16.

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16. (Leggi lo spazio autrice)

Pov Valery (scritto da @agirlwithemptyeyes)

"Ciao Valery!" urlò Nash, cogliendo di sorpresa la ragazza.

A malincuore doveva ammettere che era bello, ma davvero tanto, specialmente con la maglietta sudata ed i capelli tirati in sù. Non poté comunque evitare di immaginare il padre in quelle condizioni ed arrossì più di quanto avesse mai fatto un essere umano.

Nash, vedendola prender fuoco, pensò fosse per lui e non poté fare a meno che sorridere, immaginando se stesso e Valery insieme, magari ad un cinema o a mangiare hot dog.

"Come mai da queste parti?" le chiese, non voleva sembrare invadente ma appena l'isolato dopo c'era casa sua. Che stesse andando da lui?

"Ero venuta a casa tua ma non c'eri" rispose la ragazza sorridendo, non volendo che la sua voce risultasse tagliente o offensiva. Era una sua ossessione, valutare il tono della voce.

Nash invece non era certo così pignolo, e di certo non si sarebbe soffermato sul tono della ragazza dopo aver sentito le parole che tanto aveva desiderano. Poi dalla sua bocca avevano un suono così, così bello. Lei era così bella, l'aveva adocchiata da subito. Dal momento in cui le sue mani fredde a causa del ghiaccio vennero a contatto con quelle calde e piccole di lei, nel momento in cui i loro occhi si erano scontrati. Il modo in cui i suoi capelli ondeggiavano sulle spalle e le sue labbra piene si muovevano per parlare era quasi ipnotizzante e terribilmente magnifico. Il suo cuore batteva sicuramente più velocemente di quanto avesse fatto nel corso della sua vita e di ringraziò qualcuno lassù quando lei non si accorse che era arrossito, magari a causa delle guance già rosee per il caldo che inevitabilmente sentiva dopo una partita.

"Oh uhm, vuoi venire ora?" chiese lui, si sentiva terribilmente in colpa perché se lui non fosse stato a giocare con i suoi amici, adesso sarebbero potuti essere sul divano a sorseggiare della cioccolata calda, magari con qualche stupido programma come sottofondo.

"A dire il vero devo proprio scappare, recupereremo!" disse lei prima di agitare una mano a mo' di saluto.

Era deluso? Si.

Si aspettava un abbraccio? Ovviamente.

Cercò di scacciare i pensieri sulla ragazza ma non sapeva che lei stava facendo la stessa cosa. Si sentiva in colpa per non aver accettato il suo invito ma stare in quella casa, con Johnny intorno, sarebbe stato troppo per lei ed il suo povero cuore.

Si chiuse nel suo cappotto nero ed affrettò il passo per tornare a casa, e riposare dopo quella stressante e movimentata giornata.

Aprì silenziosamente la porta dell'ingresso e il buio l' accolse- letteralmente.

In casa tutto taceva, così decise di accendere tutte le luci. Tutta quell'oscurità la inquietava e non perché credeva ancora nei mostri- più o meno -ma perché sospettava che Michael le avesse fatto qualche brutto scherzo.

Ma una volta illuminata la stanza, capì che non era così.

Mike era sdraiato sul divano e lievi sussulti scuotevano il suo corpo magro, mentre si rannicchiava ancor più in se stesso.

"Mike, che succede?" chiese Valery preoccupata, non ricordava di aver mai visto il ragazzo così.

"Nulla" rispose.

"Di me devi fidarti. Mi fa star male vederti così" insistette lei.

"Questioni di cuore" sussurrò, prima di sparire nella sua stanza.

Pov Jude

Quando la ragazza si svegliò parve smarrita e preoccupata del fatto che, il cuscino era troppo duro per essere tale. Ma la realtà era che voleva autoconvincersi che non era con Calum e che, sotto al naso, non aveva puzza di cipolle. Ma, era palese pensarlo e quindi aprì gli occhi per poi chiuderli quando ebbe un forte bruciore per bia della lampadina fin troppo luminosa.

Calum guardò la scena intenerito. Anche se non avrebbe potuto vedere quel suo battito di ciglia ma, era impossibile, non smetteva di non fissare il suo viso. Continuava a dire che quella corazza che aveva mostrato era servito a nulla e che, se i risultati dovevano essere quelli.

"Ciao" sussurrò Calum. La ragazza sospirò prima di aprire gli occhi e alzarsi dal suo petto. Aveva bisogno di una amata di doccia, assolutamente. Senza dire nulla, sgattaiolò in bagno, aprì l'acqua e si schiacquò.

Quando uscì trovò Calum fuori. "Luke ci ha lasciato questo" le porse un foglio.

"Jude, Calum, se al vostro risveglio non ci troverete è perché siamo usciti. Tutti. Eravate troppo carini avvinghiati in quel modo così tenero e, ho deciso di mentire. Ho fatto credere a tutti che Calum avesse dei campri allo stomaco e che tu non lo volessi lasciare da solo. Se avete fame, ci sono dei panini avanzati, forse sono un po andati a male ma, saranno buoni. Ah, e non toccate il pollo al forno o qualunque cosa ci sia lì dentro. Non fate troppi bebè, Luke" lesse ad alta voce.

Divenne rossa. Per quanto avrebbe voluto negarlo, la compagnia di Calum, soli in casa, non le dispiaceva.

"Siamo soli" sottolineò Calum. "E Luke dice di non farne troppi, no di non farli" continuò avvicinandosi a lei che, immobile, permise a Calum di far toccare le loro fronti.

"Hai un seno davvero morbido" sussurrò. "Mi hai-" non riuscì a concludere la frase, era troppo arrabbiata. "Palpata? Si" sorrise beffardo lui. "Ti odio così tanto"

"Avrei giurato che in auto avresti detto il contrario" disse con cattiveria lui. Ragazza si vergognò per la situazione creatasi. Calum, da vero stronzo aveva tirato in ballo quella situazione, facendole accorgere che fu una cosa sbagliata. Essere deboli lo era.

"Sei uno stronzo"

"Mai detto il contrario"

"E lunatico. Uno stronatico"

Calum scoppiò a ridere.

"Stronatico?" Rise ancora, tanto che la ragazza rise appena per poi smettere subito.

"Sai che non esiste?" posò la mano destra sul collo bianco di lei. Quest'ultima annuì, ma non le importava. Le labbra di Calum erano entrate nella sua visuale e, erano appetitose. Se pur questo, non volle far vincere un qualche demone dentro di se e baciarlo. "Che ne dici di iniziare a fare qualche bebè?" il sorriso perverso padroneggiava il viso.

La risposta di Jude fece spalancare gli occhi a Calum.

Pov Luke

ã Penso sia ora di svelare tutto a tutti. Non sopporto più questa cosa. Io ti amo ma, non ci riesco. Ho bisogno di gridare al mondo quanto noi siamo giusti e quanto riusciamo ad amarci. Mi dispiace averti detto quelle cattiverie ma, non lo pensavo per davvero. Ti prego, perdonami. Ti amo, il tuo Lã il ragazzo biondo digitò in fretta quelle parole, non voleva perdere la persona che più amava. Non gli andava il fatto che, probabilmente, aveva reso fine a tutto senza accorgersene. Ripose il cellulare e si chiese se, a casa, Jude e Calum stessero facendo l'amore. Un po li invidiava. Entrambi non volevano ammettere il loro amore ma, c'era, ed anche forte. Portò lo sguardo su Mali che, era intenta a giocare con il piccolo Tommy. E in quel momento, si rese conto di dover fare un passo che consisteva nel chiedere aiuto.

Spazio all'unicorno.
Ehy, vi è piaciuto il capitolo?
È un po strano, abbiamo messo ben 3 pov, 2 io e 1 di Anna -la ragazza che mi aiuta con Valery.
NUOVA STORIA!!!!!
In quante siete andate già a leggerla?
Chi ancora non è andato, mi raccomando, vada. È totalmente diversa da questa. Forse anche più bella.
Bhe, non voglio allungarmi troppo, quindi, continuo a 70 commenti e 200 voti!
Andate a leggere Good Girl di portami_a_hogwarts, grazie♥
E poi, HO SCRITTO UNA NUOVA STORIA!

So Disconnected || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora