inviati lì come esche, gli angeli bianchi sapevano essere crudeli e lui aveva dubbi sull'integrità della loro cara Regina Trine Malin Darklies. Nella sua mente, che lavorava fin troppo, sarebbe stato probabile un eventuale accordo segreto tra la donna e il Re dei serafini dalle ali bianche. Dopotutto, gli scontri tra i regni esistevano da sempre, collaborare sembrava davvero fuori discussione. Eppure è pur sempre di angeli che stiamo parlando... Apparteniamo entrambi alla stessa stirpe, pensò il ribelle. Era strano, probabilmente non solo per lui, immaginare i loro prossimi anni da condividere con dei "nemici" a loro sconosciuti. É stata un errore l'Alleanza, ribadì Lex nella sua testa, non doveva andare così. In fondo, però, anche lui sperava che tutto quel piano avrebbe portato a qualcosa di positivo. Ci sperava perché se solo quella specie di esperimento non fosse andato a buon fine, allora non avrebbe avuto nessuna ragione palese per risparmiare la vita a sua maestà la Regina delle scelte del cazzo.
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Incompatible
FantasyE se la luce e le tenebre fossero legate indissolubilmente? Un legame incomprensibile agli occhi degli altri. E se l'amore rompesse ogni schema? Una profezia avverata al limite della realtà. Bianco e nero, due verità opposte, due concetti troppo di...