19 ~ ELEONOR, IL SANGUE PATTUITO ~

145 14 52
                                    

"È che per quanto provi a sorridere continuo a sanguinare"
-

Shane arricciò le labbra, ma poi si lasciò sfuggire un sorriso, non aveva idea di come né perché aveva fatto quello che aveva fatto... ma non aveva nessun rimpianto. Almeno ora Lex sapeva che gli stava facendo patire le pene dell'Inferno con il suo essere bipolare.
-"Ancora non ho capito però come fai ad amarmi se ti faccio soffrire così tanto" gli sussurrò il ribelle all'orecchio con voce rauca. All'angelo bianco procurava sempre i brividi quando lo faceva.
-"Io non ho detto di amarti" rispose Shane incerto, sviando la domanda.
-"Lo neghi, forse?" L'angelo nero alzò un sopracciglio e Shane si sentì sprofondare, lo aveva inchiodato, di nuovo.
-"Cosa vuoi che ti dica?"- sorrise Shane raccattando un po' di coraggio -"Ti odio anch'io"- cacciò la lingua in una smorfia degna di presa in giro e fece per alzarsi ma Lex lo trattenne per un braccio facendolo ricadere su di sé. L'angelo bianco arrossì, poi invece sbuffò fingendosi infastidito dal comportamento del compagno -"Cosa c'è?"
-"Vipera" sussurrò Lex storcendo il naso e spinse via Shane bruscamente che, colto alla sprovvista, cadde sul pavimento, mentre il ribelle si affrettava a sistemarsi sul letto aprendo una pagina a caso di un libro nel preciso momento in cui bussarono alla porta. Il biondo non fece nemmeno in tempo ad alzarsi dal pavimento o a dire "avanti" che la porta si aprì all'istante e sull'uscio apparve una Lindsay con un'espressione a metà tra imbronciata e infuriata. Il suo sguardo sdegnato si posò immediatamente sul ribelle, che puntualmente non le diede retta, e quella ancora più irritata si rivolse a Shane -"Cosa diamine fai a terra?"
-"Pulisco il pavimento" rispose sarcastico il biondo sbuffando e si tirò su guardando la nuova arrivata con una sicurezza mai esistita prima.
-"Beh si, sei sempre stato uno straccio in effetti" commentò lei acida fissandolo come se non fosse all'altezza, lui odiava quando lo guardava così, perché quella ragazza non si rendeva conto di essere tanto peggiore.
-"Questa brucia" intervenne ridacchiando Lex che continuava a far finta di leggere, si notava che la sua era solo una copertura anche perché il genio aveva il libro al contrario in mano, ma Lindsay era semplicemente troppo altezzosa e stupida per accorgersene. Shane era sorpreso dei suoi stessi pensieri, non aveva mai usato sarcasmo su Lex, né con la ragazza, né tantomeno aveva mai osato definirla stupida. Era una cosa nuova, e anche effettivamente bella, avere un po' di fiducia in sé stesso, e solo il ribelle era riuscito a infondergliela.
-"No, non lo sono, sei tu che credevi di potermi usare come tale." ribatté l'angelo bianco invogliato dal compagno a liberarsi una volta per tutte della sua "promessa sposa".
-"Si e lo credo ancora, perché per quanto cercherai di riprendere la tua indipendenza non la otterrai, stai vaneggiando." parlò la ragazza senza gesticolare, come era suo solito; diceva che gesticolare fosse da maleducati, eppure l'educazione lei non sembrava conoscerla.
-"Sei una povera illusa." disse d'istinto il biondo. Poi si rese conto di quello che aveva detto e si coprì la bocca con una mano come se volesse rimangiarselo... non aveva mai tenuto testa a Lindsay, era come se qualcosa glielo avesse impedito finora e forse non era stato solo il timore nei suoi confronti o quello verso suo padre e gli accordi familiari presi.
-"Oh"- una risatina stridula riecheggiò nella stanza -"Per un momento mi sono chiesta da dove avessi cacciato tutta questa spavalderia." disse la ragazza smorzando la risata con un gesto delicato della mano. No, quell'eleganza non si addiceva affatto a lei.
Shane strinse i denti per il nervosismo, la odiava. La odiava sul serio.
-"Cosa c'è che non va? Non è stupendo pensare che un giorno potremmo essere finalmente felici insieme?"- sogghignò lei, gli occhi che sprizzavano superbia distruttiva. -"E..." si fermò continuando la frase in un sussurro a malapena udibile. Shane afferrò solo la parola "mondo", ma riguardo cosa?
Lindsay era un mistero e lui non voleva averci a che fare, troppe domande senza risposta. Sapeva solo che prima si sarebbe conclusa la situazione, prima sarebbe tornato a vivere sereno, o per lo meno avrebbe vissuto con un peso in meno quel poco di vita che gli restava prima di andare incontro a chissà cosa. Lindsay gli aveva solo rovinato anni di vita, soprattutto negli ultimi mesi, momenti che lui avrebbe potuto trascorrere in un modo migliore. Gli aveva distrutto tutto: il carattere, le speranze e i desideri. E lui le avrebbe ricambiato volentieri il favore. Avrebbe smesso di stare zitto. Avrebbe smesso di essere considerato un povero scemo da sottovalutare e utilizzare a proprio piacimento. Avrebbe smesso di dargliela vinta.
-"Mi dispiace infrangere i tuoi sogni, ma ho un carta che dice esattamente che ho il diritto di fare quello che mi pare con te e col matrimonio e io voglio che tu sparisca dalla mia vita, a costo di ucciderti." gli occhi azzurri del ragazzo si infiammarono fino a far quasi paura su di lui, lui che non aveva mai perso la pazienza in vita sua e che vederlo tanto determinato o quasi arrabbiato era una sorta di miracolo. La pelle brillava, il fuoco angelico che gli scorreva nelle vene ribolliva in lui e Shane stava lottando per tenerlo a bada.
-"Ma..."- Lindsay serrò le mani a pugno conficcandosi le lunghe unghie nel palmo fino a farne uscire del sangue, le vene del polso erano molto più in vista per la tensione. Chiuse gli occhi e si fece schioccare l'osso del collo, per tornare a guardarlo subito l'istante successivo -"Sei uno stupido se pensi di potermi fermare così."- la ragazza si morse il labbro per la frustrazione e forse per trattenersi dal dire altro, ma Shane non si smosse di un minimo.
-"Infatti non credo di poterlo fare, l'ho già fatto." Rispose quello piazzandole il foglio dinanzi. Lei lo prese e lo lesse con la voglia di strapparlo che le vorticava negli occhi.
-"Quel Bastardo..."- sussurrò tirando un profondo respiro per calmarsi -"Quel vecchio stronzo non poteva morire in pace facendosi i cazzi suoi, ovviamente." commentò acida, e all'angelo bianco venne quasi voglia di mollarle uno schiaffo. Era vero che Daniel gli aveva sempre mentito, era vero che gli aveva fatto rimuovere la memoria, era vero che lo aveva fatto crescere lontano da casa, era vero che aveva chiesto a un demone di uccidere la madre del suo fratellastro, ma era pur sempre suo padre. Non si può dimenticare facilmente chi ti ha messo al mondo.
-"Vattene Willowy. Non ho intenzione di rivederti mai più." Shane pronunciò quelle parole con una fermezza inaudita, chiamandola per cognome, il cognome che diceva di avere perlomeno. Lindsay al suono di quelle parole digrignò i denti come un animale ferito pronto a difendersi, fece un mezzo passo indietro e sbattè le palpebre più volte probabilmente per il dolore che si era causata con le unghie strette nei palmi.
-"Oh ci rivedremo ancora, tranquillo"- sibilò lei massaggiandosi i palmi con le dita e leccandosi il sangue che colava dalle ferite in modo quasi naturale. Sembrava attirarla il sangue eppure era troppo normale, troppo amalgamata alla società, per sospettare qualcosa. -"E tu... tu pagherai." Ringhiò guardando il ribelle, poi di nuovo Shane. Quest'ultimo le rivolse una smorfia quasi di disgusto e la ragazza dopo avergli lanciato un'occhiata incendiaria si girò e ritornò sui suoi passi, non si guardò neppure intorno e uscì dalla stanza sbattendo la porta.

IncompatibleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora