ROMANCE
~sfumature Dark
~sfumature Thriller
A ventun anni Sam si sente sempre come la se stessa bambina: sola, diffidente nel fidarsi degli altri.
A ventiquattro anni Nicholas è tenuto alla larga da tutti come se fosse un cartello di pericolo, nero...
He holds the gun against my head close my eyes and bang I am dead I know he knows that he's killing me for mercy
Aurora - MurderSong
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NICHOLAS POV
La terra mi entrò sotto le unghie. Non potevo fermarmi. Scavai sempre più a fondo.
Strinsi i denti. Zolle di terriccio si incastravano in ogni dove, ma non rallentai, non dovevo. Se mi avesse scoperto.
Sassi mi graffiarono i palmi. Mi chinai in avanti. Era così fonda la buca, sperai fosse abbastanza. Mi fermai. Non capivo, non ci riuscivo, non...
Mi voltai per osservare il pelo nero e lucido accanto alle mie gambe. Posai le mani su di lui. Il gatto rimase immobile. Così fermo.
Sul muso scuro, sopra il piccolo naso rosa, svettavano due palline vitree, spente: occhi senza vita.
Una goccia cadde sul dorso della mia mano. Lacrime: erano calde, erano mie. Mi appannarono gli occhi, mi finirono in gola, mi riempirono il respiro. Non riuscivo a smettere. Mi si contrasse lo stomaco. Ma non avevo niente da vomitare.
Non capivo, non...
...perché?
Gli occhi vivi dell'animale mi tornarono in mente, la ferocia con cui mi aveva guardato poco prima di morire. Il modo in cui aveva soffiato. Mi incolpava, come se già sapesse quello che avrei dovuto fare.
Le lacrime divennero singhiozzi, si bloccarono in gola.
Perché?
Afferrai erba, terriccio, sassi e poi graffiai, strinsi, affondai. Mi dolevano le dita, ma avevo qualcosa nel petto. E quello mi faceva più male di tutto il resto.
Ma non bastava, non era sufficiente. Sollevai le mani. Trovai altro da afferrare. La pelle delle braccia si spaccò sotto le mie unghie, tagliai, ancora, ancora.
Rosso e lacrime, pelle e terra. Sudicio, sporco, macchiato...
Me lo meritavo!
Il dolore crebbe: denso, palpabile, vivido, vivo, vivo. Vivo.
Presi il gatto tra le braccia macchiate di sangue. Era così grande rispetto a me. Lo riposi nella buca, ma il sangue che mi colava dalle braccia si depositò sul pelo lucido, rovinandolo.
Mi chinai per asciugarlo, angosciato. Ma non feci altro che sporcarlo di più. Rosso, sangue mio, sangue suo. Sangue ovunque.