The crows fly higher and higher
Their cries sound like a choir in the sky
It's like they're taunting meLissie - Blood & Muscle
Il bacio si approfondì.
Un rumore alle mie spalle li strappò da quello spettacolo pietoso e li ricondusse alla realtà.
«Ci vediamo dopo, Amy, le chiavi sono sempre sotto lo zerbino e ho già ordinato messicano con la salsa che piace a te. Le nove in punto.»
La terra mi si sgretolò sotto i piedi. Nausea scalpitò dietro lo sterno, grida roboarono nelle tempie.
L'uomo dal completo elegante si allontanò.
Le mie emozioni erano una slavina che iniziò a scivolare sulle creste della razionalità, slittò su picchi di immagini mai dimenticate, raccolse velocità a ogni No che la mia speranza ostentava.
La valanga mi asfaltò.
«Scusa? Scusami, cara?»
Non. Riuscivo. A. Muovermi.
Valanga in gola.
«Tesoro scusami, sei tu?» Qualcosa mi toccò il braccio. Sobbalzai.
Mia madre si voltò, il suo sguardo inorridito mi trovò.
La slavina inondò vene, alveoli, stomaco...
«Cara, hai dimenticato questo: la ricevuta dell'ordine. Tieni.»
Mia madre mi fissava, le mani aperte afferravano il nulla, i capelli scompigliati memori dell'innegabile.
«Ti senti bene, cara?»
Mi voltai verso la voce che ormai stava per infrangermi il timpano. Afferrai il foglio di carta che la donna dalle guance a criceto mi stava porgendo.
«Stai bene cara?» Sollevò lo sguardo oltre me. «Oh, scusate. Vi ho interrotto.»
Interrotto?
La rabbia borbottò, un gorgogliare cremisi nelle mie viscere. Di certo non aveva interrotto noi.
«Amy, perdonami l'interruzione. Vi lascio a parlare.»
«Tranquilla, Mary.» Le tremarono le labbra.
«Grazie per la consegna.» L'infermiera mi batté la mano sul braccio. «Disponibili come sempre al Wooden Bar. Voi ragazzi siete troppo gentili a portarci tutto a domicilio. Ringrazia Benjamin da parte mia.»
Annuii. Ero un automa, un disco rotto.
Mary se ne andò via in uno scalpiccio di piedi e sventolare di abiti.
«Tu...»
Voltai di scatto la testa.
Mia madre era a pochi passi da me, le braccia strette intorno al corpo e lo sguardo severo. «Allora alla fine hai fatto come ti pareva. Da quanto lavori al Wooden Bar?»
E mi stava accusando per davvero. Lei. Accusava me.
La valanga aveva dissolto ogni dolore. Si sciolse, si squagliò. L'insinuazione strisciante nelle parole di mamma instillò lava incandescente.
«Non l'hai-»
«Ti avevo chiesto di pensare solo allo studio. Ci avrei pensato IO a guadagnare per entrambe! Ma tu non ascolti mai, vero? Hai fatto di testa tua! Come sempre.»
Mi rivogò la sua rabbia, come se fosse dovuta. Quel barlume di vergogna che mi tratteneva dal vomitare la collera si dissolse.
«Davvero? Tu davvero credi di farmi sentire in colpa!» sibilai. «Sai cosa? Fai quello che ti pare. Davvero. Chi credi che abbia pagato le bollette o la spesa, eh!?»
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Black Moon ~ Figli della Luna
RomantikROMANCE ~sfumature Dark ~sfumature Thriller A ventun anni Sam si sente sempre come la se stessa bambina: sola, diffidente nel fidarsi degli altri. A ventiquattro anni Nicholas è tenuto alla larga da tutti come se fosse un cartello di pericolo, nero...