"La verità è che chi sogna vive male, la verità è che è difficile da spiegare."
La stanza della Regina era a dir poco enorme e di forma circolare, stando a confermare l'ipotesi di Lillian che la stanza fosse stata costruita in una delle torri del Palazzo. Purtroppo non si soffermarono a lungo all'interno della stanza, quindi la ribelle non poté coglierne i particolari, tutti di estrema bellezza, che la componevano. La Regina, invece, li condusse verso la vetrata colorata, poi schioccò le dita e il tappeto ai sui piedi si spostò ripiegandosi all'indietro e scoprendo una vecchia e ampia botola di legno nel pavimento, munita di un sottile anello di ferro per aprirla. Lillian notò il movimento accennato di Lex che stava per chinarsi e aprire il pannello, ma fu soppiantato dal movimento delle dita della Sovrana. Trine, infatti, schioccò nuovamente le dita facendo spalancare la botola, che ricadde indietro con un pesante tonfo di legno marcio senza che nessuno dovette disturbarsi a sfiorarla. Dalla buia cavità che si apriva dinanzi a loro, Lillian non riuscì a percepire niente che non fosse l'oscurità più totale, a parte uno strano odore dolciastro che si era riversato nella stanza subito dopo l'apertura del passaggio. Allora la Regina tese la mano sull'apertura e, improvvisamente, questa si allargò e si illuminò, mostrando una rampa di scale di marmo che scendevano verso uno spazio aperto. La Sovrana scese per prima sollevandosi elegantemente il vesto con la mano, per evitare che toccasse i gradini, Lex andò per secondo e la ragazza si limitò a chiudere il gruppo. Le scale terminavano in uno spazio aperto, una grande sala dalle pareti ricoperte di specchi rigorosamente identici, al centro un tavolino con sopra un candelabro, accanto ad esso uno scrittoio di legno pregiato con una sedia dalle rifiniture in oro. Sullo scrittoio erano sparsi fogli vari, puliti o scarabocchiati, una piuma e un calamaio pieno d'inchiostro nero. Per il resto la grande sala era completamente vuota. La cosa che però colpì Lillian fu il fatto che gli specchi, pur circondando i tre angeli neri, non li riflettevano. Era un fatto particolarmente curioso per la ribelle, tanto che per un attimo fu tentata di pensare che non fossero realmente specchi. Tuttavia, alla fine concluse che quella doveva essere la loro natura, sebbene probabilmente non fossero semplici specchi, dovevano essere sotto l'influenza di un qualche particolare incantesimo di cui lei non era a conoscenza. Dopo qualche istante la Regina si diresse al centro della Sala accanto al candelabro, sfiorò le candele con le dita e queste si accesero, mentre le torce che prima li avevano illuminati quando avevano sceso le scale si spensero all'improvviso. La Sala restò quindi illuminata solo dal candelabro a otto bracci al centro, che stranamente emanava una luce abbastanza forte da sgretolare la fitta tela di oscurità che riempiva l'ampio spazio che li ospitava.
- Sei pronto? - La voce di Trine riecheggiò nella stanza, facendo distogliere bruscamente l'attenzione di Lillian dagli specchi per farle tornare a guardare il ribelle, che intanto aveva tranquillamente seguito la Regina dall'altra parte della sala con la sua solita leggerezza frusciante e silenziosa al tempo stesso.
- Che senso ha chiederlo? Io sono sempre pronto. - Bofonchiò Lex facendo irritare la ragazza che reputava senza maniere quel suo modo di fare. La Regina, però, sembrò non far caso al comportamento del ribelle, come sempre, quindi Lillian preferì restare in silenzio. Poi non ebbe più il tempo di pensare che gli specchi divamparono di fiamme rosse e blu. Da quel momento in poi, fu come se fossero accerchiati da fiamme fredde. Fredde proprio perché non emanavano alcun calore. Alla fine negli specchi infuocati presero vita delle immagini, in ognuno un'immagine diversa, un flash di un evento, forse passato, forse futuro, Lillian non riuscì a capirlo... Lei non era in grado di distinguere le figure di quelle proiezioni, forse perché quella storia riguardava solo ed esclusivamente Lex, ma anche senza comprenderne il significato quelle immagini le avevano messo i brividi. L'ansia che stava provando in quel momento lasciava presagire che nel loro futuro ci sarebbe stato tutt'altro che una semplice missione.
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Incompatible
FantasyE se la luce e le tenebre fossero legate indissolubilmente? Un legame incomprensibile agli occhi degli altri. E se l'amore rompesse ogni schema? Una profezia avverata al limite della realtà. Bianco e nero, due verità opposte, due concetti troppo di...