5. Bestie & Bestie

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I like it when the night
Entraps the colors away

What is a breath behind your neck
We are the ones that stay

Depraved - Mammals


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Mi voltai e corsi verso la sala opposta, sgusciai tra i corpi sudati che ballavano, spintonando e venendo spintonata, pestando piedi, macinando più terreno possibile tra me e quegli occhi di ghiaccio.

La mia adrenalina era silente, sfuggita dal mio corpo con la stessa codardia con cui io stavo scappando da Nicholas.

Mi guardai indietro, frastornata, ma le luci mi accecarono. In un battito mancato il terreno venne meno sotto i piedi. Scivolai in avanti, caddi a rallentatore.

Un braccio mi strinse in vita. L'impatto col suolo non arrivò.

«Hai dimenticato questo.»

La voce mi pizzicò il lobo dell'orecchio, brividi corsero a perdifiato lungo la colonna, infiltrandosi sotto l'epidermide e fluendo selvaggi nelle vene.

Era vicino, la distanza mancata mi tolse il respiro. Sfiorai la lana morbida del mio cappello che mi aveva spinto tra le dita. Ecco dove l'avevo lasciato.

Cercai con gli stivali il pavimento e, appena lo trovai, posai le mani sul suo busto e spinsi forte per allontanarlo da me. Ma il suo braccio si serrò sulla mia vita, imprimendomi le sue forme oltre la stoffa. Si chinò, i ricci neri mi pizzicarono la guancia.

«Te lo chiederò per l'ultima volta: cosa ci facevi a casa mia l'altra sera?»

Mi guardai intorno: eravamo addossati alla parete, al limite della calca. Le persone intorno a noi erano ebbre della musica, ballavano in universi paralleli.

«Mi hanno fregata, dovevo ritirare una consegna-»

«L'hai già raccontata questa balla. Ora voglio la verità.»

«Susan de Clare mi ha incastrat-a. È la verità» bisbigliai.

Si allontanò dal mio orecchio e puntò gli occhi dritti nei miei, le sopracciglia scure aggrottate. Spinsi ancora con le mani sul suo addome e inarcai la schiena cercando di allontanarmi da lui.

«Tu menti.» Quelle sue maledette pupille mi bucarono il cranio. «Non ha senso.»

«N-no, no che non mento.»

Mi sollevò di peso, persi l'appoggio del pavimento. Mi torreggiò addosso e la folla che ballava si perse oltre la sua schiena.

«Smettila.» Si chinò su di me. «Cosa stai nascondendo?»

«Suvvia, Kayle, mi stai spaventando la Rossa.»

Entrambi spostammo l'attenzione su quella voce.

Trevor si ergeva in tutta la sua mole con le braccia strette al petto, mettendo in mostra i muscoli succinti del torace e delle braccia.

Black Moon ~ Figli della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora