7.

2.3K 74 85
                                    











Tommaso ha sempre pensato che la quotidianità lo annoiasse. Prima di conoscere Riccardo, quando alcuni suoi amici gli raccontavano delle loro serate passate sul divano, faceva una faccia schifata e diceva: mamma mia. Poi è arrivato Riccardo, ma Tommaso non ha mai cambiato idea: passare la sera a casa, con lui, non è mai stato davvero piacevole. Ha sempre cercato di tenere la loro relazione viva, andando a cena fuori, andando a ballare, uscendo con amici, e quelle rare sere che hanno passato sul divano – senza fare sesso, sia chiaro – sono state semplicemente noiose.

Eppure, in questo momento, la quotidianità gli sembra semplicemente perfetta. Francesco è seduto a gambe incrociate sul divano, di fronte a lui, con un bicchiere di vino rosso in mano e gli occhi leggermente lucidi, perché è chiaramente brillo. I cartoni della pizza sono sul tavolino, la televisione è accesa su Netflix, dove hanno fatto partire a ruota alcuni episodi di Friends, anche se nessuno dei due sta davvero guardando.

Forse Tommaso è solamente ubriaco, visto che si sono scolati quasi una bottiglia di vino a testa, ma non vorrebbe essere da nessun'altra parte, in nessun altro luogo al mondo.

La maglietta di Francesco si è leggermente sollevata, facendo intravedere una piccola porzione della sua pancia piatta. Gli occhi di Tommaso non riescono a staccarsi da lì.

"Io non ci credo che non ti piace la musica commerciale" sta dicendo Francesco. Tommaso ha scoperto che è davvero logorroico, soprattutto quando beve, ma ha anche realizzato che ascoltarlo gli piace. "Hai venticinque anni, no? Ti piacciono le discoteche, non può non piacerti la musica commerciale."

"Che ti devo dire" ribatte, allora, gonfiando le guance. "Se devo ballare va bene, ma preferisco altri generi. Sai che conosco a memoria quasi tutte le canzoni italiane fino agli anni duemila?"

"Sei peggio di mia madre" commenta Francesco, ridendo. "In effetti, vi assomigliate abbastanza. Siete entrambi egocentrici e completamente pazzi."

Tommaso alza le spalle, bevendo un altro sorso di vino. Gli gira la testa e non è sicuro che sia solo colpa dell'alcol.

"Questo è chiaramente un complimento" afferma. "E anzi: quando me la fai conoscere?"

Francesco si sporge verso il tavolino, allungando il collo per vedere se c'è ancora pizza. Quando si accorge che è finita, sporge il labbro in avanti e "Ma ce la siamo davvero mangiata tutta?" borbotta. "Comunque prima o poi te la presento, se proprio ci tieni."

Tommaso batte le mani tra loro, felicissimo. Poi si rabbuia, perché si rende conto che hanno finito anche il vino. Si alza in piedi, facendo quasi un salto. La stanza gira su se stessa, ma Tommaso si sente benissimo, come non si sentiva da mesi, probabilmente. Francesco lo afferra per la coscia, per farlo stare dritto, e la cosa fa ridere perché Tommaso non si era nemmeno reso conto di star cadendo.

"Vado a prendere della birra" esclama. "Non possiamo stare senza alcol."

"Sono assolutamente d'accordo."

Cammina, quasi trascinandosi, verso la cucina, apre il frigo e afferra due birre. Cerca il cavatappi nel cassetto, lo trova e poi svita entrambi i tappi.

Si sente così a suo agio, con Francesco. Si sente come se Francesco facesse parte della sua vita da sempre, come se fosse così giusto vederlo lì, nel suo salotto, ubriaco. Per meno di un secondo pensa che, forse, dovrebbe esserci Riccardo, qui con lui, ma poi quel pensiero se ne va veloce come la luce, così com'è arrivato. E questo forse è qualcosa su cui Tommaso dovrà riflettere, ma non adesso: perché adesso vuole solo stare con Francesco, vederlo ridere e ridere con lui.

Ritorna in salotto, Francesco lo guarda e sorride quando lo vede un po' traballante.

"Sei completamente ubriaco" è il suo solo commento, prima di prendere una delle due birre e portarsela alla bocca. Il suo pomo d'Adamo si abbassa, Tommaso deglutisce.

Sempre un po' di me su di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora